La terza guerra mondiale è già iniziata ed è combattuta con le potentissime armi del "denaro non convenzionale". Guerra nel cyberspazio

Ultimo Aggiornamento: 14/03/2010 09:33
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15/11/2008 10:10

I presuli dell'Indonesia sulla partecipazione alle elezioni

I presuli dell'Indonesia
sulla partecipazione alle elezioni


Giacarta, 14. "L'amore di Dio si dovrebbe manifestare anche nella sfera sociale e politica dove il rispetto della dignità della persona umana e il perseguimento del bene comune devono costituire, per ogni cittadino, gli obiettivi primari della vita di un Paese autenticamente civile. In questo spirito la Chiesa offre la sua attenzione e il suo consiglio perché la nuova classe dirigente che uscirà dalle prossime elezioni generali non tradisca i principi della giustizia, dell'equità e della solidarietà che sono alla base del bene comune e della convivenza democratica". È questo il senso dell'appello congiunto che i vescovi cattolici e protestanti dell'Indoneisa hanno rivolto ai cristiani invitandoli a partecipare alle elezioni generali che si terranno nel Paese il prossimo aprile.
L'esortazione comune è stata firmata dal presidente della Conferenza episcopale dell'Indonesia, il vescovo di Padang, monsignor Martinus Situmorang Dogma e dal reverendo Andreas A. Yewangoe, presidente della Comunione protestante.
I presuli nella loro esortazione comune invitano "tutti i cristiani a esercitare i loro diritti politici attraverso il diritto di voto responsabile e secondo coscienza". Le scelte, viene auspicato nel documento, dovrebbero essere improntate all'individuazione di persone qualificate professionalmente e moralmente rette, le quali dovranno avere la responsabilità di "promuovere la gestione sostenibile della vita della nazione". Dalle elezioni generali, un'occasione privilegiata per il rafforzamento del cammino democratico, dovrebbe anche emergere un "leader carismatico" che possa rispondere alle molte attese di giustizia e di solidarietà dei cittadini. Secondo i rappresentanti cattolici e protestanti "le elezioni generali dovrebbero garantire la continuità democratica dello Stato unitario della Repubblica di Indonesia attraverso un governo saggio e lungimirante. Tutto ciò è fondato sulla garanzia della libertà religiosa per ogni cittadino  e sulla giustizia sociale che si fonda sul rispetto della persona umana".



(©L'Osservatore Romano - 15 novembre 2008)
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15/11/2008 10:12

Conclusa la visita del cardinale Leonardo Sandri alle Chiese Siro-Malabarese e Siro-Malankarese

Un pellegrinaggio di pace
sulle orme della santità in India


di Maurizio Malvestiti

Un pellegrinaggio di pace sulle orme dei santi e dei beati delle Chiese siro-malabarese e siro-malankarese dell'India:  è il senso della visita compiuta dal cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, dal 5 all'11 novembre nello Stato indiano del Kerala. 
La fiorente comunità cattolica è composta dalla Chiesa latina e dalle Chiese arcivescovili maggiori di Ernakulam-Angamaly dei Siro-malabaresi e di Trivandrum dei Siro-malankaresi, queste ultime rispettivamente guidate dal cardinale Varkey Vithayathil e dall'arcivescovo Moran Mor Baselios Cleemis Thottunkhal. Presenti ambedue al recente Sinodo dei Vescovi, gli arcivescovi maggiori avevano partecipato con una folta rappresentanza di cattolici indiani alla canonizzazione di suor Alfonsa dell'Immacolata, presieduta da Benedetto XVI domenica 12 ottobre in piazza San Pietro.
Il cardinale Vithayathil, col Sinodo Siro-malabarese, aveva da tempo invitato il cardinale Sandri a presiedere in Kerala le solenni celebrazioni in onore della nuova santa, culminate domenica 9 novembre nella divina liturgia in rito siro-malabarese e nell'incontro pubblico che ha avuto luogo nell'eparchia di Palai. Centomila i fedeli, cinquanta i vescovi e numerosissimi i sacerdoti, religiosi e religiose che hanno reso omaggio alla prima religiosa indiana per nascita e formazione, orientale per tradizione e appartenente alla congregazione delle Clarisse francescane.
Negli innumerevoli incontri il cardinale prefetto ha recato il saluto e la benedizione del Pontefice, accolti sempre con immensa devozione:  incomparabile, infatti, è per tutta l'India, indipendentemente dalla confessione religiosa, il dono ricevuto dal Papa di Roma con l'elevazione di una propria figlia alla gloria della santità. L'esemplarità di sant'Alfonsa è stata delineata dal porporato nelle varie tappe del viaggio e particolarmente nella parrocchia natale della santa e a Bharananganan, dove spirò nel 1946 a 36 anni:  "Ha sofferto sia fisicamente sia spiritualmente per la maggior parte della sua breve vita mantenendo un senso ottimistico e gioioso della fede cristiana e il desiderio di servire tutti. È esemplare per la fiducia in una gioia che non termina dove inizia il dolore. Ci insegna che la sofferenza non deve diminuire la speranza, bensì accrescerla. Né la povertà né le difficoltà di ogni genere provano che Dio ci ha abbandonato. Egli è il nostro conforto e la nostra forza. Il pellegrinaggio della vita sia perciò un viaggio nella semplicità e nella dignità del nostro essere eredi dello Spirito di Dio". Il prefetto ha sottolineato in diverse circostanze la capacità insita nella santità di avvicinare ad ogni povertà materiale e spirituale del nostro tempo, specie nel contesto indiano, che pure dà prova di passi notevoli sulla via dello sviluppo. La stessa santità ha una forza unica nel tessere il dialogo ecumenico e interreligioso. Emblematico è l'affidamento dei fratelli ortodossi, ma anche di musulmani e indù alla nuova santa, le cui memorie storiche sono meta ininterrotta di pellegrinaggio anche da parte loro.
Alla celebrazione ufficiale era ospite l'ex Presidente dell'India, Abdul Kalam, figura di spicco del dialogo interreligioso, che ha dato ammirevole prova di stima per la santità cristiana, esordendo con l'indicazione dell'ideale biblico che sintetizza la vita di sant'Alfonsa:  "Fatevi imitatori di Dio, camminate nella carità, nel modo in cui Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi (Efesini 5,1)". Espliciti da parte del cardinale Sandri e di altre personalità religiose e civili il riferimento alla violenza che ha coinvolto fortemente i cristiani in Orissa e la supplica a Dio e agli uomini di buona volontà, come a tutti i governanti della terra, perché sia ovunque ristabilita una pace sicura e stabile. Facendo eco ai numerosi appelli pontifici, il prefetto ha assicurato che con il Papa è tutta la Chiesa a pregare "affinché la pace, come pane quotidiano, sia concessa a tutta l'India e svanisca ogni traccia di discriminazione". Il pensiero e la preghiera sono andati frequentemente a quanti soffrono per la loro testimonianza religiosa. Per tale motivo la visita si è snodata sui santuari dedicati ai beati locali, per lo più religiosi e religiose, vissuti in epoca recente, avvolti da straordinaria devozione per la luminosa testimonianza di fedeltà a Cristo e alla Chiesa e quali costruttori di unità e di pace:  a Irinjalakuda la beata Mariam Thresia; a Ollur la beata Euphrasia; a Mannanam il beato Elias Chavara. Il riferimento all'apostolo Tommaso, venerato evangelizzatore dell'India, si è espresso ovunque nella professione di fedeltà alla Chiesa di Roma e alla tradizione siriaca riaffermata da pastori e fedeli, particolarmente a Kuravilangad nella visita alla tomba degli arcidiaconi di tutta l'India, i quali, con una formula ecclesiologica singolare, ressero le sorti del cristianesimo antico nella regione del Malabar. 
Accompagnato dai Vescovi dei due riti orientali, da monsignor Maurizio Malvestiti e padre Johnson Varughese, della Congregazione per le Chiese Orientali, il cardinale prefetto nell'intensa visita ha incontrato una comunità proiettata sul futuro con speranza:  lo sviluppo in atto, pur tra difficoltà e problemi nuovi e antichi, e l'imponente servizio pastorale, educativo, assistenziale e sociale offerto senza distinzione a fasce consistenti della popolazione indiana sono evidenti segni di una buona seminagione ecclesiale. Si mantiene promettente l'andamento vocazionale maschile e femminile:  il cardinale ha visitato diversi centri di formazione, i seminari maggiori siro-malabaresi di Alwaye, Trichur e Vadavathoor, e quello siro-malankarese di Trivandrum, che insieme contano un migliaio di studenti di filosofia e di teologia. Così le Chiese indiane possono elaborare prospettive di pastorale per i numerosi migranti in tante parti del mondo e di aiuto missionario alla Chiesa universale.
Il viaggio si è concluso a Trivandrum, dove il cardinale prefetto ha incontrato i membri del Sinodo, numerosi fedeli e le autorità della città e dello Stato del Kerala. Lunedì 10 novembre, nella cattedrale di Santa Maria, ha avuto luogo la divina liturgia celebrata dall'arcivescovo maggiore Thottunkal con tutti i vescovi. Nell'omelia il cardinale Sandri ha evocato il vangelo della vite e dei tralci per ribadire le radici cattoliche e orientali della Chiesa siro-malankarese, elevata al grado arcivescovile maggiore da Giovanni Paolo ii nel 2005, come sua ultima amorevole attenzione all'Oriente cristiano. Ed ha richiamato le figure dei celebri pastori Mar Ivanios, Mar Gregorios e Mar Baselios, che l'hanno esemplarmente guidata dalla riunificazione con la Chiesa di Roma fino a oggi, per esortare a raccoglierne l'eredità in una generosa missione ecclesiale. Nel corso della celebrazione il porporato ha dato lettura del decreto di elevazione a basilica dell'antica pro-cattedrale dedicata a Maria Regina della Pace, che ha visitato nel pomeriggio. In un festoso contesto di partecipazione popolare, ha così rinnovato la supplica per la pace ponendola nelle mani della Madre di Dio.



