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Stiamo salvando il mondo dalla sicura catastrofe del "buco nell'ozono"

Ultimo Aggiornamento: 24/12/2008 18:30
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Sesso: Maschile
12/12/2008 15:54

Non è per fare dietrologia all'italiana nè per fare inutile "complottismo", ma perché proprio in questo periodo di profonda crisi economica e politica e militare e molte altre cose ancora si è tirato fuori il tema del "buco nell'ozono" e del clima e dell'ambiente mettendolo su un piedistallo d'oro, quando fino a ieri da quel piedistallo lo si è sempre buttato giù? Non è forse per utilizzare questo tema per "parlare d'altro" e per "fare parlare d'altro", e cioè di qualcosa di veramente importante che coninvolge il mondo intero e che può distrarlo dal vero problema che oggi, in questi giorni, mentre sto scrivendo, è quello che è in atto  e che si sta combattendo la Terza Guerra Mondiale? A me questa sembra propaganda politica da tempi di guerra? E a voi?
Francesco Paolo Pinello


Da RaiNews24.it

Washington | 20 dicembre 2008
Barack Obama: è nella scienza la chiave della nostra sopravvivenza oggi più che mai
Barack Obama
Barack Obama

E' arrivato il momento in cui gli Stati Uniti rimettano la scienza in cima all'agenda del governo. Lo ha dichiarato il Presidente americano eletto, Barack Obama annunciando le nomine della sua squadra in materia di scienza e tecnologia.

"Promuovere la scienza non significa solo assicurarle le risorse, ma proteggere la ricerca libera e aperta. Assicurare che i fatti e le prove non siano mai distorte o oscurate dalla politica e dall'ideologia. E' ascoltare quello che i nostri scienziati hanno da dire, anche quando è scomodo, specialmente quando è scomodo. Perchè il fine ultimo della scienza e' quello di ricercare la conoscenza , la verità e una maggiore comprensione del mondo intorno a noi. Questo sarà il mio obiettivo come presidente degli Stati Uniti", ha quindi affermato Obama.

"E' nella scienza la chiave per la nostra sopravvivenza, oggi più che mai". E questo è vero, ha precisato, Obama "che si tratti della scienza per rallentare il riscaldamento globale, della tecnologia per proteggere le nostre truppe e affrontare il bioterrorismo e le armi di distruzione di massa, della ricerca di cure in grado di salvare la vita o delle innovazioni per rimettere in piedi la nostra industria e creare i lavori del ventunesimo secolo".




Da: RaiNews24.it

Bruxelles | 12 dicembre 2008
Accordo a Bruxelles su clima e piano anti crisi, Sarkozy: "Ora tocca agli USA"
Nicolas Sarkozy
Nicolas Sarkozy
 "Il lavoro del cancelliere Merkel è stato essenziale, è stato un piacere lavorare al suo fianco". Nella dichiarazione alla stampa a chiusura del summit di Bruxelles il presidente di turno dell'Ue, Nicolas Sarkozy, rende merito alla disponibilità tedesca per arrivare al compromesso sul pacchetto clima e sulle misure anti crisi da adottare a livello comunitario. Due dossier sui quali nelle ultime settimane la Germania si è trovata spesso 'isolata' davanti all'asse Parigi-Londra.

Semestre francese chiuso da un successo
Visibilmente soddisfatto, Sarkozy ha parlato di un "Consiglio europeo appena terminato che resterà nella storia". Poi ha guardato al resto del mondo: "E' giunto il momento anche per gli USA di avere un presidente che pone il problema della difesa dell'ambiente come prioritario. Gli Europei hanno fatto qualcosa, ora tocca a voi". "Non c'è paese al mondo che si sia dotato di regole come quelle che abbiamo adottato noi all'unanimità. La presidenza e la commissione hanno considerato che la crisi non poteva bloccare una crescita sostenibile verde. Abbiamo cercato di negoziare per i nuovi paesi dell'Europa orientale parametri diversi. Ora l'Europa, che ha dato il buon esempio, potrà essere seguita anche da altri paesi, come gli americani", ha concluso Sarkozy.

