In 15 giorni identificati 64 cani privi di microchip
A Gangi lotta ai cani randagi senza microchip
L’amministrazione comunale di Gangi ha detto basta ai cani randagi che sono diventati un problema in tutto il centro abitato e nelle campagne. Dal 24 febbraio, di concerto con il comando dei vigili urbani guidati dal maggiore Salvatore Centineo, ha promosso una campagna di sensibilizzazione contro il randagismo. La polizia municipale, che è stata dotata di un apposito lettore per rilevare i microchip e leggere i codice, in due settimane ha individuato 64 cani non registrati all’anagrafe canina. Per i proprietari, quelli individuabili e identificabili, in questa prima fase non è scattata nessuna sanzione ma soltanto un invito a microchippare l’animale e cioè a mettersi in regola registrando i cani presso un'apposita anagrafe. Il provvedimento è ovviamente utile soprattutto contro gli abbandoni che sistematicamente si verificano durante il periodo estivo. La registrazione all’anagrafe, infatti, consente l’identificazione e la tracciabilità dei proprietari dei cani abbandonati. L'applicazione del microchip è effettuata presso il servizio veterinario di Petralia Sottana connesso alla rete e all’anagrafe regionale. Ai proprietari dei cani registrati viene rilasciato un certificato di iscrizione che ne attesta la proprietà. “Come stabilito da una direttiva del Ministero”, ha dichiarato il sindaco Giuseppe Ferrarello, “spetta ai comuni l'obbligo di registrare all'anagrafe tutti i cani randagi rinvenuti nel territorio comunale. Si tratta di un servizio preventivo e non repressivo almeno in questa prima fase. Per espletare al meglio il servizio abbiamo dotato la Polizia locale di un dispositivo per la lettura di microchip”.
- 9 marzo 2010 - Francesco Paolo Pinello