Appello natalizio alle trentotto province anglicane L'arcivescovo di Canterbury
sulla difesa della vita e dell'infanzia
Londra, 20. La difesa della vita fin dal concepimento e l'assistenza all'infanzia sono i temi centrali del messaggio natalizio di quest'anno dell'arcivescovo di Canterbury, Dr. Rowan Williams, rivolto ai settantacinque milioni di cristiani appartenenti alla Comunione anglicana.
Nell'appello Williams afferma chiaramente che egli considera l'embrione, fin dal momento del suo concepimento, come membro a pieno diritto della famiglia umana. Nel messaggio vengono anche condannati tutti i crimini commessi dagli adulti contro l'infanzia e tra questi l'arruolamento forzato dei bambini per impiegarli in operazioni belliche.
L'arcivescovo anglicano ricorda ai fedeli che Dio ha scelto di incarnarsi nella forma di Gesù Cristo a Betlemme venendo al mondo come un neonato indifeso. Quest'evento rappresenta per i cristiani ancora oggi una grande sfida. Il Dr. Williams riafferma che per i credenti è un obbligo difendere la vita in ogni circostanza e respingere ogni tentativo di legalizzazione dell'eutanasia anche per i casi in cui la malattia provochi nell'individuo irreversibili disabilità. "Bisogna dare un significato d'amore alla vita - sottolinea Williams - perfino quando si approssima alla fine e anche quando è difficile persino percepire segnali di libero arbitrio e di pensiero".
Riferendosi alla condizione dell'infanzia, il capo della Comunione anglicana afferma che "se guardiamo a quanto sta accadendo nel mondo proviamo, per quanto i bambini devono subire, una rabbia e un'indignazione maggiore di quelle che spesso sembriamo provare o esprimere".
Questo appello, che certamente verrà approfondito nei dibattiti che si stanno avviando nelle trentotto province della Comunione anglicana diffuse nel mondo, colpisce particolarmente l'opinione pubblica britannica nel momento in cui è vivace il dibattito sulla sicurezza sociale dei fanciulli nell'odierna Inghilterra.
Williams sottolinea nel messaggio per questo Natale che "nel Regno Unito quest'anno ci sono stati diversi dibattiti pubblici sulla fanciullezza, a causa della mancanza di sicurezza affettiva avvertita qui da molti bambini ed evidenziata da un sondaggio, sull'alto costo sociale dei divorzi e del fallimento delle famiglie, sull'effetto sproporzionato nei fanciulli della povertà e dell'indebitamento e molti alti problemi".
Tuttavia la situazione dell'infanzia fuori della Gran Bretagna propone delle situazioni che l'Arcivescovo di Canterbury non esita a definire "orrende". Tra queste, la condizione dei bambini soldato in alcune parti dell'Africa e nello Sri Lanka, il peso scaricato sui bambini che vivono in posti dove l'Hiv e l'Aids hanno cancellato un'intera generazione, lasciando solo gli anziani e i fanciulli, la sorte dei bambini in aree di conflitto come il Congo e il Medio Oriente, la fredda accoglienza riservata spesso ai bambini rifugiati e a coloro che cercano asilo nei Paesi più ricchi.
Il Dr. Williams conclude il suo messaggio affermando che "il Natale è il tempo giusto per riflettere sulle nostre attitudini verso i bambini e su quanto loro accade nelle nostre società. I cristiani che riconoscono Dio infinito e onnipotente nella vulnerabilità di un neonato hanno ogni ragione per porre forti interrogativi sui modi in cui i bambini vengono disprezzati, sfruttati, terrorizzati nel mondo. C'è il sospetto in noi che in questo momento di crisi economica mondiale, i più vulnerabili ne sopporteranno il peso maggiore".
(©L'Osservatore Romano - 21 dicembre 2008) Iniziativa della Chiesa di Inghilterra e Galles Torna a casa per Natale
Londra, 20. "Torna a casa per Natale" è lo slogan dell'iniziativa della Chiesa d'Inghilterra e del Galles volta a offrire un'accoglienza festiva ai cattolici che per diverse ragioni non partecipano più alle celebrazioni eucaristiche o vi partecipano raramente.
Nelle bacheche delle parrocchie di Inghilterra e Galles è affisso un manifesto che esorta i cattolici a "tornare a casa". "Un caloroso benvenuto - si legge nel manifesto - se vuoi esplorare di diventare un membro più attivo della comunità cattolica. Siamo lieti di offrirti questa risorsa che speriamo riterrai interessante e utile. Qualunque sia la tua storia o il tuo cammino - prosegue il messaggio - la porta per te è sempre aperta. Mentre questa risorsa è stata creata apposta per il Natale, naturalmente il ritorno nella comunità cattolica potrà avvenire in qualsiasi momento della tua vita".
Per sensibilizzare i cattolici alle attività parrocchiali e avvicinarsi alla santa messa i vescovi di Inghilterra e Galles hanno lanciato in questi giorni numerosi appelli e messaggi alla comunità. "Cari amici - si legge nella lettera del cardinale Cormac Murphy-O'Connor, arcivescovo di Westminster - un cordiale benvenuto vi attende secondo il vostro ritmo e i vostri tempi. Siamo interessati ad ascoltare la vostra storia e a imparare dalle vostre esperienze. Siate membri importanti e amati del Corpo di Cristo. Venite".
Anche il vescovo di Arundel e Brighton, monsignor Kieran Thomas Conry, rivolge un messaggio all'intera comunità. "Cari fratelli e sorelle, dall'esterno la Chiesa cattolica può apparire come un'organizzazione che intimidisce, piena di persone timorose e prive di gioia, invece non è cosi. È un luogo frequentato da persone disposte ad aiutarti e ad ascoltarti".
"Oggi, vengono citate altre ragioni per le quali molte persone smettono di praticare la fede cattolica - spiega l'arcivescovo di Birmingham, monsignor Vincent Gerard Nichols -, è molto facile farlo, ma è molto più difficile riprendere a praticare la fede. Certamente, ne vale la pena perché fornisce un contesto giusto e sano in cui vivere la nostra vita a far fronte a tutte le pressioni. Dunque, invito i cattolici a praticare la loro fede, troveranno un'accoglienza calorosa".
Infine, l'arcivescovo di Cardiff, monsignor Peter Smith, sottolinea che: "Gesù Cristo e la sua Chiesa vi amano e vi danno il benvenuto. Siamo tutti un popolo pellegrino e abbiamo storie di fede da raccontare. Queste storie sono importanti e come comunità cattolica vorremmo ascoltare le vostre e darvi nuovamente il benvenuto a una vita più piena nella famiglia della Chiesa. Qualunque sia la nostra storia nulla potrà separarci dall'amore e dalla compassione di Cristo. Non abbiate paura di sondare la possibilità di ritornare e partecipare alla vita della famiglia di Dio: la Chiesa".
(©L'Osservatore Romano - 21 dicembre 2008)