00 28/10/2008 16:14
Dossier Muroc I Parte


UFOLOGIC  STUDIES  ACADEMIC  CENTER

Centro Accademico Studi Ufologici

 


DOSSIER MUROC

Quando Eisenhower incontro' gli Alieni

 

 


di Cristoforo Barbato

 

 

Le testimonianze ed i possibili retroscena legati all’incontro ufficiale con intelligenze extraterrestri del Presidente Dwight Eisenhower avvenuto nel febbraio del 1954. Un evento epocale che a distanza di più di 50 anni è ancora oggi coperto dal massimo segreto..

Gli anni ’50 hanno segnato una svolta importante in ambito ufologico, e non solo, avendo calamitato letteralmente l’attenzione sulla questione degli UFO da parte delle autorità ma anche dell’opinione pubblica soprattutto negli Stati Uniti. Ancora non si erano spenti i focolai accessi dalle notizie emerse su presunti UFO crash avvenuti sul suolo americano nella seconda metà degli anni ‘40 tra cui il famoso incidente di Roswell del 1947, che già iniziarono ad essere riportate numerose segnalazioni di avvistamenti di misteriosi oggetti in tutti gli USA così come in altri paesi. Non solo, a fine ’47 su iniziativa del Segretario di Stato alla Difesa USA James D. Forrestal veniva avviato il Project Sign, mentre nel 1949 venne formato un nuovo gruppo di studio sugli UFO denominato Project Grudge. Il biennio 1950-1951 fu teatro di svariate segnalazioni effettuate sia da comuni cittadini e piloti civili che da piloti e personale delle forze armate. Ma il grosso sarebbe avvenuto nei successivi anni a partire dal 1952, che segnò la nascita del famoso Progetto Blue Book, così come nel ’53 dove soprattutto negli USA in seguito a centinaia e centinaia di segnalazioni si giunse quasi al panico generalizzato soprattutto in seguito ai famosi avvistamenti avvenuti sulla capitale americana nel Luglio del ’52. In quel periodo numerosi quotidiani in tutto il mondo riportarono la notizia che diversi e misteriosi oggetti volanti furono osservati da centinaia di testimoni nei cieli di Washington D.C. e perfino sorvolare Capitol Hill. Per due week-end consecutivi formazioni di UFO, rilevati anche dai radar e dai caccia dell’USAF, sorvolarono di notte Washington D.C, e la zona interdetta al volo della Casa Bianca e del Campidoglio. Un evento che causò un vero shock nell’opinione pubblica americana e nelle stesse autorità e nei vertici militari; questi ultimi semplici spettatori impotenti in quanto non erano riusciti in nessun modo ad intercettare gli oggetti, limitandosi solamente ad osservarne a distanza le incredibili manovre che effettuavano sulla capitale. Sempre nel ’52 ci fu la nascita del fenomeno contattistico con i vari Williamson, Van Tassel, Fry, Menger e del più noto Gorge Adamski e del suo contatto con un alieno avvenuto a Desert Center in California nel novembre 1952. Nel settembre di quell’anno il noto giornalista radiotelevisivo di Washington Frank Edwards, che curava una trasmissione radiofonica sugli UFO, riferì di un’ondata di avvistamenti UFO nei cieli della base militare di Muroc Airfield. Nel gennaio del 1953 l’Office of Scientific Intelligence (OSI) della CIA costituì la commissione scientifica di studio sugli UFO nota come “Robertson Panel”. Tuttavia nel 1954 avvennero una serie di eventi, non ufficiali e altamente riservati, che avrebbero sancito una vera e propria svolta epocale e “segnato” in un certo qual modo il futuro di un’umanità del tutto ignara di tali accadimenti. Uno in particolare che già all’epoca dei fatti, in seguito ad indiscrezione trapelate, fece in qualche modo parlare la stampa avrebbe visto addirittura come testimone principale l’allora presidente degli Stati Uniti Dwight Eisenhower. L’allora Presidente americano sarebbe stato protagonista insieme ad alcuni vertici militari di un incontro segreto con entità aliene atterrate presso la base militare di Muroc Airfield in California avvenuto il 20 febbraio 1954. In base alle scrupolose ricerche condotte nel corso degli anni da alcuni ufologi quel giorno il Presidente americano, che era ospite presso il ranch del suo amico Paul Ray Helms a Palm Springs in California dove si era recato ufficialmente per rilassarsi e giocare a golf, scomparve misteriosamente per alcune ore. Stando al resoconto, uno dei migliori forniti, del ricercatore americano William Moore (che per le sue ricerche si è recato alla Biblioteca Eisenhower) e pubblicato nel libro “Accadde a Roswell” (scritto insieme a Charles Berlitz pubblicato in Italia nel 1981 - la versione originale americana “The Roswell Incident” usci nel 1980) Eisenhower effettivamente fece un viaggio a Palm Springs tra il 17 e il 24 febbraio 1954 per recarsi allo Smoke Tree Ranch dell’amico Helms situato a poca distanza dalla Base di Muroc. In effetti, la sera del 20 di febbraio il Presidente scomparve nel più totale riserbo dal Ranch, Smoke Tree.
I membri della stampa presenti furono presi alla sprovvista, cominciarono a circolare voci incontrollate secondo le quali il presidente non si trovava dove si supponeva che fosse o che gli fosse accaduto qualcosa di molto grave. “Poiché - scrive Moore - le numerose telefonate alle fonti ufficiali nel Ranch davano soltanto ripetute assicurazioni che il presidente stava bene i cronisti si scatenarono nelle ipotesi. La tensione creata da una situazione già precaria aumentò quando parecchi cronisti riuscirono a scrivere di avere saputo da fonti confidenziali che il presidente mancava davvero. Poi, quando corse voce che l’addetto stampa, James Haggerty (l’allora Portavoce della Casa Bianca ndr), era stato frettolosamente convocato a Smoke Tree, mentre stava facendo un picnic, per rilasciare una dichiarazione, le ipotesi riprese dalla stampa si scatenarono pazzamente. Dov’era in realtà, il presidente? Nessuno sembrava saperlo con certezza. Merriman Smith della United Press, giungendo alla frettolosa conclusione che Eisenhower avesse avuto qualche improvviso disturbo di salute, comunicò all’agenzia di New York che “Ike” (il diminutivo di Eisenhower utilizzato sin dalla sua infanzia. ndr) era morto, per dovere poi ritrattare la notizia pochi istanti dopo, quando comparve l’addetto stampa Haggerty, decisamente di malumore. In una sala del Mirador Hotel riservata ai giornalisti, in mezzo a una scena descritta dalla rivista Time come una “dimostrazione d’isterismo giornalistico collettivo”, Haggerty annunciò solennemente che il trambusto era stato provocato soltanto dal fatto che il presidente, mangiando una coscia di pollo, si era rotto la capsula di un dente e che il suo ospite, Paul Helms, l’aveva accompagnato da un dentista del luogo per farla riparare. Il gruppo dei giornalisti accettò la storia, ma le voci persistettero. “Ike” era andato davvero da un dentista del luogo o la storia era stata abilmente escogitata per coprire ciò che era accaduto realmente? Almeno una delle insistenti voci (sebbene in generala non creduta) sosteneva che esisteva un’altra ragione per la scomparsa di Ike quella sera e riguardava qualcosa “che non apparteneva a questo mondo”. Comunque sia, quando Eisenhower riapparve, come da programma, la mattina successiva per una funzione in una chiesa della zona, la questione sembrò conclusa. I giornalisti in un certo qual modo si tranquillizzarono, tuttavia l’alone di mistero continuò ad aleggiare sull’insolita vicenda.