(©L'Osservatore Romano - 15 novembre 2008)
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15/11/2008 10:18

Se non ci fosse Internet Barack Obama non sarebbe alla Casa Bianca
da: RaiNews24.it

14 Novembre 2008
Il Presidente venuto dal Web

Il video della puntata

Se non ci fosse  Internet Barack Obama non sarebbe alla Casa Bianca. A dirlo è Arianna Huffington blogger di  successo  negli Usa. Nostra inchiesta su una svolta che cambia la faccia della politica


Il 4 novembre scorso negli Stati Uniti è andato a votare il 10% in più di elettori rispetto al 2004. Fra questi sono moltissimi i giovani. Hanno scelto in prevalanza  ( oltre 2 su 3) il candidato democratico Barack Obama. E’ una svolta epocale in termini di cambiamento della politica. Tutta la campagna elettorale di Obama ha fatto leva sul Web: per i finanziamenti, per promuovere la partecipazione, per raggiungere tutte le zone del paese. “Senza Internet non sarebbe stato eletto, non avrebbe ottenuto la nomination alle primarie” è l’opinione ricorrente degli addetti ai lavori. Adesso il nuovo Presidente punta sulla Rete anche per mantenere un rapporto diretto con gli elettori e coi cittadini dell’intero pianeta. Per la politica di fatto è cominciato il 21esimo secolo. Le ricadute saranno simili a quelle registrate al tempo di Franklin Delano Roosevelt con l’uso della radio. La differenza è che la Rete è interattiva e che ognuno può proporre propri  contenuti. La nostra inchiesta ci porta lontano dall’Italia in un territorio dove si sta affermando un ricambio generazionale fortissimo, dove le tecnologie riscrivono il rapporto fra destra e sinistra e danno ampio spazio ai giovani.

di Roberto Reale
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15/11/2008 10:21

complessità cinese nello scenario della crisi economica internazionale.
Da: RaiNews24.it

11 novembre 2008
Intervista a George Blume
a cura di Maurizio Torrealta
 
George Blume
George Blume è inviato a Pechino per il quotidiano tedesco Die Zeit. In collegamento da Berlino tenta di fare il punto sulla complessità cinese nello scenario della crisi economica internazionale.

Secondo un articolo di Will Hutton sull'Observer, la Cina non è in grado di contribuire a risolvere la crisi economica mondiale. George Blume contesta questa analisi, ritenendo invece che il contributo che la Cina può offrire negli investimenti internazionali potrebbe rappresentare uno stimolo importante per l'economia mondiale, ma questo solo a condizione che la crescita continui. Secondo i dati che Blume fornisce, la crescita cinese nell'ultimo trimestre si è bloccata al 5% e se questa tendenza dovesse continuare le energie dovranno essere interamente incanalate nello sviluppo interno.

La riforma agraria che si sta preparando in Cina deve tenere conto della capacità di spesa dei piccoli coltivatori, una vastissima fascia sociale di persone che non vengono in contatto con il mercato globale e che hanno, come unica assicurazione, il proprio piccolo appezzamento di terreno. Garantire la capacità di spesa di queste persone può incidere in modo significativo sulla vivacità dell'economia cinese.

Quali rapporti si profilano con la nuova amministrazione americana? George Blume descrive la prudenza con cui è stata accolta la vittoria di Obama e spiega come i rapporti si giocheranno prevalentemente sui due nodi cruciali delle risorse energetiche e minerarie e dell'inquinamento. Sul primo di questi punti il prossimo vertice economico mondiale di Washington rappresenta un'occasione per cercare terreni di cooperazione nella soluzione del difficile scenario Africana, un territorio conteso tra i due paesi per le sue risorse minerarie. Sul secondo punto, quello dell'inquinamento e dell'adesione al Protocollo di Kyoto, sarà necessario che gli Stati Uniti facciano i loro passi verso l'adesione prima di chiedere uno sforzo alla Cina, che oggi ha la quota più alta di emissioni di Co2.
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15/11/2008 10:23

Da: RaiNews24.it

12 Novembre 2008
ONU: MISSIONE IMPOSSIBILE
di Raphael Rowe
 
La Repubblica Democratica del Congo potrebbe essere uno dei paesi più ricchi del mondo. Il suo sottosuolo è ricchissimo di minerali e gran parte dell'oro commercializzato sul pianeta viene da lì. Ma questa ricchezza è per il Congo anche la sua maledizione.

Solo il 10 % dell'oro congolese è esportato legalmene, il resto viene contrabbandato. E per questo contrabbando dal 1998 più di quattro milioni di persone sono morte: uomini, donne e bambini.

17 mila caschi blu sono stati stanziati in questo paese per riportare la pace, la più grande operazione di peace keaping in atto nel mondo.

E' da qui che parte l'inchiesta di Raphael Rowe, per BBC Panorama, "ONU: missione impossibile". Dalle testimonianze raccolte e dalla denuncia dell'organizzazione internazionale Human Rights Wach, emerge che il contingente pachistano delle Nazioni Unite nella Repubblica Democratica del Congo è stato coinvolto tra il 2005 e il 2006 nel traffico illegale di oro.
L'inchiesta condotta dai Servizi Interni dell'ONU si è conclusa con la condanna di un solo militare pachistano. Ma il documento di Raphael Rowe porta alla luce anche altri retroscena: l'ipotesi di una vendita di armi da parte di alcuni caschi blu ai ribelli del FNI , inchiesta che secondo la BBC sarebbe poi stata insabbiata

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15/11/2008 10:25

Confindustria più pessimista per il 2009: è la recessione più lunga dal dopoguerra
Da: RaiNews24

Roma | 15 novembre 2008
Confindustria più pessimista per il 2009: è la recessione più lunga dal dopoguerra
Confindustria vede una prolungata fase di recessione
Confindustria vede una prolungata fase di recessione

Il Centro Studi di Confindustria rivede al ribasso le previsioni di crescita: il Pil quest'anno segnera' una riduzione dello 0,4% che diventerà ancora piu' profonda nel 2009, segnando una contrazione dell'1%. Le precedenti stime, seppure negative, erano meno pessimiste: indicavano un Pil a -0,2% e -0,5% rispettivamente nel 2008 e nel 2009.