Il negoziato sul clima ha avuto una accelerazione questa mattina, dopo che la presidenza di turno francese ha presentato una nuova ulteriore bozza di accordo. Sono rientrate le riserve dei paesi, tra i quali l'Italia, che avevano avanzato richieste di variazione o aggiustamenti per la bozza sul clima. Anche la Polonia, uno dei paesi più restii a dare il via libera all'accordo, alla fine si è detta soddisfatta e ha dato il suo sì.
La questione dell'Iva ridotta per il rilancio dei consumi sara' discussa all'Ecofin del prossimo marzo.

Gli obiettivi centrati dall'Italia
"L'Italia ha ottenuto una clausola di revisione generale al marzo 2010 per l'intero pacchetto clima-energia dell'Ue estesa alla valutazione sull'impatto di competitività", ha sottolineato il ministro degli Esteri Franco Frattini. "Siamo soddisfatti dei risultati del vertice", ha detto il premier Silvio Berlusconi al termine del Consiglio europeo.

"Abbiamo convenuto che le misure anti-crisi devono essere compatibili con il Patto di
stabilità", ha detto ancora Berlusconi in conferenza stampa.


Trattato di Lisbona
Le garanzie richieste dall'Irlanda per indire un secondo referendum sul Trattato di Lisbona saranno inserite nel Trattato di adesione della Croazia, previsto intorno al 2010. "Il prossimo Paese a entrare nell'Ue sarà la Croazia, servirà un nuovo Trattato, un Trattato di adesione che dovra' essere ratificato da tutti gli Stati membri. Ne approfitteremo per aggiungere al Trattato di adesione croato un protocollo irlandese", ha detto il presidente francese.

Gordon Brown: di fronte alla recessione non resteremo con le mani in mano
Davanti ad una "crisi economica e finanziaria globale" e alla minaccia di "una recessione", i Ventisette si impegnano a compiere "uno sforzo equivalente a circa l'1,5% del pil dell'Unione europea". E' questo il compromesso raggiunto dal vertice europeo dei capi di Stato e di
governo dell'Ue, secondo quanto emerge dall'ultima bozza di conclusioni, che esorta gli Stati membri ad una azione rapida sia per quanto riguarda le misure volte al rilancio, sia per quanto riguarda i piani di salvataggio del sistema bancario. Accordo raggiunto anche sull'altro dossier scottante, quello del 'pacchetto clima' che impone ai paesi membri la riduzione del 20% delle emissioni di gas dannosi nell'atmosfera entro il 2020 e l'aumento al 20% delle energie rinnovabili nel mix di appovigionamento energetico.

Contro la crisi
L'1,5% del pil è l'entita' indicata dalla Commissione nel piano presentato il 26 novembre scorso. L'1,2% del pil, ossia 170 miliardi, doveva, nelle intenzioni della Commissione, essere messo a disposizione dagli Stati membri, mentre lo 0,3% dall'Unione europea e dalla Bei. Il testo finale non menziona i 200 miliardi di euro complessivi di stimoli per rilanciare l'economia, ma mantiene l'obiettivo dell'1,5%, che era stato molto criticato dalla Germania, che ha gia' varato un consistente pacchetto di misure per il rilancio.

"In queste circostanze eccezionali, l'Europa agira' in modo unito, forte e rapido per evitare una spirale di recessione e sostenere l'attivita' economica e l'occupazione", si legge nel testo, che sottolinea come "le politiche degli Stati membri sulla protezione sociale e l'inclusione abbiano un ruolo chiave da svolgere". Inoltre, "il Consiglio europeo esorta le banche e le istituzioni finanziarie a fare pieno utilizzo delle agevolazioni concesse loro per mantenere e sostenere i prestiti all'economia e far beneficiare i creditori dei tassi d'interesse piu' bassi", evitando cosi' quel 'credit crunch' che anche la Banca centrale europea ha iniziato a denunciare.

I leader Ue, secondo il testo, sostengono in particolare "un maggior intervento da parte della Banca europea degli investimenti di 30 miliardi nel 2009-2010, in particolare per le piccole e medie imprese, per le energie rinnovabili e per il trasporto pulito, soprattutto a vantaggio dell'auto". Sull'auto, settore particolarmente colpito dalla crisi, il testo indica anche che gli Stati membri dovrebbero attuare delle misure coordinate "per sostenere la domanda", con "l'obiettivo di produrre effetti immediati, di essere limitate nel tempo e di essere mirate ai settori piu' colpiti e piu' importanti per la struttura dell'economia".