Le rivelazioni di Jimmy Guieu

Come già accennato in precedenza già nel ’54 ma soprattutto negli anni successivi, attraverso indiscrezioni trapelate da presunti testimoni oculari o informati dei fatti, alcuni organi di stampa si occuparono della vicenda così come alcuni studiosi del fenomeno UFO. Anche nel nostro paese ci fu chi si interessò, anche se a distanza di tempo, ai misteriosi fatti di Edwards, in particolar modo il quotidiano Il Tempo del 6 gennaio 1963 in un articolo scritto da Bruno Ghibaudi.
Il giornalista italiano noto per la sua attività divulgativa in campo ufologico sia a livello televisivo (condusse un’inchiesta in Italia per la Rai sugli UFO in seguito cancellata) ma soprattutto attraverso inchieste pubblicate negli anni ‘60 sul settimanale “La Settimana Incom Illustrata” e il quotidiano “Il Tempo”. In questo articolo Ghibaudi riporta alcune indiscrezioni e conferme ricevute proprio in merito all’incontro di Muroc a cui avrebbe presenziato Eisenhower nel 1954 anche se sono erroneamente riportate alcune imprecisioni sui tempi, la tipologia degli alieni (ancora oggi oggetto di discussione) e su alcuni dei testimoni. “C’è da chiedersi – scrive Ghibaudi – se ci siano stati degli incontri fra i piloti dei dischi volanti e i rappresentanti del Governo degli Stati Unti. E’ chiaro che queste evenienze saranno sempre ufficialmente smentite, data la linea di condotta seguita dal Governo, ma nonostante tutto sono circolate insistentemente molte voci, considerate veritiere e credibili proprio perché provenienti da fonti attendibili e bene informate. Secondo queste voci, verso la fine del mese di aprile del 1954, cinque astronavi sarebbero atterrate nella base aerea di Edwards, nella California meridionale. Lo ha pure riferito lo studioso francese Jimmy Guieu nel suo libro Black Out sur les soucoupes volantes (Tabù sui dischi volanti), precisando che la notizia, con tutti i relativi dettagli, gli era stata fornita da un suo corrispondente d’oltre Atlantico che era stato testimone oculare dell’avvenimento. Guieu ha inoltre precisato che per ovvi motivi era costretto a tacere il nome del testimone e lo ha chiamato genericamente Smith. Secondo, il signor Smith, che passò due giorni nella base di Edwards, cinque modelli diversi di astronavi sono scesi nella base americana e i loro occupanti, di forma umana identica alla nostra, sono entrati in rapporto con i tecnici militari e hanno permesso loro di visitarle anche all’interno, fornendo molte spiegazioni sui principi del volo elettromagnetico e sulle strumentazioni di bordo. Dopo aver dato le spiegazioni fondamentali, i piloti dei dischi hanno anche dimostrato praticamente come sia possibile smaterializzare e rimaterializzare i loro prodigiosi apparecchi. A questo contatto con gli uomini dello spazio hanno anche assistito tre personalità americane di cui non è stato permesso rivelare il nome, ma solo le caratteristiche generali: si tratterebbe di un parente dell’ex presidente Truman, di un autorevole rappresentante di un’importante agenzia di stampa e di un vescovo della Chiesa Episcopale metodista (in realtà era cattolico ndr.). A giudicare dalla presenza di questi tre personaggi, estranei alla vita abituale di una base aeronautica militare, c’è da supporre che la discesa delle astronavi fosse stata concordata in anticipo. E la cosa non deve meravigliare troppo. Smith disse inoltre che i tecnici americani rimasero sbalorditi della discesa delle astronavi, sia per il fatto in sé che per quanto videro nel loro interno. E possiamo capirli. Da quanto si era presentato sotto i loro occhi, non era difficile risalire alla prodigiosa evoluzione tecnica degli uomini venuti dallo spazio. Dopo una dimostrazione di questo genere, si pensava che il presidente Eisenhower facesse qualche dichiarazione in tal senso, ma la Casa Bianca dimostrò di ignorare l’avvenimento. Anzi, quando la notizia trapelò e incominciò a diffondersi, suscitando un comprensibile stato d’ansia e di agitazione, il Pentagono si premurò di smentirla recisamente. Ma la smentita, come avviene nella maggior parte dei casi, non convinse e anzi stimolò una curiosità ancora più acuta. Desmond Leslie, uno studioso americano degli UFO (ndr. Sir Desmond Leslie era Inglese), che ha già parecchi libri al suo attivo sull’argomento, si preoccupò di svolgere un’indagine personale. Egli interrogò alcuni tecnici della base di Edwards ma ottenne solo risposte evasive. Evidentemente non c’era nessuno così coraggioso e così pazzo da compromettersi in una faccenda piuttosto scottante e delicata come questa. Se le autorità militari avevano minacciato sanzioni tanto gravi per chi rivelava rapporti su semplici avvistamenti di dischi, è facile immaginare il rigore con cui avranno cercato di far dimenticare i fatti di Edwards”. In realtà Leslie una testimonianza, seppur sintetica, che confermò l’atterraggio alieno in California riuscì ad averla. Leslie durante il suo soggiorno nell’estate del 1954 a Los Angeles condusse delle ricerche proprio nei pressi di Muroc, divenuta poi Base Edwards. La testimonianza vene raccolta da George Hunt Williamson in un’intervista per la rivista Valor il 9 ottobre di quell’anno. Lo studioso inglese sembra rintracciò un membro dell’Aeronautica Militare americana che gli confermò che “il Presidente Eisenhower in occasione di una sua visita a Palm Springs era venuto a Muroc per vedere oggetti volanti extraterrestri lì atterrati”. Uno di questi oggetti, un disco volante largo 35 metri atterrato sulla pista, era stato sistemato presso l’Hangar 27 e posto sotto stretta sorveglianza. Inoltre, stando alla testimonianza raccolta da Leslie, il presidente avrebbe un’occhiata alla nave spaziale durante la sua permanenza a Palm Springs. Tra l’altro questo membro dell’Aeronautica, che a sua volta aveva realmente “visto la nave spaziale”, gli aveva confidato che “un certo giorno…uomini ritornati improvvisamente da una licenza non erano stati autorizzati a rientrare nella base e avevano ricevuto l’ordine di levarsi di torno. Ad altri gli effetti personali di cui avevano bisogno erano stati riconsegnati mentre loro aspettavano davanti al cancello. E uomini che si trovavano nella base non avevano avuto il permesso di uscire per nessuna ragione”.