E' "la recessione più lunga dal dopoguerra", afferma Confindustria che sottolinea come sia anche la "più grave, perché comune a tutte le maggiori economie industriali dentro e fuori dall'Unione Europea" con "segni preoccupanti di rallentamento dai Paesi emergenti".

"Non più rinviabili misure di rilancio dell'economia"
Confindustria nel comunicato con il quale rende note le nuove stime di crescita
chiede al Governo di sostenere "la domanda attraverso investimenti pubblici, riduzione delle imposte sui redditi bassi e agevolazioni agli investimenti per le imprese". Inoltre "è cruciale l'azione già intrapresa per evitare il credit crunch", cioè la crisi del credito dovuta alla scarsezza di liquidità.

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15/11/2008 15:37

Petrolio meno caro per la recessione, l'Iran vuole un maxi taglio della produzione
Da: RaiNews24

Teheran | 15 novembre 2008
Petrolio meno caro per la recessione, l'Iran vuole un maxi taglio della produzione
Petrolio sempre meno caro
Petrolio sempre meno caro

Il petrolio continua a scednere di prezzo, troppo. L'Iran proporrà alla prossima riunione dei Paesi Opec al Cairo il prossimo 29 novembre un maxi taglio alla produzione da un milione di barili al giorno. Lo ha annunciato oggi la televisione di Stato iraniana.

Ieri il petrolio ha chiuso la settimana di contrattazioni sul mercato di New York tenendosi a fatica sopra i 57 dollari a barile. Il greggio con consegna a dicembre è stato scambiato a 57,04 dollari, in rialzo del 2,06%.


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15/11/2008 15:51

G20: PRIME AZIONI ENTRO 31 MARZO. OBAMA, AIUTI A FAMIGLIE
Da: Ansa.it

»
2008-11-15 14:47
G20: PRIME AZIONI ENTRO 31 MARZO. OBAMA, AIUTI A FAMIGLIE
 WASHINGTON - I leader del G20 riuniti a Washington sono alla ricerca di "una via d'uscita" da una crisi che "non è finita", ma sulla quale si vedono "progressi": lo ha detto il presidente americano George W.Bush, aprendo i lavori odierni del vertice finanziario.

I leader mondiali riuniti a Washington nel vertice del G20 sono impegnati a continuare sulla strada dei mercati aperti e del libero scambio: lo ha detto il presidente americano George W.Bush, in una breve dichiarazione in apertura dei lavori al National Building Museum, il museo nella capitale americana che ospita la riunione dei capi di stato e di governo dedicata alla crisi finanziaria globale.

IL PIANO
Un piano anticrisi in due tempi che garantisca una maggiore trasparenza dei mercati globali e forte cooperazione internazionale, e che soprattutto eviti tentazioni protezionistiche. Queste alcune linee guida del piano d'azione del G20 di Washington - stando alle ultime indiscrezioni - di cui i leader e i ministri dell'economia inizieranno a discutere oggi, quando in Italia saranno le 15,20.

Il presidente eletto degli Usa, Barack Obama, che non partecipa direttamente al vertice, interviene sui temi del confronto e nel suo discorso del sabato chiede una "risposta coordinata globale" per far fronte "a una crisi economica globale". E promette aiuti alle famiglie americane più colpite assicurando che sarà la sua "prima decisione presidenziale". Sarà necessario anche "un nuovo spirito di sacrificio" perché "non si può avere una Wall Street che prospera mentre la Main Street soffre".

Il piano d'azione del G20, stando alle indiscrezioni sulla bozza del comunicato finale del vertice, prevede misure da adottare immediatamente entro il 31 marzo e quelle a medio termine. Tra le priorità, anche il completamento dei negoziati del Doha Round entro il 2008 e l'invito a non cedere a pressioni protezionistiche. I leader si sarebbero accordati anche per chiedere una migliore cooperazione internazionale nel monitorare i mercati: un obiettivo questo che dovrebbe essere raggiunto con la creazione di meccanismi di 'early warning'.

I lavori proseguiranno per la giornata. Solo a tarda sera, verso le ore 21 italiane, sono previste le conferenze stampa dei vari leader e un comunicato ufficiale del presidente Usa, George W.Bush. "Ho trovato un buon clima", ha detto il premier Silvio Berlusconi al termine della cena alla Casa Bianca che ha dato avvio ai lavori del vertice G20.

Il presidente del Consiglio si é mostrato ottimista sulla possibilità che da questo vertice escano "risultati concreti". Berlusconi ha ribadito che forse già la prossima settimana potranno essere approvate misure a favore di famiglie e imprese. Il presidente del Consiglio ha spiegato che ci sarà un nuovo appuntamento dei leader mondiali, tra 100 giorni, a metà febbraio, per cercare di avere una nuova Bretton Woods (la località dove i più grandi Paesi si riunirono nel 1944) per definire nuove regole della finanza.

A Washington è anche il ministro dell'Economia Giulio Tremonti che ha dato il benvenuto "alla voce dei sindacati" che chiedono un posto al tavolo dei leader per partecipare alla stesura della nuova Bretton Woods.
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15/11/2008 16:36

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IL  VIDEO  DELLE  ARMI  A  ENERGIA:

www.rainews24.it
16 mag 2006 ... Guerre stellari in Iraq è una nuova inchiesta di Maurizio Torrealta e Sigfrido Ranucci. Il lavoro parte dall’ inquietante testimonianza di ...
www.rainews24.it/ran24/inchieste/guerre_stellari_iraq.asp - 39k - Copia cache - Pagine simili


Trascrizione del video:


Majid al Ghezali 
Hanno usato delle armi incredibili. 
Patrick Dillon Armi sperimentali? 
Majid al Ghezali Si, penso di si. Hanno sparato all’autobus… Abbiamo visto l’autobus accartocciarsi come un vestito bagnato… Diventò come un pulmino Volkswagen, un grande autobus che diventa come un pulmino Volkswagen.  