Sviluppo ecocompatibile
I leader Ue hanno annunciato che verra' inoltre creato il Fondo Margherita per
l'energia, cambiamento climatico e infrastrutture
. In secondo luogo, si parla della semplificazione delle procedure per il Fondo di Coesione, i fondi strutturali e il fondo per l'agricoltura, con l'obiettivo di "rafforzare gli investimenti in infrastrutture ed efficienza energetica". Il testo indica "la
possibilita', per gli Stati membri che lo vogliono, di applicare tassi Iva ridotti per i servizi ad alta intensita' di manodopera e di formulare incentivi fiscali per i prodotti e i servizi verdi".

Roma | 11 dicembre 2008
Obama conferma la sua svolta politica Usa sull'ambiente

Il presidente eletto Barack Obama ha confermato la sua intenzione di procedere ad una 'rivoluzione Copernicana' della politica americana sull'ambiente, dando alta priorità alla questione del mutamento del clima, scegliendo come prossimo ministro dell'Energia un fisico Premio Nobel specializzato in problemi del clima. La nomina dello scienziato Steven Chu (di origine cinese ma nato nel Missouri) e' trapelata da fonti dello staff di Obama, e non è ancora stata annunciata ufficialmente, ma la scelta appare sicura così come l'intenzione del presidente eletto di mantenere le promesse fatte durante la campagna elettorale di una politica molto diversa da quella dell'Amministrazione Bush in materia di ambiente.

Obama vede la crisi climatica come una opportunità per procedere ad una radicale riforma del modo in cui gli Stati Uniti consumano energia lanciando una serie di iniziative per incoraggiare lo sviluppo di tecnologie centrate sullo sfruttamento di fonti alternative e non inquinanti. Nella visione di Obama gli investimenti nel campo delle energie alternative offrono un doppio vantaggio: ai progressi in materia di protezione ambientale si accompagnano infatti le creazioni di nuovi posti di lavoro in settori destinati a crescere col passare del tempo.

La scelta da parte del presidente eletto di uno scienziato Premio Nobel per la Fisica dal calibro di Steven Chu per il delicato e potente incarico di ministro dell'Energia conferma in modo esplicito la determinazione di Obama di voler dare una scossa alla politica americana sul clima e sull'ambiente. Chu è infatti uno scienziato 'verde' che dopo avere lasciato nel 2004 la Stanford University per diventare il direttore del Lawrence Barkeley National Laboratory si è lanciato nella 'missione' di trasformare l'istituto nel leader mondiale della ricerca sulla energia alternativa e rinnovabile soprattutto nel campo delle fonti di energia non-inquinanti.

Il presidente Obama dovrà prendere una serie di importanti decisioni, in materia ambientale e climatica, nelle settimane successive al suo insediamento alla Casa Bianca. Tra queste figurano il sostegno a pacchetti legislativi che mirano a limitare la dispersione nell'aria di gas inquinanti in vista di una riduzione di tali quantitativi negli anni a venire. Si tratta anche di decidere una nuova politica sulla controversa questione delle trivellazioni petrolifere in aree a rischio ambientale, sulla concessione di permessi di costruzione di impianti a carbone, sulle norme che regolano l'attività delle centrali nucleari e sulle agevolazioni fiscali per incoraggiare lo sviluppo di risorse d'energia rinnovabile.

La determinazione di Obama ad affrontare in modo aggressivo la questione climatica contrasta con l'atteggiamento tenuto per otto anni dalla amministrazione Bush in materia ambientale: la Casa Bianca ha difeso (fino a restare isolata) il più a lungo possibile la tesi che era ancora tutta da dimostrare il collegamento tra mutamenti climatici e le attività inquinanti umane.

Tra i compiti più immediati del nuovo team di Obama sull'energia e sull'ambiente vi sarà quello di riesaminare, e probabilmente cancellare, molte delle norme approvate dalla amministrazione Bush in materia di inquinamento, norme che avevano scatenato le proteste degli ambientalisti per il loro contenuto non troppo 'verde'.