Le indagini di William Moore e la lettera di Gerald Light

Un’ulteriore ed illuminante conferma sui fatti di Muroc, in realtà, sarebbe giunta quasi a distanza di due mesi da quel 20 febbraio 1954 attraverso una lettera privata pervenuta al ricercatore metafisico Meade Layne del Borderland Sciences Research Association (oggi Borderland Sciences Research Foundation) dal suo amico Gerald Light che insieme ad altri testimoni asserì di essere stato presente all’incontro di Eisenhower con entità aliene. Tuttavia la storia della lettera di Light vide la luce solo nel 1980 quando venne pubblicata negli USA all’interno del volume “The Roswell Incident” scritto da Moore e Berlitz. Nel 1954 Layne, allora direttore del Borderland Sciences Research Association, aveva sentito anche lui quelle voci, ma vi aveva prestato scarsa attenzione finché, tre mesi dopo, il 16 aprile, non ricevette una lettera stupefacente da uno dei suoi soci, Gerald Light di Los Angeles. In quella lettera Light dichiarava di avere trascorso circa quarantott’ore nella Base Aerea di Edwards, in compagnia di altri tre uomini: il giornalista Franklin Allen del gruppo Hearst, il finanziere Edwin Nourse del Brookings Insitute e il vescovo, poi cardinale, James F. A. McIntyre di Los Angeles (v. intervista al gesuita ndr.). Quanto segue è la traduzione dell’originale della lettera di Light.

Gerald Light
10545 Scenario Lane
Los Angeles, California
(Lettera Ricevuta 4-16-1954)