Questa testimonianza è stata raccolta dal filmaker americano Patrick Dillon, poche settimane dopo la battaglia dell’aeroporto. L’intervistato, Majid al Ghezali, è una persona conosciuta e rispettata a Baghdad. Lavora come primo violinista dell’orchestra della città.
Majid al Ghezali, oltre a descrivere la battaglia, ha voluto mostrare a Patrick Dillon il luogo nei pressi dell’aeroporto dove quest’arma misteriosa è stata usata, le tracce di metallo fuso che ancora erano sul posto e le fosse di dimensioni anormali nelle quali erano stati sepolti i cadaveri prima che fossero riesumati. Abbiamo cercato Majid al Ghezali per avere dettagli sul suo racconto. Lo abbiamo incontrato ad Amman e ci ha evidenziato alcune stranezze inspiegabili nei corpi delle vittime della battaglia dell’aeroporto. 
 Majid al Ghezali Solo la testa era bruciata, mentre il resto del corpo era intatto. 
Al Ghezali racconta di avere visto tre passeggeri di una macchina morti, con il volto bruciato fino ai denti, senza tracce di proiettili. 
Majid al Ghezali Non c’era nessuna pallottola. Vidi solo i denti bruciati, ed erano senza occhi, tutti quanti. Il corpo era intatto, soltanto la testa ed i denti erano bruciati. 
Altri elementi inspiegabili: il terreno dove si era svolta la battaglia è stato raschiato dai militari americani ed è stato sostituito con altra terra vergine; i corpi che non erano stati colpiti da proiettili erano stati rimpiccioliti alle dimensioni di poco più di un metro. 
Majid al Ghezali Molti dei corpi, praticamente tutti tranne quelli delle persone uccise dai proiettili, erano molto piccoli. Erano più o meno grandi così.  
Abbiamo chiesto a Majid quale arma ha ipotizzato che possa essere stata utilizzata. 
 Majid al Ghezali Un anno dopo sentimmo dire che si trattava di una nuova tecnologia, simile al laser. 
Abbiamo trovato un altro inquietante documento sull’uso di armi misteriose in Iraq, riferito ad episodi quasi contemporanei a quelli raccontati da Majid al Ghezali. 
Saad al Falluji Delle 26 persone che viaggiavano sul minibus, circa 20 erano senza testa, avevano la testa mozzata, oppure non avevano più le braccia, o le gambe. L’unico rimasto incolume era l’autista, e non so come abbia fatto a raggiungere il nostro ospedale, poiché aveva un braccio mozzato accanto a sé, una testa mozzata giusto dietro di lui, qualcosa di davvero orribile. Anche sul tetto del mezzo c’erano parti umane: intestini, interiora varie… 
Medico2 Pezzi di cervello… 
Saad al Falluji Si, anche pezzi di cervello, una situazione terribile. 
Geert Van Moorter (medico volontario che ha lavorato e lavora in Iraq per l’Ong belga Medical Aid for the Third World) Ha idea di quale arma abbiano potuto utilizzare per colpire questo autobus? 
Saad al Falluji Nel caso di questo autobus non siamo riusciti a capire che tipo di arma abbiano potuto utilizzare.  Medico2 Sembrerebbe una nuova arma… 
Saad al Falluj Si, una nuova arma… 
Medico2 Stanno facendo degli esperimenti sui nostri civili! Nessuno è riuscito ad identificare che tipo di arma fosse…               
Siamo andati in Belgio a trovare l’autore di questo filmato, Geert Van Moorter, medico volontario in Iraq. Geert Van Moorter Questo materiale è stato girato presso il General Teaching Hospital di Hilla, che si trova a circa 100 Km da Baghdad, poco distante dal sito archeologico di Babilonia. Ho parlato con il dottor Saad el Falluji, primario di chirurgia presso l’ospedale.ll dottor el Falluji mi disse anche che tra i sopravvissuti nessuno aveva sentito alcun suono, e che quindi non si era trattato di un’esplosione: non vi erano pallottole, schegge, o frammenti nei loro corpi, e loro stessi pensarono a qualche arma sconosciuta.
 Sentiamo anche in questo caso il racconto dettagliato del Dottor Saad el Falluji. 
Saad el Falluji L’autobus era molto affollato. Stavano viaggiando da Hilla a Kifil per andare a trovare dei parenti. Prima che potessero arrivare al checkpoint americano la gente del villaggio li avvertì che era meglio tornare indietro. Mentre il minibus stava facendo manovra per cercare di tornare indietro, dal checkpoint gli hanno sparato contro. 
 Geert Van Moorter Non erano ferite da arma da fuoco? 
Saad el Falluji No, no, non so di cosa si sia trattato. Dei 10 chirurghi di questo ospedale nessuno è riuscito a capire con che tipo di arma sia stata colpita questa macchina. 
 Geert Van Moorter Ma quindi dentro ai corpi non avete trovato dei normali proiettili? 
Saad el Falluji Noi non abbiamo trovato nessun proiettile, ma la maggior parte dei passeggeri era morta, e i cadaveri sono stati portati immediatamente all’obitorio, e quindi non abbiamo potuto eseguire delle autopsie, ma su quelli che erano ancora vivi non abbiamo trovato nessun tipo di proiettile, non abbiamo trovato proiettili dentro i loro corpi. 
Medico2 Si è trattato di qualcosa che ha mozzato organi, gambe, qualcosa che ha attaccato anche il collo e l’addome per poi scomparire.  
Anche il dottor Falluji alla fine parla di armi al laser… 
Saad el Falluji Non penso che le bombe, o le cluster bombs o le armi al laser possano portare la democrazia nel nostro paese.  
Come ogni guerra, quella in Iraq, ci lascia una tremenda galleria dell’orrore, immagini di mutilazioni a cui neppure i medici sanno dare spiegazioni. In queste testimonianze abbiamo sentito parlare di armi laser, armi con effetti  misteriosi, non sappiamo se sono state usate contro i civili. Ma abbiamo chiesto di poter intervistare i rappresentanti di ditte che producono armi al laser e  a microonde. Ma il ministero della difesa statunitense ha vietato che ci venissero rilasciate informazioni, cosi’ come non ha risposto, fino al montaggio di questo filmato, alle domande che gli abbiamo inviato  per sapere se, e come, questo tipo di armi erano state sperimentate in iraq.  Abbiamo allora rintracciato le conferenze stampa del Pentagono prima dell’inizio della 2° Guerra del Golfo. Dalle parole del Segretario della Difesa e del generale Meyers emerge la disponibilità a provare nuove armi. Le domande della stampa su armi a energia diretta e a microonde provocano un certo imbarazzo. 
Giornalista americana Signor Segretario, posso farle una domanda su alcune tecnologie che state sviluppando per combattere la Guerra contro il terrorismo: nello specifico le tecnologie ad energia diretta e microonde ad alta potenza? Quando pensa che tali tipi di tecnologia possano essere incluse negli armamenti? 
Donald Rumsfeld O mio dio… Bhè... Sono in... per la maggior parte il tipo di cose di cui lei sta parlando si trovano ad un livello iniziale di sviluppo…  (rivolgendosi al generale Meyers) Vuoi... Hai qualcosa da aggiungere? 
Generale Meyers …Penso che esse siano a stadi iniziali e probabilmente non ancora pronte per essere utilizzate...  
Donald Rumsfeld Nell’ ordine normale delle cose quando, si investe in ricerca  e sviluppo, e si inizia a sviluppare un progetto, non si  ha nessuna intenzione  o  aspettativa  su quando verrà utilizzato, d’altra parte  però il mondo reale interviene di tanto in tanto e   si è costretti a prendere qualche cosa che è ancora  al livello  di sviluppo e la si può usare. Non è possibile rispondere alla sua domanda, dipende da cosa succederà in futuro e da come le cose funzioneranno nel loro corso, e se qualcuno giudicherà appropriato o meno utilizzare qualcosa che è ancora a livello sperimentale, come  è successo  nel caso degli  aerei senza pilota  telecomandati… 
Giornalista americana Ma sembra quindi che voi siate intenzionati a sperimentarle... 
Generale Meyers Si, penso che sia questo il punto. Dall’inizio di questo conflitto.... penso che il generale Franks sia stato molto ben disposto nel puntare sulle nuove “cose”, se ci sono cose nuove disponibili; ed era intenzionato ad utilizzarle in battaglia, anche prima che esse fossero del tutto testate. E penso che questo... senza riferirmi in particolare ai casi dell’energia diretta e delle microonde ad alta potenza, ma certo... Continueremo su questa strada.  
Ma cosa significa armi ad energia diretta armi a microonde? Siamo andati a chiederlo all’ex colonnello John Alexander, già direttore di programma in uno dei laboratori di ricerca militare più importanti negli Stati Uniti, il Los Alamos National Laboratory 
Ex Colonnello John Alexander Le prime ricerche ed i concetti base sulle armi ad energia diretta risalgono ad alcuni decenni fa: quello che sta succedendo è che ora la tecnologia si è sviluppata abbastanza da permettere che queste nuove armi diventino una realtà.Ci sono parecchi tipi di armi ad energia diretta. Sono note per operare alla “velocità della luce”, poiché lanciano elettroni ad alta velocità e a grande distanza. Ovviamente ci sono i laser, che utilizzano lo spettro luminoso; poi ci sono le armi a microonde, che operano su altre frequenze: fondamentalmente si tratta di armi ad energia, che è qualcosa di immateriale, poiché sono gli elettroni a muoversi. Le armi cinetiche invece sparano grossi proiettili per colpire fisicamente e distruggere i bersagli. Qui il meccanismo consiste invece nel depositare dell’energia sul bersaglio, causando così determinati effetti. 
Queste immagini documentano uno dei test del Thel, acronimo per Tactical High Energy Laser, nella sequenza potete vedere il raggio laser che colpisce  e distrugge dei missili e delle ogive di mortaio mentre stanno per colpire l’ obiettivo . In questo altro test vediamo il raggio laser  individuare e distruggere 2 missili contemporaneamente. Non fa nessun rumore, è invisibile? 
