00 07/06/2009 11:55

Tratto da “Io sono una libellula … anzi no, sono una zanzara … una zanzara della malaria che avvelena il sangue” (La vera storia di Mìkael Elkamì Rulìcef), di Francesco Paolo Pinello (Bastogi)

I

 

Ognuno di noi quando nasce e fa la pipì per la prima volta su questo fottutissimo mondo di merda è un fiume d'acqua limpida e leggera e cristallina che sgorga dalla sorgente della vita.

E' un fiume d'acqua limpida e leggera e cristallina che però, a poco a poco, già durante i primi passi e i primi vagiti, quando ancora gattoniamo, si indurisce, perché comincia a portarsi dentro frammenti di elementi … come fanno le acque oligominerali che ogni giorno si vendono a fiumi nei centri commerciali e negli ipermercati e nei grandi magazzini e negli hard discount e che tutti bevono e che vanno a finire tutte nei cessi e nelle latrine e nelle fogne.

Calcio, sodio, silice, nitrati, magnesio, potassio, bicarbonati, solfati, nitriti, floruri, sabbia, terra, pietre, veleni, virus, batteri, cellule malate.

Quello che rimane di noi, ogni giorno, è soltanto quello che, trasportato dalle acque, si sedimenta lungo le rive e nel letto del fiume e che è scritto sulle etichette che ci portiamo appiccicate addosso, come le bottiglie dell'acqua minerale.

Ogni giorno qualcuno viene a ripescare qualcosa che ci appartiene e che ci riguarda e a rovistare in ciò che di noi si è sedimentato, per ispezionarlo e per investigarlo e per leggere le etichette dove ci sono scritti i nostri elementi. 

Tutti, ogni giorno, in continuazione, ci guardano, ci scrutano, ci spiano, nei centri commerciali, negli ipermercati, nei grandi magazzini, negli hard discount. Leggono le nostre etichette e dicono: "quest'acqua è molto dura e fa male ai reni; quest'altra è ricca di calcio e fa bene per l'osteoporosi; quest'altra è buona per prevenire le infezioni alla vagina; quest'altra invece fa male perché è troppo carica di sodio; questa la compro perché è quella che costa di meno; quest'altra invece la compro perché mi piace la bottiglia che sembra un cazzo grosso e duro".

Ma poi, dopo che sugli scaffali o dentro gli scatoloni che sono sulle pedane ci hanno guardati e letti e studiati e bevuti e usati, anche come cazzi duri per le loro fighe, noi andiamo a finire sempre nei cessi e nelle latrine e nelle fogne.

Io scrivevo i miei bloc notes.

E nei miei bloc notes c'erano scritti i frammenti sedimentati degli elementi del fiume della mia esistenza, e cioè veleni e sostanze tossiche.

  

II

 A volte, però, il fiume che ognuno di noi è e che sgorga dalla sorgente della vita cessa di essere un fiume e diventa una palude ... una palude d'acqua putrida e marcescente che non può più essere imbottigliata e che nessuno può più bere.  A volte, nei fiumi che diventano paludi, una zanzara che vola si ferma ... all'improvviso ... a mezz'aria ... delira ... crede di essere una libellula ... capisce di non essere un ragno ... si ferma ... ma non sa più che cosa fare e chi è ...      

III

 

E' per questo motivo che adesso sto sprofondando dentro la mia vecchia poltrona di pella scura ... scura come il colore della mia pelle ... perché il fiume della mia vita sta diventando una palude ... a poco a poco ... lentamente ... senza che io lo volessi.

La mia vecchia poltrona di pelle scura l'ho portata fuori, in giardino, sotto il sole e sotto le stelle, vicino a un alveare vuoto dove le mie api non fanno più il miele, perché mi stanno morendo tutte.

Mi ci sono buttato dentro la mia vecchia poltrona di pelle scura.

L'ho portata fuori, in giardino, quando nella casa dove abito è arrivato mio figlio, e cioè esattamente due mesi fa, e cioè esattamente quando nella mia vita è arrivata la palude.

La tuta scafandrata bianca che usavo per prendere il miele è appesa a un albero, sopra l'alveare vuoto. E' appesa all'albero perché non serve più a niente. Perché il miele nel mio alveare non c'è più e perché il mio alveare adesso è vuoto e senza api.

Ho le molle della poltrona di pelle scura nelle chiappe e ho il televisore davanti al cazzo. Ho infilato una vecchia videocassetta dentro il mio vecchio videoregistratore che ho portato fuori in giardino, insieme al mio vecchio televisore e alla mia vecchia poltrona di pelle scura, quando a casa è arrivato mio figlio e abbiamo cominciato a non andare d'accordo.

