00 22/10/2008 10:55
Pakistan sull'orlo della bancarotta
Da: RaiNews24.it

Citta' del Vaticano | 10 dicembre 2008
Il Papa: i diritti umani sono fragili se non sono fondati su Dio


 I diritti dell'uomo sono per il Papa "ultimamente fondati in Dio creatore" e "se si prescinde da questa solida base etica, i diritti umani rimangono fragili perche' privi di solido fondamento".   
  Benedetto XVI lo ha ribadito dopo il concerto in Vaticano per celebrare il 60.mo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo proclamata dall'Onu.

"La legge naturale, scritta da Dio nella coscienza umana, - ha detto papa Ratzinger - e' un denominatore comune a tutti gli uomini e a tutti i popoli; e' una guida universale che tutti possono conoscere e sulla base della quale tutti possono intendersi".
 "La celebrazione del 60esimo anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo "costituisce un'occasione per verificare in quale misura gli ideali, accettati dalla maggior parte della comunita' delle Nazioni nel 1948, siano oggi rispettati nelle diverse legislazioni nazionali e, piu' ancora, nella coscienza degli individui e delle collettivita'". Lo ha affermato Benedetto XVI concludendo con un discorso le celebrazioni tenute in Vatcano.

"Indubbiamente - ha riconosciuto il Pontefice - un lungo cammino e' stato gia' percorso, ma ne resta ancora un lungo tratto da completare: centinaia di milioni di nostri fratelli e sorelle vedono tuttora minacciati i loro diritti alla vita, alla liberta', alla sicurezza; non sempre e' rispettata l'uguaglianza tra tutti la dignita' di ciascuno, mentre nuove barriere sono innalzate per motivi legati alla razza, alla religione, alle opinioni politiche o ad altre convinzioni".
Dunque, ha concluso, "non cessi il comune impegno a promuovere e meglio definire i diritti dell'uomo, e si intensifichi lo sforzo per garantirne il rispetto. Accompagno questi voti con la preghiera perchè Iddio, Padre di tutti gli uomini, ci conceda di costruire un mondo dove ogni essere umano si senta accolto con piena dignita', e dove i rapporti tra gli individui e tra i popoli siano regolati dal rispetto, dal dialogo e dalla solidarieta'".




Roma | 10 dicembre 2008
Bertone: in pericolo il diritto alla vita e alla libertà religiosa
Tarcisio Bertone
Tarcisio Bertone


 "Oggi, di fronte ad un preoccupante quadro globale che e' anzitutto il riflesso di strutture economiche non rispondenti al valore dell'uomo, i diritti basilari sembrano dipendere da anonimi meccanismi senza controllo e da una visione che si rinchiude nel pragmatismo del
momento". Lo ha detto il segretario di Stato Tarcisio Bertone, intervenuto questo pomeriggio in Vaticano al Congresso celebrativo del 60esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. "E' l'universalita' della persona" ha aggiunto il porporato citando il discorso di Benedetto XVI all'Onu lo scorso 18 aprile, il criterio "che fornisce ai diritti umani la caratteristica di essere universali, così da evitare applicazioni parziali o visioni relative". La loro mancata tutela "che spesso si evidenzia nell'atteggiamento di tante istituzioni e funzioni dell'autorita' - ha osservato - , e' il frutto della disgregazione dell'unita' della persona intorno alla quale si pensa di proclamare diritti diversi, di costruire ampi spazi di liberta' che però rimangono privi di ogni fondamento antropologico". Ribadendo la non gerarchia e l'indivisibilita' di questi diritti, Bertone ha sottolineato l'"attenzione particolare" riservata dalla Chiesa ai diritti alla vita e alla liberta' religiosa contemplati nella Dichiarazione.

Per il segretario di Stato, "quando viene meno il riconoscimento del diritto alla vita" e di quello "alla liberta' religiosa anche il rispetto per gli altri diritti vacilla". Dopo aver ripercorso gli interventi all'Assemblea generale dell'Onu di Paolo VI (1965), Giovanni Paolo II (1995) e Benedetto XVI, Bertone ha osservato che la Dichiarazione fa discendere "l'esatta natura" dei diritti umani "dalla dignita' che e' comune ad ogni essere umano" e ha precisato che "difendere i diritti fondamentali significa non confonderli con semplici e spesso limitati bisogni contingenti".

"Anche una volta riconosciuti e perfino fissati in una eventuale convenzione, i diritti umani - ha concluso - hanno sempre bisogno di essere difesi", e "rispettare e rinvigorire i diritti fondamentali sara' un modo concreto attraverso cui contrastare le forme, differenti e diffuse, di abbandono dei cardini di ordine morale nei rapporti sociali, dalla dimensione interpersonale sino a quella delle relazioni internazionali".







Da peacereporter.net

Pakistan - 15.10.2008



Zardari cerca un'alternativa ai ricatti Usa

Il Pakistan, da tempo afflitto da una gravissima crisi economica, è
ormai sull'orlo della bancarotta. A tenerlo artificialmente a galla
sono solo i periodici mega-prestiti statunitensi, ottenuti in cambio
dell'incondizionata obbedienza a Washington.

La morsa dello Zio Sam. Per i potenti vertici dell'esercito
pachistano, il sempre più arrogante e scoperto interventismo militare
statunitense nel Paese (v. articolo
<http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=0&idart=12411>
) costituisce una grave umiliazione, un'intollerabile limitazione
della sovranità nazionale. Una strisciante invasione che, tra
l'altro, sta sprofondando il Paese in uno scenario 'iracheno' di
guerra civile e attentati. Se a questo si aggiunge lo 'schiaffo'
rappresentato dal recente accordo nucleare siglato dagli Usa con il
nemico storico del Pakistan, l'India, non stupisce che il governo del
presidente Asif Ali Zardari stia cercando di liberarsi dalla morsa
dello Zio Sam.

Islamabad preferisce Pechino. "La Cina è il futuro del mondo", ha
dichiarato ai giornalisti Zardari ieri pomeriggio all'aeroporto di
Islamabad, prima di partire alla volta di Pechino. Una visita che ha
come scopo quello di ottenere da Pechino aiuti finanziari di lungo
periodo tali da potersi svincolare dal sostegno finanziario
statunitense.

In risposta all'intesa nucleare Usa-India, Cina e Pakistan dovrebbero
anche firmare un accordo di cooperazione che prevede il trasferimento
di tecnologie nucleari cinesi per gli impianti pachistani. Infine,
Zardari e Hu Jintao discuteranno pure di come rafforzare la
cooperazione militare tra le due potenze atomiche.

Enrico Piovesana
[Modificato da zsbc08 11/12/2008 11:32]