Ex Colonnello John Alexander Alcuni sono visibili, alcuni  operano nello spettro dei raggi infrarossi. Oggi stanno emergendo armi al laser dove anche l’effetto è quello del laser. Possono servire a bruciare tutto, nel caso di quelli che chiamiamo Laser ad Elevatissima Energia. Concentrando l’energia si può riuscire letteralmente a fare un buco nel bersaglio. 
Anche un ex analista del Pentagono, William Arkin, ora giornalista del Washington Post conferma  questo  cambiamento  epocale da armi cinetiche ad armi ad energia…  
William Arkin Per migliaia di anni  il modo di uccidere un uomo era basato sull’azione di colpirlo, o con una spada, con una lancia, o con  una freccia, o con una  pallottola, o con una bomba.  Si tratta in tutti questi casi di una forza cinetica,  che  uccide colpendo.  Oggi invece  veniamo ad avere un principio fisico completamente nuovo  applicato all’atto di uccidere, e la gente potrebbe non rendersi conto di  rischiare di  essere uccisa,  perchè la loro pelle ed il loro corpo viene colpito da microonde ad alta energia o  da raggi laser che  hanno un effetto immediato. 
Ci sono anche altre tipologie di armi prodotte dal laser come il dispositivo di cui vediamo ora il filmato, il bersaglio non viene colpito  da un proiettile ma da un impulso di energia che riesce addirittura a perforare l’armatura di un carro armato.Per il momento, escludendo le armi acustiche, le uniche tracce dell’uso di armi ad energia in uno scenario di guerra riguardano  un dispositivo laser chiamato  Zeus.Secondo fonti ufficiali del Pentagono, mezzi militari muniti di questo dispositivo al laser sono stati impiegati in Afghanistan per fare brillare le mine. Secondo due accreditati siti di informazione militare: Defense Tech e Defence Daily, almeno tre veicoli simili sono stati  utilizzati anche in Iraq,  e c’è anche chi dice di averli visti.  
Geert Van Moorter Quando mi ha mostrato la fotografia che lei mi ha detto essere un sistema al laser, mi sono ricordato di un episodio: nell’agosto del 2003 parlavo con un soldato americano e c’era una specie di scatola su un mezzo blindato, con una luce blu tonda. Lo ricordo bene  non perché il soldato mi abbia detto di cosa si trattava, ma  perchè scherzavo con la  mia traduttrice, che era una donna irachena, e le dicevo che quello era un apparecchio che permetteva di vedere sotto i vestiti. Per questo me lo ricordo, e sono sicuro di aver visto quell’apparecchio quel giorno. 
Ma uno degli osservatori  americani più attenti all’attività del Pentagono, come William Arkin, cosa pensa del possibile uso di armi ad energia diretta nel campo di battaglia iracheno?  
William Arkin Posso immaginare che ci sia stato un uso, come posso dire...“oscuro” di queste armi, ma non credo che siano state usate in modo significativo o in modo massiccio, tanto che si possa concludere che possano avere avuto un impatto.  
Ma vediamo nelle cifre del bilancio del Pentagono qual è l’importanza che vengono ad  avere le spese per le armi ad energia diretta  
William Arkin Ora vengono spesi circa 50 milioni di dollari all’anno  in armi non letali, 200 milioni vengono spesi in armi a microonde, nel “raggio del dolore”, e altri 100 – 200 milioni vengono spesi in un programma laser segreto... “oscuro”, e poi ci sono i laser a grande potenza per l’aviazione, e gli altri laser tattici... Se si addiziona tutto, gli Stati Uniti spendono circa mezzo miliardo di dollari all’anno in armi ad energia diretta, che è una cifra rilevante, pari all’intero budget della difesa di una nazione europea. 
Si potrebbe pensare che le armi ad energia possano rappresentare un pericolo solo per i paesi coinvolti in un conflitto bellico, ma non è così. È stata costruita una particolare arma ad energia, chiamata Active Denial System, ma meglio conosciuta come “il raggio del  dolore”, che è finalizzata proprio al controllo dell’ordine pubblico. Questa arma, per la sua pretesa non letalità, e per la sofferenza che produce, rischia di diventare l’arma più controversa.  
Ex Colonnello John Alexander L’Active Denial System è un sistema a microonde, che opera intorno al range dei 93 Ghz. Può sparare il suo raggio a grande distanza. La sua particolarità è che quando il raggio colpisce la pelle, la penetra soltanto di pochi millimetri, colpendo i recettori del dolore, e provoca nella gente molto dolore.Fa male. Fa molto male. I test che sono stati eseguiti prevedevano un’esposizione di tre secondi. Ogni cavia aveva un interruttore per fermare il dispositivo e nessuno ha resistito per tre secondi…La risposta al dolore è estremamente rapida, e non serve molto tempo, il dolore cattura l’attenzione immediatamente. 
Per capire le conseguenze sui diritti umani che questa nuova arma potrebbe provocare siamo andati nell’Empire State Building a Manhattan, dove ha sede una delle organizzazioni per i diritti umani più importanti:
“Human  Rights Watch”
 Marc Garlasco È molto semplice vedere e comprendere gli effetti di un’arma da fuoco, ma quando non puoi vedere gli effetti di un’arma perchè questi non sono visibili, e perchè la tecnologia dell’arma è troppo nuova per essere compresa del tutto, vi sono allora tutte le condizioni che permettano l’insorgere di violazioni dei diritti umani e di abusi. Questo sistema è stato creato appositamente per indurre dolore nella gente, ed è qualcosa di molto diverso da quanto accade con la maggior parte delle altre armi non letali, laddove l’obiettivo è immobilizzare la gente o evitare l’accesso ad una determinata area… Con l’Active Denial System l’obiettivo principale è quello di creare dolore. Su questo punto bisogna stare molto attenti, poiché in seno alla legislazione internazionale esistono delle indicazioni molto precise: qualsiasi dispositivo studiato e costruito unicamente per creare dolore, può eventualmente diventare uno strumento di tortura, diventando così illegale. È quindi fondamentale che gli Stati Uniti stilino un accurato studio legale sull’Active Denial System, rendendo pubbliche tutte le informazioni. Oggi sono coperte dal segreto. 
William Arkin Quando  analizziamo ciascuna di  queste armi, dal laser, alle armi acustiche, alle microonde, non abbiamo nessuna idea di quali saranno le conseguenze.  Qualcuno dice,  beh  il laser o le armi acustiche  o il raggio del dolore  possiamo usarlo per controllare le folle,  ma questo cosa significa? Si pretende che ciascuno nella folla  abbia diciotto anni, sia maschio  e in buona salute. E allora queste armi  a microonde o acustiche verranno usate dopo essere state accuratamente calibrate nella frequenza, nella potenza e nella distanza  giusta per colpire  uomini  di diciotto anni. Ma quale folla è mai questa  per essere fatta solo da diciottenni, guardate  l’Intifada  o  qualsiasi rivolta in  Iraq in questi giorni:  bambini, donne, donne in cinta, vecchi.  
Marc Garlasco C’è anche stata molta polemica sulla possibilità di causare danni oculari; sono stati fatti alcuni test sulla pelle per far vedere che non era dannoso, ma non c’è traccia di test sugli occhi, e ci sono delle obiezioni sollevate da autorevoli scienziati che sottolineano il rischio di potenziali danni oculari, e poi c’è anche chi ha parlato di potenziali rischi per i bambini, per gli ammalati e per gli anziani. Perchè non ci danno l’accesso a queste informazioni, perché non le condividono con noi? 
Per quanto riguarda l’impiego del “raggio del dolore” nel campo di guerra, risulta dalla rivista militare Defence Industry Daily che sono stati ordinati  3 veicoli modello Sheriff per circa 31 milioni di dollari, e che è stata richiesta l’approvazione per altri 14 veicoli da parte del Generale di brigata James Huggings, capo dello Staff della Forza Multinazionale in Iraq. 
Ex Colonnello John Alexander Secondo me il prossimo conflitto mondiale è già iniziato, nonostante non ve ne sia piena consapevolezza. A causa del terrorismo sarà difficile distinguere tra combattenti e popolazione civile, e vi è dunque la necessità di armi che ci mettano in grado di minimizzare le vittime innocenti. Penso che saranno sempre più le zone urbane a diventare i campi di battaglia.  
William Arkin Se  guardi al “raggio del dolore”, alle armi a microonde ad alta energia, o alle armi acustiche, vedi che l’entusiasmo verso queste armi  è stato manifestato dallo US Northern  Command, che è il comando  della difesa interna degli Stati Uniti, o da altre organizzazioni antiterroristiche, che guardano  a queste armi pensando che forse in alcune circostanze potranno averne 10 o 20  in un posto segreto e se ce ne fosse bisogno potranno tirarle fuori per qualche forma speciale di guerra. Paradossalmente gli americani potrebbero pensare che  queste armi speciali potrebbero essere utili se usate in Iraq dove ora la situazione è fuori controllo, ma la verità è che i militari prevedono  l’impiego di  queste armi sopratutto per un uso interno, e sapete  molto  bene che  se gli Stati Uniti useranno  queste armi per il loro controllo interno,  non passerà molto  tempo prima che le basi  nato in Italia  facciano lo stesso.
[Modificato da zsbc08 15/11/2008 18:38]
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15/11/2008 17:49

