00 03/11/2008 16:06
CONGO, GOVERNO RIFIUTA TRATTATIVE DIRETTE CON RIBELLI
Da: Ansa.it

2008-11-03 14:21
CONGO, GOVERNO RIFIUTA TRATTATIVE DIRETTE CON RIBELLI
KICHANGA (R.D.CONGO) - Il governo di Kinshasa rifiuta di avere negoziati diretti con i ribelli di Laurent Nkunda, il quale aveva posto una precisa alternativa: o trattative dirette o una offensiva per cacciare il presidente Joseph Kabila dal potere. Il rifiuto del governo è stato annunciato dal portavoce, Lambert Mende. "Non ci sono - ha detto - piccoli e grandi gruppi armati. Creare un disastro umanitario non dà diritti speciali" nei confronti di altri gruppi che operano nel Nord Kivu... Il governo non vede alcuna ragione di discriminare altri gruppi di congolesi che hanno proposte da fare". I ribelli del Congresso nazionale per la difesa del popolo, guidati dall'ex generale tutsi Nkunda ha inflitto gravi sconfitte alle forze militari governative e controlla un ampio territorio nel nord Kivu.

UN MILIONE E 600 MILA PROFUGHI PRESI IN TRAPPOLA
- Il ministro degli esteri britannico David Miliband ha dichiarato che "più di 1,6 milioni di sfollati " nella parte orientale del Congo sono "presi in trappola" e senza accesso agli aiuti umanitari. "Questi profughi, ha detto Miliband, "non possono essere raggiunti facilmente. Non hanno accesso né a cibo né a acqua potabile né a altri beni di prima necessità ". Miliband ieri era a Kinshasa e oggi si trova nella capitale economica della Tanzania, Dar es Salaam. "C'é una minaccia di epidemie e di diffusa malnutrizione nella zona", ha detto riferendosi al teatro degli scontri al centro dei quali sono i ribelli del Congresso nazionale per la difesa del popolo di Laurent Nkunda. I combattimenti, in realtà, sono ridotti al minimo negli ultimi giorni, ma continuano le vessazioni compiute dai ribelli, dai soldati governativi e dagli sbandati di entrambi le fazioni, che hanno costretto centinaia di migliaia di persone ad abbandonare le loro case senza sapere dove sia possibile trovare un rifugio.

SFOLLATI ANCHE PER INCURSIONI RIBELLI UGANDESI
Congo senza pace anche a causa dei famigerati ribelli ugandesi dell'esercito di resistenza del signore (Lra). Fonti dell'Onu oggi hanno riferito di scontri nell'estremo nord-est del paese tra forze governative e gruppi armati nella città di Dungu. Una cinquantina di uomini dell'Lra hanno attaccato Dungu e i soldati li hanno respinti.

I corpi di nove ribelli sono stati trovati per le strade, ha riferito il portavoce a Kinshasa della missione Onu. Questo episodio contribuisce ad aumentare il numero dei profughi nel Congo orientale. Dalla città ieri, all'arrivo dei ribelli, sono fuggiti infatti almeno in 50mila. Dungu si trova a 250 chilometri dalla frontiera ugandese e a 100 chilometri da quella sudanese. L'Lra ha da tempo basi in territorio congolese. Il suo capo Jopseph Kony è ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra e contro l'umanità.

VELTRONI, GOVERNO ASSUMA INIZIATIVA INSIEME A ONU-UA - "I drammatici fatti che stanno accadendo nel Congo scuotono le coscienze in tutto il mondo. E' necessario che il governo italiano assuma un'iniziativa assieme ai partner europei nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e insieme all'Unione Africana riferendo al più presto anche alle Camere sulla situazione del paese africano e sui suoi sviluppi". Lo dice Walter Veltroni, segretario del Partito Democratico.

"Nessuno può restare indifferente a quello che sta succedendo - afferma il leader del Pd - con centinaia e centinaia di migliaia di bambini, donne e uomini che fuggono dall'orrore della guerra civile e dalle stragi senza la possibilità di aiuto e di assistenza". "La fame, le malattie e la mancanza di ogni speranza rischiano di allargare una tragedia di agghiaccianti proporzioni. L'Africa - sottolinea - ha già pagato altre volte, in Ruanda, in Sudan, in Somalia, e nello Zimabwe prezzi altissimi e terribili ai ritardi o all'indifferenza del resto della comunità internazionale".