Sig. Meade Layne
San Diego, California

«Mio caro amico, sono appena rientrato da Muroc. I resoconto è vero - devastantemente vero!
Ho viaggiato in compagnia di Franklin Allen delle Edizioni Hearst, Edwin Nourse del Brookings Institute (un tempo consulente finanziario di Truman) e del vescovo McIntyre di Los Angeles (che questi nomi restino per ora confidenziali, per favore). Quando ci è stato consentito di entrare nel settore riservato della base ( dopo circa 6 ore in cui sono stati verificati tutti i possibili fatti, eventi, momenti e aspetti delle nostre vite a livello pubblico e privato), ho avuto la netta sensazione che il mondo fosse finito, e con un realismo incredibile. Non ho mai visto tanti esseri umani in uno stato simile di completo collasso e confusione mentale, come se avessero compreso che il loro mondo era davvero finito, in modo estremamente definitivo e indescrivibile. La realtà dei mezzi volanti provenienti da “altri piani” del creato è ora e per sempre avulsa dall’ambito delle ipotesi per divenire invece parte – con tutti i problemi che ciò evoca – della coscienza di qualunque nostro gruppo responsabile di carattere scientifico e politico. Durante la mia visita di due giorni ho visto separatamente cinque diversi tipi di velivoli allo studio di nostri ufficiali piloti – con l’assistenza e il permesso degli “Eterici” (termine coniato da Light x gli alieni ndr). Non ho parole per esprimere le mie reazioni. Finalmente è accaduto. Adesso è un problema che riguarda la Storia. Il presidente Eisenhower, come forse già saprai, è stato portato segretamente una notte a Muroc durante la sua recente visita a Palm Springs. E’ mia convinzione che egli ignorerà il tremendo conflitto fra le varie “autorità” e invece si rivolgerà direttamente alla gente attraverso la radio e la televisione, se questa soluzione di impasse si prolungherà. A quanto ho potuto saperne, una dichiarazione ufficiale al Paese è in preparazione, per essere divulgata verso la metà di maggio. Lascerò alle tue eccellenti capacità di deduzione il costruire un quadro di insieme del pandemonio emotivo e mentale che sta attualmente colpendo le coscienze di centinaia di esponenti delle nostre “autorità” scientifiche e di diversi “dotti” nelle varie conoscenze specialistiche alla base della fisica odierna. In certi momenti non riesco a non provarne pietà in me stesso di fronte al patetico disorientamento di menti alquanto brillanti nel loro disperato tentativo di ottenere qualche spiegazione razionale in grado di giustificare ancora i loro vecchi concetti con tutte le loro teorie. Ho ringraziato il mio destino personale per avermi da tempo aperto a prospettive metafisiche e imposto così di trovare le dovute risposte. Vedere delle pur valide menti vacillare di fronte ad aspetti totalmente inconciliabili per la loro “scienza” non è piacevole. Ho ormai dimenticato quanto comuni i fenomeni quali la smaterializzazione di oggetti solidi siano diventati per me adesso. La possibilità per un corpo di andare e venire attraverso dimensioni “eteriche” o spirituali è divenuta così familiare per me nel corso degli anni da farmi dimenticare che tali manifestazioni potrebbero in effetti compromettere l’equilibrio mentale di un uomo che non vi fosse stato preparato. Non dimenticherò mai quelle 48 ore a Muroc.