Appello di Obama: il piano sull'industria dell'auto sia approvato al più presto 
Barack Obama ha lanciato un appello affinchè venga approvato rapidamente il piano di salvataggio da 14 miliardi di dollari stanziati per l'industria dell'auto americana. Il piano, già passato alla Camera, dovrà trovare l'avallo del Senato.

Obama in conferenza stampa ha affermato che Washington "dovrebbe fornire assistenza a breve termine all'industria dell'auto per evitare che il settore collassi, dovrebbe responsabilizzare le compagnie e proteggere gli interessi dei contribuenti".


Bruxelles | 12 dicembre 2008
Berlusconi: sul pacchetto clima "L'Italia ha ottenuto tutto"
Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi

Nel compromesso Ue sul pacchetto clima, l'Italia "ha ottenuto tutto". E' quanto ha dichiarato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi al termine del vertice europeo dei capi di Stato e di Governo, spiegando che "le misure vanno in essere dopo il 2013, ma dopo il 2010 ci sarà una rivisitazione di queste misure sulla base dei risultati della conferenza di Copenhagen".

In questo modo l'Europa si è posta "all'avanguardia sull'ambiente ma senza essere quella che paga per tutti". Per Berlusconi si è quindi trattato di un "risultato pieno, soddisfacente".

L'Italia è riuscita ad ottenere in ambito Ue la creazione di un fondo denominato 'Margherita'
per "la mobilitazione di fondi addizionali per i progetti infrastrutturali". Ha detto Berlusconi
nella conferenza stampa di chiusura del vertice nella quale ha confermato l'approvazione da parte del Consiglio del piano della Commissione per misure anticrisi di valore pari all'1,5% del Pil comunitario.

Potsdam | 12 dicembre 2008
Al Gore sul clima: bisogna agire

Al Gore da Potsdam lancia l'allarme: due anni fa si sono registrati picchi massimi per quanto riguarda le temperature dell'atmosfera negli ultimi 25 anni. Dobbiamo agire. La scelta è chiara siamo di fronte a un contrasto evidente: da un lato siamo davanti a un punto di non ritorno e dall'altro ci stiamo muovendo per ridurre il surriscaldamneto del pianeta. Potremmo vincere, ma anche fallire.

Non si sente il senso necessario dell'urgenza che dovrebbe portare a prendere misure di emergenza. Sono state gettate basi per avere successo, speranza e ottimismo sono maggiori delle considerazioni che portano al pessimismo.

Il modo migliore per combattere la recessione è uno stimolo verde, far lavorare le persone per costruire edifici che siano più ecicompatibili. Prendiamo la Cina, vista come un ostacolo, bene ha annunciato uno stimolo ecologico di 600 miliardi di dollari nei prossimi due anni. Nessuno avrebbe mai pensato che la Cina sarebbe stata pronta a progredire.

C'è molto da fare ancora, anche in quei paesi che hanno assunto un ruolo di leadership, anche qui in Europa, ma sono state create le basi per integrare le soluzioni che possono risolvere questa crisi.
Nel mio paese ci sono state delle promesse dei cambiamenti ottimistici, la California ha dimostrato un ruolo di leadership. 800 città americane hanno abbracciato  le basi del protocollo di Kyoto senza aspettare i provvedimenti federali.

Bruxelles | 12 dicembre 2008
Nuova bozza dell'Unione europea sul clima, si' a 3 richieste dell'Italia su 4
Manca solo aumento 'crediti esterni' per taglio emissioni
Manca solo aumento 'crediti esterni' per taglio emissioni

La presidenza di turno dell'Ue ha presentato, questa notte a Bruxelles, la nuova bozza di compromesso sul 'pacchetto clima' per il Consiglio europeo, che riprendera' in mattinata, accogliendo tre delle ultime quattro richieste dell'Italia, secondo l'interpretazione di una fonte diplomatica francese.