Sto guardando "Il senso della vita", un film diretto da Terry Jones, premio speciale al Festival di Cannes 1983.

Già ... il 1983! ...

I miei vicini di casa, dalle loro finestre e dai loro balconi e dai loro giardini, gridano per il volume alto del mio televisore e mi mandano a fare in culo perché io il volume del mio televisore non lo abbasso.

Ma io me ne fotto delle loro grida.

Che gridino ... che gridino pure ... che il fiato gli si secchi dentro i polmoni e nella gola ...

"Terry Jones è un genio, brutti figli di puttana", rispondo con poche parole alle loro grida, gridando più forte di loro e del televisore.

Il senso della vita è che la vita, nel 2008, non ha più alcun senso.

Non ha più alcun senso all'alba.

Non ha più alcun senso a mezzogiorno.

Non ha più alcun senso al tramonto.

Non ha più alcun senso neanche a mezzanotte.

Il film che sto guardando al televisore, in giardino, è un capolavoro. Merita tutti i premi speciali e i premi Oscar e i Leoni d'Oro e le Palme d'Oro che tutte le altre merdate, cazzate e mezze cazzate gli hanno rubato.

Se potessi ... andrei a spasso nel tempo ... avanti e indietro ... e li recupererei tutti i premi speciali e i premi Oscar e le Palme d'Oro e i Leoni d'Oro e li darei tutti a Terry Jones ... tutti ... nel 1983 ...

A lui ... e soltanto a lui ... Se li merita tutti!

Nell'anno di nostro Signore 2008 il senso della vita era che la vita non aveva più alcun senso.

Io sono una libellula ... anzi no, sono una zanzara ... una zanzara della malaria che avvelena il sangue.

IV

 "Non ho paura più di nulla. Quando sai certe cose, diventi invincibile".

Mi chiamo Mìkael Elkamì Rulìcef, ho trentotto anni, cinque divorzi alle spalle, sono single da cinque anni, non ho fissa dimora e mi sposto in continuazione come fanno i trapezisti del circo equestre, perché per vivere faccio le acrobazie come i trapezisti, perché, come loro, faccio i tripli e i quadrupli salti mortali senza rete. Mi sposto in continuazione perché per un trapezista come me le grandi città sono tutte uguali e tutte ugualmente insicure.

Sono ebreo yemenita e è per questo motivo che la mia pelle è scura, come la mia vecchia poltrona di pelle scura.

Prima mi occupavo di politica, ma adesso non mi interesso più di politica, perché così i militari qualche anno fa mi hanno ordinato di fare.

In pratica, cinque anni fa, i militari mi hanno affettuosamente consigliato di ritirarmi a vita privata. E io è questo quello che ho fatto e mi sono ritirato a vita privata e ho cominciato a girovagare per le città come fanno i trapezisti con i loro tendoni e con i loro circhi equestri e ho cominciato a vivere come i trapezisti e, come loro, ho cominciato a fare i tripli e i quadrupli salti mortali per continuare a vivere.

 

V

 

Sono un ebreo yemenita di pelle scura e padre di un adolescente meticcio di undici anni che da due mesi ... sì, soltanto da due mesi! ... vive con me, insieme a tutti i suoi problemi di adolescente meticcio che io ancora nemmeno conosco e che conoscerò soltanto quando lui troverà, se la troverà mai, la forza per confidarmeli, o per confidarli, prima che a me, a se stesso, gettandoseli innanzi, fuori di sé, davanti agli occhi, davanti ai piedi, per strada ... sciogliendo anche i nodi dei miei dubbi.

Mio figlio è meticcio perché la mia ex moglie è un'indiana americana e perché suo nonno materno vive ancora in una riserva indiana americana.

E' da due mesi che mio figlio vive dentro la mia casa e non ha ancora detto una parola.

Però non è muto.

E tra di noi non scorre buon sangue e non andiamo d'accordo e non dialoghiamo perché lui non mi vuole parlare e io per questo motivo gli ho dichiarato la guerra.

Praticamente viviamo separati in casa in attesa di divorzio, perché nel fiume della sua esistenza ci sono troppi sedimenti pesanti e duri da digerire che io non capisco e che non riesco a decifrare e a digerire e perché nel fiume della mia esistenza ci sono troppi sedimenti altrettanto pesanti e altrettanto duri da digerire che lui non capisce e che non riesce a decifrare e a digerire.

La sua pipì è sporca e torbida e puzza come l'acqua putrida e marcescente della palude e anche la mia pipì è sporca e torbida e è piena di filamenti di sangue e di cellule malate, ma la mia pipì non puzza come l'acqua putrida e marcescente della palude.

    

VI

 

Io neanche lo sapevo di avere un figlio.