Gerald Light

Ora come giustamente sottolinea Moore nel suo volume dall’esame di questa lettera, presumendo che non sia una mistificazione, sembrano emergere alcuni punti chiave, tra cui l’effettiva identità di Gerald Light; il perché della sua presenza ad Edwards con gli altri tre noti, invece, personaggi citati.
Stando a quanto riferisce Meade Layne, che lo avrebbe citato in una delle sue iniziali pubblicazioni del BSRF (Borderland Sciences Research Foundation), Light era uno scrittore e conferenziere dotato e molto colto interessato a tematiche quali chiaroveggenza ed occultismo.
“Da altre ricerche - afferma Moore - è risultato che, agli inizi degli Anni Cinquanta, esisteva un Gerald Light, direttore pubblicità e promozione vendite della CBS Columbia: il settore produzione della Columbia Broadcasting System. Ma non si sa se si tratti dello stesso uomo. Reilly Crabb, l’attuale direttore della BRSF (nel 1980 ndr), non poté fornire altre spiegazioni, eccetto quella di avere sentito dire che Light era morto qualche anno prima. Quanto agli altri uomini menzionati nella lettera di Crabb mi riferì di sapere che erano stati fatti molti tentativi, nel corso degli anni, per entrare in contatto con loro a proposito della storia di Gerald Light, ma che nessuno dei tre aveva accettato di discutere la faccenda, né aveva ammesso di avere ricevuto lettere sull’argomento. Poiché Allen, Nourse e il cardinale McIntyre sono ormai morti il mistero potrebbe rimanere insoluto. La cosa più interessante della lettera di Light, tuttavia, è la sua affermazione che “il presidente Eisenhower…è stato segretamente condotto a Muroc, una notte, durante la sua recente visita a Palm Springs”. Un’affermazione in contrasto con la spiegazione dell’”osso di pollo” data dall’addetto stampa Haggerty per la scomparsa di “Ike” nella notte del 20 febbraio. Se “Ike” fosse stato davvero accompagnato semplicemente dal dentista perché il lungo silenzio ufficiale sulla faccenda e le ripetute dichiarazioni che stava bene da Smoke Tree? Se il dentista fosse stato realmente consultato, sarebbe stato certamente il caso di riferire la cosa, soffocando così sul nascere le voci pazzesche che circolavano intorno alla scomparsa di “Ike”, senza fare nessun danno. La copertura del “tutto va bene” prima e poi la convocazione dello stesso Haggerty perché trattasse di persona con la stampa quella che sembrava presentarsi come una crisi montante appaiono eccessive per la semplice spiegazione che ne seguì. Nella migliore delle ipotesi è un dettaglio, certo, ma tuttavia interessante. C’è però una cosa sicura nella lettera di Light: la sua convinzione che Eisenhower si preparasse a “rivolgersi direttamente al popolo…intorno alle metà di maggio” non si verificò mai. Se “Ike” stava preparando una dichiarazione ufficiale sulla faccenda deve essere stato dissuaso da quelle stesse “autorità” che fin dal principio si erano mostrate favorevoli a un’assoluta segretezza. A quanto pare “Ike” fu messo a parte del segreto insieme con un piccolo gruppo di scienziati, di militari e di civili di ogni professione accuratamente selezionati (Light, Allen, Nourse e McIntyre dovevano essere stati scelti anche loro come parte di questo gruppo). A costoro fu mostrata la prova per un certo periodo di tempo, probabilmente con lo scopo di valutare, osservandone le reazioni, quale potesse essere l’effetto sul grosso pubblico se una simile storia fosse stata rivelata. Se questa ipotesi è vera la confusione mentale e il quasi pandemonio che sembrano essere derivati e che Light descrive nella sua lettera devono avere fornito argomenti sufficienti per dare una vittoria completa ai fautori della segretezza. I testimoni che avevano visto la prova furono vincolati al silenzio dal giuramento e l’intenzione di rendere pubblica la notizia fu di conseguenza scartata. (Eisenhower, si dice, ordinò il silenzio e ulteriori studi). Il fatto che Light avesse rotto il suo giuramento scrivendo a Meade Layne non allarmò le autorità, che probabilmente avevano scoperto che Light non era abbastanza importante per rendere credibile la storia, anche se l’avesse pubblicata”.
Comunque, le ricerche condotte da Moore ha permesso di portare alla luce alcuni aspetti e dettagli che indicherebbero la possibilità che dopotutto ci fosse del vero nella storia raccontata da Light e che lasciano intendere chiaramente che la versione ufficiale fosse del tutto inattendibile. Innanzitutto per quanto concerne il fantomatico dentista Moore, identificato nel Dr. F.A. Purcell, nel giungo del 1979 ebbe modo d’intervistare la moglie, ormai vedova essendo il marito deceduto in precedenza.“Fatto insolito – afferma Moore - ci si aspetta che un dentista del posto che viene chiamato per curare un presidente degli Stati Uniti d’America dovrebbe, evento piuttosto memorabile, serbare un importante ricordo. Tuttavia la vedova del dentista in un’intervista successiva, avvenuta nel giugno 1979, curiosamente non era in grado di rammentare alcun ricordo o circostanza in merito al coinvolgimento del marito in tale evento, tanto meno in quale momento del giorno fosse accaduto”. Tuttavia, stando al resoconto di Moore (ribadito in un articolo nel marzo del 1989 ndr.), la donna ricordava che il marito la sera dopo aveva preso parte ad una cena all’aperto con il presidente Eisenhower dove era stato presentato ai giornalisti come “il dentista che aveva curato il presidente”. Come giustamente evidenziato da Moore tutto ciò sembrerebbe suggerire che quella del dentista fosse in realtà una storia di copertura e che l’uomo fosse stato coinvolto nella faccenda solo come un complice utile all’operazione ideata probabilmente dall’addetto stampa Haggerty (nella foto il secondo seduto da sinistra) per placare i cronisti. Questo spiegherebbe anche una certa reticenza della moglie del dentista a proposito del singolare episodio occorso 25 anni prima. Tra l’altro, le ricerche effettuate da Moore presso la Biblioteca Eisenhower hanno portato alla luce altri due fatti incoerenti con la versione ufficiale della storia del dentista. Il primo è che mentre la biblioteca presenta un nutrito indice di documenti relativi alla salute del Presidente, non c’è nessun documento inerente un qualsiasi tipo di intervento ai denti compiuto in tutto il mese di febbraio del 1954. Un cosiddetto file sui “Dentisti” non contiene nulla d’inerente a tale incidente. Secondo, c’è un grande archivio che contiene copie di tutti i tipi di riconoscimenti e ringraziamenti che furono spediti dalla Casa Bianca a persone che avevano avuto qualcosa a che fare col viaggio del Presidente a Palm Springs. Ci sono lettere, per esempio, a persone che spedirono fiori, persone che si erano offerte di giocare a golf, ecc. C’è anche una lettera di ringraziamento al reverendo che presiedette la funzione religiosa domenicale a cui Eisenhower partecipò (La mattina presto della domenica del 21 febbraio 1954 Eisenhower appare ad una funzione religiosa presso la Chiesa della comunità di Palm Springs. In una foto dell’epoca è visibile Eisenhower mentre stringe la mano al pastore, il Reverendo James H. Blackstone, Jr.). Tuttavia non esiste nessun documento inerente qualsiasi tipo di ringraziamento spedito al dentista che avrebbe curato il Presidente. Un altro elemento che avvalorerebbe la versione fornita da Light è una testimonianza raccolta dallo stesso Moore e riportata nel testo scritto con Berlitz “Accadde a Roswell”: “Un’altra piccola informazione pertinente - scrive il coautore Berlitz - ci viene dalla signora Scully, vedova dell’autore di Behind the Flying Saucers (Il giornalista Frank Scully) (1), la quale ricordava che, nel 1954, lei e il marito avevano acquistato una casetta sulle montagne deserte sopra la base aerea di Edwards. Secondo la signora Scully uno dei carpentieri che era andato a lavorare per loro nel giugno di quell’anno aveva in precedenza lavorato come impiegato civile a Edwards. Quell’uomo, di cui lei non ricordava il nome, aveva detto loro che Eisenhower aveva davvero visitato segretamente la base alcuni mesi prima e che stranamente la stampa non era mai venuta a saperlo. Forse qualche giornalista lo aveva saputo, ma non riuscendo a trovare conferme, aveva mantenuto il silenzio. Il capitano Edward J. Ruppelt, allora appena dimessosi dall’incarico di capo dell’Air Force UFO Project Blue Book (settembre 1953), aveva anche lui udito voci di questo genere, sembra, e se ne era interessato abbastanza da prendersi il disturbo di fare una nota scritta a macchina sull’argomento. Sebbene quella nota, rintracciata da Moore durante un esame degli schedari di Ruppelt molti anni dopo la sua morte, sfortunatamente non riveli se Ruppelt credesse o no nella storia, il fatto stesso che esista ci consente di supporre che Ruppelt doveva provare qualcosa di più di un momentaneo interesse per l’argomento”.