La bozza, di cui Apcom ha preso visione, prevede innanzitutto una criptica formula aggiuntiva per la definizione dei settori industriali a rischio di delocalizzazione ('carbon leakage'), che secondo le fonti dovrebbe finalmente comprendere, come voleva l'Italia, anche i comparti produttivi della siderurgia con forno elettrico, del vetro, della ceramica e della carta. Il nuovo testo rende poi definitiva la decisione di concedere il 100% dei diritti di emissione gratuiti (a cui si opponeva la Gran Bretagna) per tutti i settori industriali identificati e definiti 'a rischio'.

 In secondo luogo, sempre nel paragrafo sul 'carbon leakage', la bozza contiene un nuovo riferimento alla valutazione dei risultati della conferenza Onu sul clima che si terra' a Copenaghen nel dicembre 2009. Secondo il nuovo testo, la Commissione europea potra' proporre la concessione di nuove quote di CO2 gratuite ai settori esposti a un rischio significativo di delocalizzazione, "anche alla luce dei risultati della negoziazione internazionale", in un rapporto atteso nel giugno 2010. Questa formulazione, dovrebbe accontentare l'Italia, che aveva chiesto inizialmente una clausola di 'rendez-vous' al 2010. Ieri sera, fonti diplomatiche italiane avevano spiegato che sarebbe stata sufficiente "una dichiarazione di carattere generale che ci consenta di stabilire un collegamento fra i nostri impegni e quelli che saranno eventualmente presi dai paesi terzi" con un eventuale accordo internazionale, ovvero "che la Commissione europea presenti un rapporto di valutazione sulla natura degli impegni di Copenaghen" e sul loro impatto sull'Ue.

 La terza richiesta italiana accolta riguardava i 12 impianti dimostrativi con l'applicazione della tecnologia Ccs ('Carbon capture and storage', cattura e stoccaggio geologico del CO2), che saranno finanziati con una parte dei proventi delle vendite dei diritti di emissione. L'Italia - che ha gia' individuato alcuni siti adatti allo stoccaggio geologico - chiedeva che fosse meglio definita la distribuzione dei finanziamenti ai diversi paesi membri, per evitare sperequazioni (si sa che Gran Bretagna e Olanda sono molto interessate a realizzare progetti Ccs e a ricevere i finanziamenti).

La nuova bozza aumenta il ricavato dei diritti di emissione da destinare ai progetti Ccs da 150 a 200 milioni di tonnellate di CO2, e aggiunge una frase che dovrebbe soddisfare pienamente le esigenze italiane, prevedendo "una distribuzione geografica equa" dei progetti da finanziare, e imponendo un limite massimo ai finanziamenti per ciascun progetto pari al 15% del totale disponibile.

Unica richiesta italiana non accolta e' quella che riguarda l'aumento ulteriore dei 'crediti esterni' (generati da progetti realizzati dalle aziende nazionali fuori dall'Ue) utilizzabili per conseguire 'in patria' gli obiettivi di riduzione delle emissioni nei settori non industriali. La bozza precedente aveva gia' concesso all'Italia e ad altri 10 paesi membri un incremento del limite di utilizzo di questo 'strumento flessibile'. La nuova bozza si limita ad aggiungere un altro paese, il Belgio, all'elenco dei beneficiati di quest'aumento.

Roma | 12 dicembre 2008
Un "fallimento" l'accordo sul clima secondo gli ambientalisti
Attivisti di Greenpeace
Attivisti di Greenpeace

Diverse associazioni ambientaliste e organizzazioni non governative (Greenpeace, Wwf, Oxfam, Amici della terra e Climate action network) hanno denunciato l'accordo sul clima che sta per essere raggiunto al Consiglio Ue come un "fallimento".

"E' un giorno triste per la politica europea sul clima", affermano le associazioni in una nota congiunta. "I capi di stato e di governo hanno rinnegato le loro promesse e voltato la schiena agli sforzi mondiali di lotta contro il cambio climatico", aggiungono.

Le organizzazioni lanciano un appello al parlamento europeo perché emendi i punti cattivi dell'accordo. Il compromesso tra i 27 dovrà infatti passare all'esame dell'Europarlamento. Il voto e' previsto il 17 dicembre prossimo, in assemblea plenaria a Strasburgo.




 

[Modificato da zsbc08 20/12/2008 16:58]
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