Due mesi fa ho ricevuto una telefonata e la direttrice dell'istituto per criminali mi ha detto che dovevo andarmelo a prendere da un istituto per criminali.

Il suo arrivo nella mia vita ha cambiato la mia vita.

Appena è arrivato nella casa dove per ora abito, a Mochèh, quando gli ho aperto il cancelletto del giardino, la prima cosa che ha fatto è che ha pisciato nel mio giardino.

E la sua pipì era torbida e puzzava come l'acqua putrida e marcescente della palude. Gli ho chiesto perché aveva pisciato nel mio giardino e lui neanche mi ha risposto e ha cominciato a giocare con la sua playstation. E' in questo modo che nella mia vita è arrivata la palude.

Gli parlavo mentre si riabbottonava la patta dei suoi jeans e lui non mi rispondeva.

Alzavo la voce e lui non mi rispondeva.

Gridavo e lui non mi rispondeva.

Mi incazzavo come una belva nera e lui non mi rispondeva.

E così ho capito che noi due non potevamo andare d'accordo e è per questo motivo che è da due mesi che me ne sto seduto fuori in giardino, buttato dentro la mia vecchia poltrona di pelle scura, il giorno e anche la notte, e a casa non ci ho rimesso più piede.

Fortuna che non fa troppo freddo e che è ancora estate.

Lui è entrato a casa e io sono uscito in giardino.

E quando sono uscito fuori di casa per trasferirmi in giardino mi sono portato appresso la mia vecchia poltrona di pelle scura e il mio vecchio televisore e il mio vecchio videoregistratore e la mia vecchia videocassetta di Terry Jones e adesso sono io che faccio la pipì in giardino, come un cane.

Li vedo i problemi di mio figlio, anche se lui se ne sta sempre chiuso in casa e io me ne sto sempre fuori in giardino.

I problemi di mio figlio li vedo nei suoi comportamenti, nei suoi modi di fare, nei suoi modi di essere, in quello che lui non dice, nei suoi silenzi.

Li sento i problemi di mio figlio, ne percepisco i sibili, le vibrazioni negative, la puzza.

Però non so in che modo aiutarlo, come e da dove iniziare, mi sento del tutto impotente.

Se non ci prova lui per primo, se non ce la mette tutta, se non parla, come faccio io a aiutarlo!

Di tempo però ne ho. Tutto quello che voglio. Almeno fino a quando la padrona di casa non ci sfratterà per morosità, perché questo mese non le ho pagato il canone di locazione e non glielo potrò pagare neanche il prossimo mese.

Fino a quando la padrona di casa non ci sfratterà per morosità, dunque, avrò tutto il tempo per starmene in giardino.

Tanto non devo neanche andare a lavorare, perché io un lavoro non ce l'ho.

Infatti, da quando i militari, l’11 dicembre del 2003, a causa dei  Grigi e degli extraterrestri e delle armi a energia diretta e delle armi a microonde e delle navi interplanetarie, mi hanno affettuosamente consigliato di ritirarmi a vita privata, sono praticamente disoccupato. Da quel giorno non ho più trovato un lavoro.

Intorno a me, i militari hanno fatto il deserto ... altro che Rosswell!

I militari hanno fatto quello che dovevano fare perché i Grigi, tutti uguali tra di loro come gemelli, macrocefali, glabri, calvi, con grandi occhi neri, senza padiglioni auricolari, muti, di bassa statura, con lunghe braccia, dovevano obbedire alla Mente Centrale. Perché, insieme a quelli della razza extraterrestre di tipo nordico, più simili all'uomo, alta statura, capelli biondi, carnagione rosa, occhi chiari, dovevano andare avanti con la loro genetica selvaggia, con le loro ibridazioni, con l'uso delle microonde contro il cervello degli uomini per limitarne la libertà, con lo sterminio degli uomini inadatti, con la cyberguerra, con la sperimentazione e la produzione di armi a energia diretta e di armi a fortissime microonde e con la costruzione sulla terra delle navi interplanetarie. I militari hanno fatto quello che dovevano fare  perché con il genoma umano stavano creando la seconda generazione di Umanità, dopo la prima generazione di Umanità creata da Dio.

Io ho un casino di problemi già di mio e è per questo motivo che credo di essere la persona sbagliata per mio figlio e che mi sono trasferito in giardino portandomi appresso la mia vecchia poltrona di pelle scura.

Con tutte le puttanate che bivaccano nella mia esistenza … nel mio giardino …  dentro la mia vecchia poltrona di pelle scura … dentro il mio videoregistratore … non sarò mai un buon padre per lui … ne sono certo ... ne sono certo ... (tutti i diritti riservati Bastogi Editrice Italiana)