Le inquietanti rivelazioni di Bill Cooper

Da quanto esposto fino ad ora è emerso che salvo sporadiche e parziali indiscrezioni uscite negli anni seguenti al 1954 sono trascorsi 25 anni per ottenere finalmente nuovi elementi che consentissero di far ulteriore luce sull’incredibile vicenda. Il lavoro di Moore in effetti ha rappresentato un passo in avanti che fortunatamente non risultò unico in quanto a partire dal 1980 e nelle due decadi successive ulteriori rivelazioni furono rese pubbliche da ex militari, membri dell’intelligence e impiegati del governo americano. Uno di questi personaggi, definiti rivelatori in ambito ufologico, che ha fatto parlare molto nel corso degli anni è l’americano William Milton Cooper scomparso tragicamente (nel corso di un controverso “scontro” a fuoco con la polizia) nel novembre 2001. Cooper controverso personaggio, inviso a buona parte della comunità ufolgica tradizionale che lo riteneva un semplice paranoico cospirazionista, divenne famoso per le sue inquietanti rivelazioni sugli Alieni, il Majestic 12, il Governo Ombra e il Nuovo Ordine Mondiale. William (Bill) Cooper, il cui padre era nell’USAF, prestò servizio prima con lo Strategic Air Command dell’eronautica Militare degli Stati Uniti, assolvendo incarichi segreti sui bombardieri B-52, sui velivolo di rifornimento KC-135, e con i missili Minuteman (ICBM). Dopo essersi congedato dall’USAF nel 1965 entrò nella marina militare prestando servizio a bordo del sottomarino USS Tiru (SS-416) e di altre unità navali. Cooper è stato membro dell’ONI (Office of Naval Intelligence), i servizi segreti della Marina Militare americana. Durante il conflitto del Vietnam Cooper fu insignito di diverse medaglie per il suo comando e ed eroismo in combattimento, incluso due medaglie al Valore. In seguito ha prestato servizio nell’Intelligence Briefing Team per il Comandante in Capo della Flotta del Pacifico. Cooper, Sottufficiale di prima classe, dopo essere stato assegnato al Centro Comando del CINCPACFLT (Commander In Chief, US Pacific Fleet) a Makalapa Hawaii ha ottenuto un nulla osta alla segretezza Top Secret dove comincia ad occuparsi di operazioni Top Secret. Nel Dicembre 1975 Cooper ha ricevuto il suo onorevole congedo dalla Marina Militare. Quanto segue sono alcuni stralci di dichiarazioni ed informazioni fornite da Cooper nel corso degli anni (attraverso convegni ufologici, articoli e pubblicazioni varie tra cui il volume “Behold a Pale Horse”) e scaturite in parte da documenti Top Secret visionati tra il 1970-73 mentre era in Marina aggregato alla squadra d’Intelligence Briefing dell’Ammiraglio Bernard A. Clarey (Comandante in Capo della Flotta del Pacifico degli Stati Uniti). Proprio in merito agli eventi di Muroc occorsi nel 1954 Cooper ha rilasciato una serie di informazioni che forniscono un quadro dai risvolti decisamente inquietanti. “Eisenhower - dichiara Cooper - sapeva che doveva affrontare e risolvere il problema alieno. Sapeva che non avrebbe potuto farlo rivelando il segreto al Congresso. Agli inizi del 1953 il nuovo Presidente si rivolse al suo amico nonché membro del Consiglio per le Relazioni Estere Nelson Rockefeller per aiutarlo con la questione aliena. Eisenhower e Rockefeller cominciarono a progettare una struttura segreta di supervisione delle operazioni aliene che sarebbe divenuta una realtà entro un anno. Nacque così l’idea dell’MJ-12. Fu lo Zio di Nelson, Winthrop Aldrich, il quale era stato cruciale nel convincere Eisenhower a candidarsi Presidente. L’intera famiglia Rockefeller e con loro l’impero Rockefeller aveva sostenuto fortemente Ike. Chiedere aiuto a Rockefeller per la questione aliena fu il più grande errore mai fatto da Eisenhower per il futuro degli Stati Uniti e più probabilmente x tutta l’umanità. Entro una settimana dall’elezione di Eisenhower egli aveva nominato Nelson Rockefeller presidente di un Comitato Consultivo Presidenziale per le Organizzazioni Governative. Rockefeller era responsabile per la pianificazione e riorganizzazione del Governo. I programmi del New Deal (2) finirono collocati dentro un singolo ministero chiamato Dipartimento della Salute, Istruzione, e Benessere. Quando il Congresso approvò il nuovo ministero nell’Aprile del 1953, Nelson fu nominato Sotto-segretario di Oveta Culp Hobby (ndr. Oveta Culp Hobby durante la Seconda Guerra Mondiale fu a capo del Corpo Ausiliare Femminile dell’Esercito in seguito divenne il primo segretario del nuovo Dipartimento della Salute, Istruzione, e Benessere). Nel 1953 gli astronomi scoprirono grandi oggetti nello spazio che si stavano muovendo verso Terra. Inizialmente si credette che fossero asteroidi. Più tardi le evidenze provarono che gli oggetti potevano essere solamente navi spaziali. Il Progetto SIGMA intercettò radio-comunicazioni aliene. Quando gli oggetti raggiunsero la Terra si inserirono in un'orbita molto alta attorno l’equatore. C’erano diverse navi enormi, i cui scopi erano ignoti. Il Progetto SIGMA, ed un nuovo progetto, PLATO, attraverso le comunicazioni radio ed usando il linguaggio binario dei computer, fu capace di predisporre un atterraggio al quale seguì un contatto faccia