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Penelope (dalla raccolta di poesie W56 di Francesco Paolo Pinello)

Giovane Penelope
la notte assorbe i tuoi dolori,
mentre mani vuote
cercano il corpo d'uomo,
metre la pelle umida
è consolata dalle tenebre
e dal vento fatto di polvere.

L'ultimo pescatore del giorno,
lasciata all'acqua la canna bruna,
si attarda sui sentieri sassosi
assorto nei silenzi di un corpo di pesce morto.

Cammina ... distratto ...

Fantasmi creati dal tuo amore.

Francesco Paolo Pinello

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