Il MUOS (Mobile User Objective System)
Da: RaiNews24.it

Il MUOS (Mobile User Objective System)
Inchieste
Sigonella | 22 Novembre 2007

Base Usa di Sigonella: il pericolo annunciato
di Flaviano Masella, Angelo Saso,
Maurizio Torrealta con la collaborazione di Rosa Maria Di Natale
Il nucleo inchieste di rainews24 ha scoperto che nella base Usa di Sigonella dovrà essere installato un nuovo sistema radar integrato della marina americana, Il MUOS (Mobile User Objective System).

La marina americana ha commissionato alla società americana Maxim, uno studio per verificare il rischio che le microonde dei radar potrebbero comportare per le attrezzature presenti nella base militare. Le simulazioni della società Maxim hanno raggiunto la conclusione che deve esser trovato un altro posto dove istallare le attrezzature radar, a causa del pericolo che le microonde dei radar inneschino la detonazione degli ordigni presenti nella base militare.

Al momento il progetto di istallazione dei radar non è stato spostato in posti diversi dalla Base USA di Sigonella.

I giornalisti di Rainews24 hanno ottenuto solo la conclusione finale del lavoro della Maxim che segnala la necessità di spostare i radar in altro luogo, la società non ha diffuso i dettagli della simulazione e i relativi livelli di pericolo o informazioni sulla presenza nella base americanadi armi nucleari. Ma il solo sospetto che questa evenutualità possa verificarsi obbliga alla massima trasparenza sul futuro della base di Sigonella.

L'allarme è stato confermato da Filippo Gemma, responsabile della GMSpazio: "Una delle raccomandazioni era che questo tipo di trasmettitore non dovesse essere installato in prossimità di velivoli dotati di armamento, i cui detonatori potessero essere influenzati dalle emissioni elettromagnetiche del trasmettitore stesso".

Quale sarà il ruolo della base di Sigonella nel futuro scenario internazionale? Come si concilierà con gli accordi internazionali che regolamentano la partecipazione dell'Italia ai conflitti? Quali saranno le conseguenze dell'installazione di nuovi sistemi sulla salute e sulla sicurezza della popolazione.

A queste domande cerca di dare risposta la nuova inchiesta di Rainews24, "Base Usa di Sigonella" in onda da giovedì 22 novembre alle 11.33

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15/11/2008 18:04

Da: RaiNews24.it ARMI A ENERGIA
15 Novembre 2008 ore 17:57 CET (GMT +01:00)
 
 
 



 


In Onda

martedi' 17/04/2007:
- ore 10.10
- ore 16.38


giovedì 3 agosto
ore 7.40(*)

Repliche:
venerdì 4 alle ore 11.42
sabato 5 alle ore 13.42 e 18.12
domenica 6 alle ore 5.12 e 9.12
lunedì 7 alle ore 23.12.

(*) in chiaro su RaiTre

16 Maggio 2006

Guerre stellari in Iraq
di Maurizio Torrealta e Sigfrido Ranucci


Effetti di un'arma a energia


La televisione satellitare aljazeera ha trasmesso l’ 8 ed il 9 aprile una lunga intervista ad uno dei pochi generali di saddam Huessin ricercati non ancora catturati dagli americani: Saifeddin Fulayh Hassan Taha al-Rawi , jak di fiori del mazzo americano, il capo delle guardie repubblicane che comandò una delle battaglie più importanti in Iraq : quella dell’ aeroporto Saddam hussein a Baghdad.
Si tratta di una intervista molto importane perché per la prima volta il generale iracheno racconta cosa avvenne nella più misteriosa delle battaglia che non lasciò sopravvissuti iracheni.
Il Genrale al-Rawi accusa gli americani di avere utilizzato armi proibite: armi al fosforo , bombe al neutrone ed armi al laser.
L’ uso delle armi al fosforo fu raccontato da un documentario del nucleo inchieste di raines24 realizzato da Sigfrido Ranucci nel novembre del 2005.

L’ uso di armi ad energie in iraq fu raccontato sempre dal nucleo inchieste di rainews24 nel maggio del 2006, e vi riproponiamo oggi alcune delle testimonianze che raccogliemmo allora che lasciano ancora oggi senza risposta
l’ interrogativo: quali armi siano state usate agli americani nella battaglia dell’ aeroporto.



Guerre stellari in Iraq è una nuova inchiesta di Maurizio Torrealta e Sigfrido Ranucci. Il lavoro parte dall’ inquietante testimonianza di Majid Al Ghezali, primo violinista dell’ orchestra di Baghdad, che ha assistito ai duri combattimenti per la conquista dell’aeroporto da parte dell’esercito Usa. Al Ghezali racconta di aver visto i corpi delle vittime della battaglia ridotti nelle loro dimensioni e di aver sentito parlare dell’utilizzo di armi al laser.

Anche il primario del General Hospital di Hilla, Saad al Falluji , racconta un episodio riguardante le orribili mutilazioni dei passeggeri di un autobus colpito a un posto di blocco americano da un’arma misteriosa e silenziosa. Il medico iracheno si stupisce di non aver riscontrato sui morti e feriti la presenza dei proiettili. I giornalisti di Rai News 24 hanno chiesto informazioni al Pentagono sull’ eventuale utilizzo letale di armi al laser, sui loro effetti e sul loro impiego nelle zone di guerra, ma fino a oggi non hanno ottenuto risposte. Partendo proprio da queste testimonianze, l’inchiesta di Rai news 24, analizza l’attuale impiego di una nuova tipologia di armamenti, destinata a segnare il passaggio epocale dalle armi "cinetiche" a quelle a energia.