a faccia con entità aliene di un altro pianeta. Il Progetto PLATO doveva tentare di stabilire relazioni diplomatiche con questa razza aliena”. Nel frattempo in base a quanto riferisce l’ex militare una razza aliena di tipo umanoide atterrò alla Base Aerea di Homestead in Florida e comunicò con successo con il Governo americano. “Questo gruppo alieno - dichiara Cooper - ci mise in guardia dagli alieni che orbitavano attorno l’Equatore ed offrì di aiutarci col nostro sviluppo spirituale. Loro richiesero che smantellassimo e distruggessimo le nostre armi nucleari quale principale condizione. Rifiutarono di scambiare tecnologia asserendo che noi non eravamo spiritualmente capaci di gestire la tecnologia che già possedevamo. Credevano che noi avremmo usato qualsiasi nuova tecnologia per distruggerci l’un l’altro. Questa razza affermò che avevamo preso un percorso di autodistruzione e dovevamo cessare di ucciderci l’un l’altro, di inquinare la Terra, di depredare le risorse naturali, ed imparare a vivere in armonia. Queste condizioni generarono forti sospetti, specialmente la principale condizione di disarmo nucleare. Si credette che l’accettazione di tale condizione c’avrebbe lasciati indifesi di fronte ad una chiara minaccia aliena. Noi non avevamo nulla nella storia che ci potesse aiutare con tale decisione. Il Disarmo nucleare non venne considerato quale miglior interesse per gli Stati Uniti. Le offerte furono rifiutate. Più tardi nel 1954 la razza di alieni Grigi che stavano orbitando attorno la Terra sbarcarono alla Base Aerea di Holloman, New Mexico. Fu raggiunto un accordo di base. Questa razza si identificò come originaria di un pianeta attorno ad una stella rossa nella Costellazione di Orione che noi chiamiamo Betelgeuse. Loro affermarono che il loro pianeta stava morendo e in futuro, chissà quando, non sarebbero più stati in grado di sopravvivere là. Tutto ciò portò ad un secondo atterraggio alla Base Aerea di Edwards (avvenuto il 20 Febbraio1954 ndr.). L'evento storico era stato progettato in anticipo ed i dettagli del trattato erano già stati concordati. Eisenhower aveva pianificato di stare a Palm Springs in vacanza. Nel giorno stabilito il Presidente fu condotto in sordina alla base e la scusa che fu data alla stampa e che era andato da un dentista per una visita. Eisenhower incontrò gli alieni ed un trattato formale tra la Nazione Aliena e gli Stati Uniti d’America fu firmato”. Tra l’altro sempre in base alle informazioni di Cooper emerge che all’evento in questione (e questo conferma quanto scritto da Light ndr.) parteciparono anche Franklin Allen dell’Hearst Newspapers, Edwin Nourse di Brookings Institute, Gerald Light del noto Metaphysical Research, e il Vescovo Cattolico MacIntyre di Los Angeles. La loro reazione fu giudicata come un microcosmo di come sarebbe stata quella pubblica e sulla scorta di ciò si decise che il pubblico non poteva essere informato. “Entrambe questi sbarchi - rivela Cooper - e ed il secondo incontro furono filmati. Le pellicole esistono tuttora. Il trattato affermava che: Gli Alieni non avrebbero interferito nei nostri affari e noi non avremmo interferito nei loro. Noi avremmo tenuta segreta la loro presenza sulla Terra. Loro ci avrebbero fornito tecnologia avanzata ed aiutato nel nostro sviluppo tecnologico. Loro non avrebbero stipulato nessun trattato con qualsiasi altra nazione della Terra. Avrebbero rapito esseri umani in numero limitato e periodicamente per fare esami medici e monitorare il nostro sviluppo con l’accordo che non sarebbero stati feriti, sarebbero stati riportati nel punto dove erano stati presi, che i rapiti non avrebbero avuto nessuna ricordo dell’evento, e che la Nazione Aliena avrebbe fornito al MJ-12 una lista di tutti i loro contatti umani ed i rapiti presi regolarmente su base programmata”. Tra l’altro stando a quando dichiara Cooper l’accordo prevedeva la costruzione di basi sotterranee per le attività degli alieni e che due basi sarebbero state costruite per attività congiunte degli Alieni e del Governo degli Stati Uniti. In tali installazioni sarebbero avvenuti gli scambi di tecnologia. Queste basi aliene sarebbero state costruite sotto la riserva Indiana nell’area dei “4 corners” (i quattro angoli) tra Utah, Nuovo Messico, Arizona, e Colorado, ed una sarebbe state costruita in Nevada nell'area nota come S-4 situata a circa 7 miglia a sud del confine occidentale dell’Area 51, meglio nota come Dreamland. Non solo, un fondo segreto multimiliardario venne stanziato e gestito dall'Ufficio Militare della Casa Bianca. Questo Fondo sarebbe stato impiegato per costruire più di 75 profonde installazioni sotterranee la cui esistenza sarebbe stata buona parte celata ai successivi Presidenti. A questi ultimi, nel caso avessero chiesto spiegazioni di tali fondi, sarebbe stato detto che servivano per costruire ricoveri sotterranei per il Presidente in caso di guerra. In realtà soltanto alcune di queste strutture furono costruite per tale scopo. Questi fondi occulti stando all’insider americano sarebbero filtrati attraverso l’ufficio del Majesty Twelve per poi giungere esternamente ai relativi appaltatori.

