Bds senza pace

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zsbc08
00venerdì 6 novembre 2009 08:41

Dopo la vendita di sportelli bancari Unicredit si riparla di esuberi di personale

Bds senza pace 

Il gruppo Unicredit, dopo aver venduto alcuni sportelli bancari del Banco di Sicilia e della Sicilcassa, acquistati sulle Alte Madonie dalla Banca di Credito Cooperativo “San Giuseppe” di Petralia Sottana, si accinge a varare un piano di riordino che fa discutere i gruppi parlamentari e i deputati dell'assemblea regionale. Il problema è che non si è fatta la necessaria chiarezza sul futuro della partecipazione azionaria regionale in Unicredit e sulle politiche adottate dal gruppo che si accinge a varare un piano di riordino che non tiene in alcuna considerazione il governo regionale né il futuro occupazionale del comparto. A fare queste dichiarazioni sono stati alcuni onorevoli regionali. Non si hanno infatti notizie circa la decisione del governo regionale di dismettere la propria partecipazione ovvero di valorizzarla. Si hanno invece notizie sulla mancata sottoscrizione, per ben due volte, dell’aumento di capitale e sul paventato rischio di oltre mille esuberi di personale, conseguenza del piano di riassetto del gruppo, e le Madonie, in proiezione demografica e socio-economica, non fanno sperare per il meglio. La Regione, peraltro, non ha ancora provveduto al rinnovo dei propri organi all’interno del Consiglio di Amministrazione. A ciò bisogna aggiungere, a detta degli stessi deputati regionali, la mancata interlocuzione con i vertici del gruppo Unicredit, nonché una totale assenza di politiche creditizie generali legate alle esigenze del territorio e delle imprese siciliane. 

- 6 novembre 2009 -                                                                                 Francesco Paolo Pinello 

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