Dispositivi laser montati su Humvee sono già stati sperimentati in Afghanistan ed Iraq, ufficialmente per fare brillare mine ed ordigni occultati Nell'inchiesta si descrive, in particolare, anche un'arma considerata "non letale": il raggio del dolore. Le caratteristiche di questo strumento, che utilizza un raggio invisibile e provoca un intensissimo dolore ma non la morte, suscitano la preoccupazione delle organizzazioni che agiscono in difesa dei diritti umani che vedono in questa nuova arma il rischio di uno strumento di tortura graduale e legalizzata. Un allarme motivato anche dal fatto che gli studi degli effetti di queste armi sull'organismo umano, sono ancora coperti da segreto militare.

Video

In lingua italiana

English version

Video. Test degli effetti dell'arma a microonde Active Denial Sistem su manichini (mpg)

Documenti
Scheda
Le armi
a energia diretta

RAI -Primo Piano premiato per l'inchiesta di Rainews24
Il 10, 38 per cento, un risultato notevole per Primo Piano del 1 giugno 2006 che ha scelto di proporre l'inchiesta "Guerre stellari a Baghdad" di S. Ranucci e M.Torrealta.


Link

Tactical High Energy Laser (THEL)

Northrop Grunman Press Kit
Video Test
Sperimentazione (defense Update)
Laser ZEUS
Sparta Inc., il produttore
Documento sull'impiego in Afghanistan
Pulsed Impulsive Kill Laser (PIKL)
Documentazione ufficiale
Ionatron, una delle aziende che produce armi ad impulsi
www.rainews24.it
16 mag 2006 ... Guerre stellari in Iraq è una nuova inchiesta di Maurizio Torrealta e Sigfrido Ranucci. Il lavoro parte dall’ inquietante testimonianza di ...
www.rainews24.it/ran24/inchieste/guerre_stellari_iraq.asp - 39k - Copia cache - Pagine simili
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15/11/2008 18:47

In due per la poltrona di segretario di Stato. Washington Post: avrà bisogno di personale e fondi
Da: RaiNews24

Weimar | 15 novembre 2008
In due per la poltrona di segretario di Stato. Washington Post: avrà bisogno di personale e fondi
Washington D.C.
Washington D.C.

Il prossimo segretario di Stato americano non dovrà soltanto ricostruire l'immagine degli Usa all'estero e affrontare numerose crisi globali, ma sarà chiamato anche a ricostruire un dipartimento impoverito, privo delle risorse e degli uomini necessari, scrive oggi il Washington Post.

Sempre secono la stessa fonte il posto di ministro degli esteri se lo dovrebbe aggiudicare Hillary Clinton o Bill Richardson (l'ex governatore del New Mexico) considerati rivali in corsa per la prestigiosa poltrona di Segretario di Stato nell'amministrazione Obama.

I due nomi sono emersi da diverse fonti del partito democratico che hanno raccontato dei colloqui segreti" tenutisi ieri nella città del presidente eletto.

Negli otto anni dell'era Bush una considerevole quantita' di risorse è stata destinata al Pentagono e al nuovo dipartimento della Sicurezza Interna, lasciando da parte il dipartimento di Stato. Ma intanto i compiti richiesti alla diplomazia sono cresciuti: al dipartimento di Stato viene richiesto d'intervenire nella ricostruzione di paesi distrutti dalla guerra, nel sostegno alla crescita delle democrazia, la lotta alle pandemie e al riscaldamento globale.

Al segretario di Stato "mancano oggi gli strumenti -la gente, le competenze, le authority, i programmi e i fondi- per eseguire la politica estera del presidente", scriveva il mese scorso un rapporto dell'Accademia americana di diplomazia, secondo il quale "significative parti del lavoro degli affari esteri non vengono realizzate". Di conseguenza, proseguiva il rapporto, "il lavoro migra verso i militari, che hanno la gente e i fondi ma non l'esperienza e la conoscenza".

Secondo Allen "Tex" Harris, un ex funzionario degli Esteri attivo nell'associazione dei diplomatici americani, al momento il dipartimento di Stato avrebbe bisogno di aggiungere mille persone al suo organico.

La prima intervista a  Barack e Michelle Obama (Cbs, Sixty minutes).

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15/11/2008 19:38

Al G20 raggiunto un accordo sul documento finale
Da: RaiNEws24.it

Washington, Stati Uniti | 15 novembre 2008
Al G20 raggiunto un accordo sul documento finale
Gordon Brown e Angela Merkel
Gordon Brown e Angela Merkel

Il Presidente Usa George W. Bush, riprendendo oggi i lavori dei leader mondiali riuniti a Washington per il vertice del G20 sulla crisi finanziaria internazionale, ha lanciato un monito contro ogni tentazione protezionistica, ribadendo la centralita' del libero mercato.

Il presidente americano ha quindi riferito di progressi registrati nei primi incontri e dei leader del G20 vicini a un accordo su come individuare meglio gli investimenti a rischio e su quali regole adottare. Bush ha quindi ricordato che la crisi non e' finita e che c'e' ancora molto lavoro da fare.

I leader dei 20 maggiori Paesi industrializzati ed emergenti si apprestano, dal vertice G20 di Washington, a varare un sistema di "allerta" che possa aiutare a individuare in anticipo le
situazioni rischiose nella finanza mondiale e i punti deboli delle normative nazionali e internazionali. Nel vertice di emergenza convocato a Washington e ospitato dal presidente
statunitense George W. Bush, i capi di stato e di governo del G20 adotteranno un piano d'azione che prevede maggiore apertura dei mercati e misure volte a evitare il ripetersi di crisi
finanziarie gravi come quella in atto.

Per Angela Merkel i leader del G20 riuniti a Washington devono adottare un piano per rilanciare l'economia ed evitare una nuova crisi. Lo ha detto il cancelliere tedesco Angela Merkel in un breve incontro con la stampa: " esiste una grande volontà condivisa di assicurarsi che una crisi simile a quella in atto non si verifichi più e di rilanciare l'economia mondiale."

Il nostro obiettivo, ha aggiunto, è far sì che tutti i mercati siano sottoposti ad una vigilanza e che non ci siano zone d'ombra. Il vertice di oggi a Washington mostra un "nuovo inizio" per la cooperazione della comunita' internazionale e la sua azione comune di fronte alla crisi globale.  "Vi è la speranza di arrivare ad un programma politico che si attui in tutto il mondo" ha poi aggiunto.

L'accordo
I leader del G20 hanno raggiunto un accordo sulla dichiarazione finale, che conterrà una intesa sui metodi da seguire per ristabilire la fiducia sui mercati. Lo indicano fonti diplomatiche.

Più cooperazione per rilanciare la crescita globale
Nel documento finale del summit del G20 i paesi membri hanno sottolineato la necessita' di una maggiore cooperazione per rilanciare la crescita dell'economia globale e sostenere i mercati emergenti nel corso della crisi finanziaria. E' quanto anticipa una fonte vicina ai negoziati.

I leader del G20 hanno raggiunto l'accordo sul comunicato finale che conterrà i principi per adottare un piano "concreto" e "preciso" per ripristinare la fiducia sui mercati.

Le prime proposte sulle nuove regole per i mercati dovranno essere pronte entro il 31 marzo, dato che un secondo Vertice dello stesso tipo verrà convocato "tra il 31 marzo e il 30 aprile", hanno concluso le fonti. 