Le conferme di Philip Schneider e Don Phillips

Quanto appena esposto delineerebbe uno scenario che risulta decisamente difficile da credere eppure alcune delle informazioni date da Cooper soprattutto in merito al presunto trattato con gli alieni e le basi sotterranee è stato confermato da rivelazioni rilasciate da altri ex insider tra cui l’americano Philip Schneider. Schneider era un ex ingegnere del governo, Geologo ed esperto di esplosivi, che fu coinvolto nella costruzione di installazioni sotterranee, ebbe modo di lavorare in strutture quali l’Area 51, S-4 e Los Alamos. Schneider avrebbe contribuito alla costruzione di due principali basi sotterranee negli Stati Uniti che hanno a che fare con ciò che è noto come il Nuovo Ordine Mondiale. Nel maggio 1995, Schneider iniziò a tenere delle conferenze su quello che lui aveva scoperto durante la sua carriera, della sua familiarità con una serie di progetti ombra compartimentalizzati e dell’interazione avuta con personale che lavorava con gli alieni. Sette mesi dopo il 17 gennaio 1996 (non prima di aver subito diversi tentativi di attentato alla sua vita), fu giustiziato in circostanze misteriose e secondo alcuni amici nonché la ex-moglie, sarebbe stato torturato ripetutamente prima della sua morte. Del resto in più di una circostanza disse pubblicamente che era segnato e sapeva che non sarebbe vissuto a lungo. Nel corso di una conferenza nel maggio del ’95 sulla basi sotterranee dichiarò che: “Nel 1954, sotto l’amministrazione Eisenhower il governo federale decise di raggirare la Costituzione degli Stati Uniti e stipulare un trattato con entità aliene. Tale accordo fu chiamato Trattato Greada del 1954, il quale fondamentalmente originò l'accordo secondo cui gli alieni avrebbero potuto prelevare alcuni capi di bestiame e esaminare le loro tecniche di impianto su alcuni esseri umani, ma avrebbero dovuto fornire i dettagli completi delle persone coinvolte. Lentamente però gli alieni vennero meno agli accordi cosa che venne scoperta però solo a distanza di tempo”. Un’altra autorevole testimonianza che conferma anch’essa l’incontro di Eisenhower del ’54 ed il presunto trattato con alieni fornita dall’ex aviere dell’USAF Don Phillips nell’ambito del The Disclosure Project di Steven Greer nel 2001. Don Phillips è stato nell’USAF presso la base aerea di Las Vegas ed ha lavorato insieme a Kelly Johnson alla Lockheed Skunkworks, alla progettazione e costruzione dei velivoli U-2 ed SR-71 Blackbirded è stato anche un appaltatore della CIA (ovvero un contractor). Phillips ha rivelato che noi non solo abbiamo questi velivoli extraterrestri, dal loro studio abbiamo realizzato anche tecnologie avanzate e che, negli anni cinquanta, la Nato indagò sull’origine delle razze aliene e disseminò rapporti ai leader di vari paesi. Phillips ha inoltre dichiarato che ci sono testimonianze ed una documentazione filmata degli incontri in California avvenuti nel 1954 tra gli alieni e leader degli Stati Uniti e la preparazione per un successivo accordo. “Abbiamo testimonianze dal 1954 - dichiara Phillips - di quegli incontri tra i leader di questo paese e gli Alieni qui in California. E, da quanto ho capito dalla documentazione scritta, ci fu chiesto se noi avremmo permesso a loro di stare qui e di fare ricerche. Lessi che la nostra replica fu bene, come possiamo fermarvi? Siete così avanzati. E vorrei dire attraverso questa telecamera, che fu il Presidente Eisenhower che ebbe questo incontro”. Tuttavia, in merito sempre al trattato con gli alieni, in base alle rivelazioni fatte da Bill Cooper in realtà sembra che dietro questo accordo si celasse ben altro e presto emerse un’inquietante verità: “Dal 1955 - dichiarò Cooper - divenne ovvio che gli alieni avevano ingannato Eisenhower ed avevano infranto il trattato. Esseri umani mutilati furono trovati insieme ad animali mutilati per tutti gli Stati Uniti. Si sospettò che gli alieni non stavano fornendo al Majesty Twelve un elenco completo di umani contattati e addotti e si sospettò che non tutti i rapiti erano ritornati. L’Unione Sovietica fu sospettata di interagire con loro, e ciò risultò essere vero. Gli alieni affermarono che loro stavano, ed era così, manipolando masse di persone attraverso società segrete, la stregoneria, la magia, l’occulto, e la religione. Dovete capire che questa affermazione potrebbe essere anch’essa una manipolazione. Dopo diversi duelli aerei dell’Aeronautica Militare con i velivoli alieni divenne chiaro che le nostre armi non avrebbero potuto nulla contro di loro”.