00 08/11/2008 09:25
OCSE: crisi mai vista da decenni
Bruxelles | 7 novembre 2008
OCSE: crisi mai vista da decenni. Gordon Brown: "Momento decisivo per l'economia mondiale"
Borse, un'altra giornata difficile
Borse, un'altra giornata difficile

A Bruxelles i 27 capi di Stato e di Governo dell'Ue cercano un'intesa per arrivare cona piattaforme comune e condivisa al G20 che si terrà il prossimo 15 novembre a Washington per affrontare la crisi finanziaria. Il premier britannico Gordon Brown: "Questo è un momento decisivo per l'economia mondiale, le decisioni che prendiamo ora avranno un impatto economico per decenni o forse più".

Nuvole all'orizzonte
Le prospettive per le economie del G7 si sono ulteriormente indebolite a settembre con un "rallentamento ciclico" a livelli "mai visti dall'inizio del decennio", segnala oggi l'Ocse. Il superindice per l'area Ocse è sceso a settembre di 1,5 punti e ha registrato un calo di 6,1 punti su base annua. Per l'area G7, per la quale si segnala un "forte rallentamento", l'indicatore e' calato di 1,5 punti da 95,9 a 94,3 con una flessione del 6,1% su base annua. L'Eurozona ha
registrato un calo di 1,4 punti su base congiunturale e di 7,3 punti su base annua.
Anche per l'Italia si segnala "un forte rallentamento" con l'indice in calo di 0,5 punti da 92,4 a 91,9 (-5,9 punti su base annua). Negli Stati Uniti l'indicatore passa da 97,1 a 95,2 (1,9 punti) e risulta in calo di 6,6 punti su base annua.

Rubinetti sempre chiusi
Peggiorano le condizioni del credito in Eurolandia nel terzo trimestre: il 65% delle banche ha reso più stringenti i requisiti richiesti per l'erogazione di prestiti, mentre nessuna li ha allentati. E' quanto emerge da un rapporto della Banca Centrale Europea, secondo il quale nel quarto trimestre le istituzioni finanziarie del Vecchio Continente sono intenzionate a restringere ulteriormente i criteri per l'erogazione del credito.

L'offensiva diplomatica della presidenza francese
Già alla riunione dell'Ecofin di martedi' scorso, il presidente Sarkozy ha sottoposto al vaglio dei Ventisette la sua proposta di usare come perno della sua "rifondazione del capitalismo" il Fondo monetario internazionale, attualmente sotto la guida del francese Dominique Strauss-Kahn, assegnandogli "un ruolo centrale" in una "architettura finanziaria piu' efficace e piu' inclusiva". All'Fmi - unica istituzione "con la legittimita' e l'universalita' necessarie" - dovranno essere dati piu' strumenti e piu' competenze, in particolare per venire incontro ai paesi colpiti dalla crisi e per raccomandare, insieme al Financial Stability Forum, le misure necessarie per ripristinare la fiducia e la stabilità".

Più governance globale
"Il Fondo monetario internazionale deve essere dotato delle ricorse necessarie e degli strumenti appropriati per sostenere i paesi in difficolta'", spiega il documento di 3 pagine che serve da base alla discussione di oggi. L'Unione europea cerca anche di far sentire il proprio sostegno ai suoi nuovi Stati membri. Innanzi tutto raddoppiando il fondo di assistenza della Commissione europea per i paesi in difficolta', portato da 12 a 25 miliardi di euro. E ora cercando di fare in modo che l'istituto di Washington sia un porto sempre piu' sicuro per chi, come l'Ungheria, è stato travolto dalla crisi. Tanto più in un momento in cui si fanno sempre più insistenti le voci su un possibile soccorso alla Romania, mentre altri come Bulgaria e paesi baltici, seppure con il fiato sempre piu' corto, garantiscono di potercela fare da soli.

L'altro pilastro su cui la Francia propone di ricostruire il sistema è quello di un rafforzamento della supervisione e della regolazione, a cui "nessuna istituzione finanziaria e nessun segmento di mercato", dalle agenzie di rating ai paradisi fiscali, "deve sfuggire". Questo deve passare attraverso una maggiore armonizzazione delle regole e basarsi sul principio "di responsabilità e di trasparenza degli operatori", anche per quanto riguarda le remunerazioni. Per questo viene proposto un "codice di condotta, per evitare di correre rischi eccessivi nell'industria finanziaria e nelle retribuzioni". Elementi, questi, che hanno un po' allarmato alcuni paesi liberali, come Svezia e Gran Bretagna, secondo cui potrebbe esserci un eccesso di regolazione.

Sarkozy: Ue e BCe lavorino insieme
Unione europea e Banca centrale europea hanno bisogno di "lavorare insieme" per far fronte alle conseguenze della crisi finanziaria mondiale, ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy, durante un breve discorso pronunciato per i 50 anni della Commissione Ue, poco prima del Vertice straordinario della Ue sulla crisi.

Rivolto al presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, Sarkozy ha detto: "Con la Bce abbiamo bisogno di lavorare insieme", precisando di "non avere mai chiesto altro".