00 09/09/2008 15:17
Andrea Camilleri e "La Camera del Silenzio (The Final Question)"

Ho inviato una copia del mio romanzo, "La Camera del Silenzio (The Final Question)", al famosissimo Andrea Camilleri, ormai conosciuto come il padre del Commissario Montalbano, con la speranza che, tra una sigaretta e l'altra (questo oramai è diventato un luogo comune sulla sua immagine pubblica), seduto sulla sua poltrona, accanto ai suoi "Pupi siciliani", trovasse il tempo per sfoglarne qualche pagina.

Per me Camilleri è un simbolo di volontà ed un esempio da seguire.

Mi ricordo che, un giorno, ebbe a dichiarare che Leonardo Sciascia gli aveva detto che i suoi romanzi erano "difficili", perché contenevano troppa lingua siciliana.

"I tuoi romanzi, figlio mio, sono troppo "difficili", troppo dialetto siciliano contengono!", gli aveva detto.

E lui che ha fatto?
Eccolo a buttar giù pagine e pagine piene di lingua siciliana!
Il tempo e la Storia della Letteratura Italiana però gli hanno dato ragione.

Questo è quello che Andra Camilleri, gentilissimo e da galantuomo qual'è, mi ha risposto:

"Gentile Francesco Paolo Pinello,
la ringrazio moltissimo per avermi voluto inviare il suo libro.
Purtroppo devo deluderla, ma da diversi anni le condizioni della mia vista non mi permettono di leggere gran parte di quello che vorrei.
Le auguro tanto buon lavoro.

Andrea Camlleri"

Preg.mo e Gent.mo Maestro,
la ringrazio per l'augurio di buon lavoro.
Io, comunque, faccio quello che ha fatto lei ... e che continua a fare ...
Continuo a scrivere i miei romanzi nell'unico modo in cui so farlo e come mi piace farlo...

Grazie ancora.