Draghi: il rallentamento deve ancora venire
"E' verosimile che la maggior parte del rallentamento dell'economia reale debba ancora venire". In occasione della cena di ieri sera offerta da Bush alla Casa Bianca, secondo quanto viene definito da alcuni partecipanti, Mario Draghi - inviato in qualità di presidente del Financial Stability Forum - ha spiegato che "dobbiamo continuare ancora ad agire con forza e in modo coordinato per sostenere la domanda, fornire liquidità e rifinanziare il sistema".

Considerare le banche centrali per i prestiti
"Se gli 'spread' sui tassi dovessero continuare ad essere così ampi come sono oggi occorrerebbe considerare l'uso delle banche centrali come una controparte diretta nei prestiti interbancari". E' quanto ha affermato il governatore di Banca d'Italia, Mario Draghi, ieri sera. Draghi ha partecipato al G20 in veste di presidente del Financial Stability Forum.

Amorim: accordo sul Doha Round entro fine anno
I Paesi del G20 hanno stabilito di concludere i negoziati del Doha Round sul commercio internazionale, che tengono in stallo la Wto da anni, entro la fine dell'anno. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri brasiliano, Celso Amorim.

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16/11/2008 09:51

Congo. Onu: combattimenti pesanti tra i ribelli di Nkunda e forze governative
Da: RaiNews24

Roma | 16 novembre 2008
Congo. Onu: combattimenti pesanti tra i ribelli di Nkunda e forze governative
Sfollati del Congo
Sfollati del Congo

Continuano gli scontri in Congo  tra i ribelli di Laurent Nkunda e le forze governative a sud della localita' strategica di Kanyabayonga, nel Nord Kivu. Lo riferiscono fonti dei ribelli.  "I governativi ci hanno attaccato  questa mattina. Utilizzano artiglieria di lunga gittata e carri armati. I
combattimenti continuano",  ha detto il portavoce del Congresso nazionale per la difesa del popolo, il gruppo comandato da Nkunda. 

Ieri c'era stato un breve scontro in una localita' a una quindicina di chilometri da Kanyabayonga.
I combattimenti avvengono  mentre si prepara l'incontro tra Nkunda e l'inviato dell'Onu Olusegun Obasanjo, che dovrebbe avvenire nelle prossime ore per tentare di trovare una soluzione pacifica ai combattimenti nel paese. 

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16/11/2008 09:53

In 6 punti il piano anti-crisi dei venti Grandi
Da: RaiNews24.it

Roma | 15 novembre 2008
In 6 punti il piano anti-crisi dei venti Grandi
G20 a Washington
G20 a Washington

Dai Grandi ora riuniti a Washington, e che da soli rappresentano oltre l'80% dell'economia globale, è arrivato un coro unanime: bisogna intervenire contro la crisi economico-finanziaria, e far in modo che non ricapiti più. 

Questi i sei punti del piano d'azione concordato dai Paesi membri del G20 - riportati nel documento finale del vertice di Washington - per reagire alla crisi finanziaria ed evitare una sua ripetizione, rilanciare la crescita globale e sostenere i mercati emergenti.

Sostegno alla politica monetaria
"Continuare i nostri decisi sforzi e prendere qualsiasi futura iniziativa ritenuta necessaria per stabilizzare il sistema finanziario. Riconoscere l'importanza del sostegno alla politica monetaria secondo quanto reso opportuno dalle condizioni interne".

Misure fiscali per stimolare la domanda
"Utilizzare misure fiscali atte a stimolare rapidamente la domanda interna in modo adeguato, fermo il presupposto di salvaguardare la sostenibilità fiscale".

Accesso al credito per le economie emergenti
"Aiutare le economie emergenti e in via di sviluppo ad avere accesso al credito nel contesto dell'attuale crisi finanziaria, anche attraverso linee di credito e programmi di sostegno. Sottolineiamo il ruolo importante del Fondo Monetario Internazionale nella risposta alla crisi, accogliamo con favore le sue nuove linee di credito a breve termine e chiediamo una rapida attuazione dell'attuale revisione dei suoi strumenti e delle sue strutture per garantire flessibilità".

Pieno utilizzo della disponibilità delle banche per lo sviluppo
"Incoraggiare la Banca Mondiale e le altre banche per lo sviluppo multilaterali ad utilizzare appieno la loro disponibilita' per sostenere i loro programmi di sviluppo, e accogliamo con faviore la recente introduzione di nuove linee di credito della Banca Mondiale nel campo delle infrastrutture e del finanziamento del commercio.

Risorse sufficienti per Fmi e Banca Mondiale
"Assicurarsi che il Fmi, la Banca Mondiale e le altre banche per lo sviluppo abbiano risorse sufficienti per continuare a ricoprire il rolo ruolo nel superamento della crisi. Più in generale il G20 è convenuto sulla necessità di rivedere le strutture nate da Bretton Woods.

Più cooperazione
"Siamo determinati a rafforzare la nostra cooperazione per rilanciare la crescita mondiale e raggiungere le necessarie riforme nel sistema finanziario globale". "Gli sforzi" per sostenere la crescita e stabilizzare i mercati devono proseguire", si legge nel comunicato, dove si precisa che "significative azioni" per stabilizzare i mercati e sostenere l'economia sono già state prese. "Ma c'è bisogno di fare di più per stabilizzare i mercati e rilanciare la crescita".

 Rilanciare crescita
"Per affrontare il deteriormaneto delle condizioni economiche, servono politiche di ampio raggio, basate su una piu' stretta cooperazione economica". Per il rilancio della crescita dovremo: continuare nei nostri sforzi e assumere le azioni necessarie per stabilizzare il sistema finanziario; riconoscere l'importanza del sostegno che può arrivare dalle politiche economiche e fiscali; utilizzare misure fiscali per stimolare la domanda nazionale; aiutare i paesi emergenti e in via di sviluppo e in questo contesto il ruolo del Fmi è "importante"; assicurare che Fmi e Banca Mondiale abbiano le risorse sufficienti; incoraggiare la Banca Mondiale e le altre banche dedite allo sviluppo a utilizzare tutta la propria capacità per sostenere l'agenda dello sviluppo.

Mercati finanziari
Il G20 ha convenuto sulla necessità di "proposte concrete per la sorveglianza, la trasparenza e la regolamentazione dei mercati".

Nuovo incontro
I leader del G20 si sono accordati per un nuovo incontro entro il 30 aprile al fine di verificare la messa in atto dei principi convenuti.

Chiudere Doha Round entro l'anno
Il G20 chiede che sia raggiunto un accordo entro l'anno sul Doha Round.

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16/11/2008 09:58

G20: contro la crisi misure entro il 31 marzo. Tremonti: piano da 80 mld
Da: RaiNews24.it

/ ITALIA
Roma | 16 novembre 2008
G20: contro la crisi misure entro il 31 marzo. Tremonti: piano da 80 mld
G20
G20

Un piano d'azione concreto e preciso per ristabilire la fiducia": e' quanto hanno convenuto i paesi del G20, che si sono dati tempo fino al 31 marzo prossimo per elaborare "una lista iniziale delle specifiche misure da prendere, incluse le azioni prioritarie" per rilanciare la crescita e stabilizzare i mercati.

Il G20 ha convenuto sulla necessita' di "proposte concrete per la sorveglianza, la trasparenza e la regolamentazione dei mercati".

 I leader del G20 si sono accordati per un nuovo incontro entro il 30 aprile al fine di verificare la messa in atto dei principi convenuti. A questo secondo vertice, che si svolgera' probabilmente a Londra, ne seguira' un terzo che si svolgera' in Italia, alla Maddalena.

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti da Washington, dove hanno partecipato al vertice G20, hanno annunciato un piano di sostegno all'economia da 80 miliardi di euro. La prima tranche di questo piano verra' avviata nella riunione del Cipe del prossimo 21 novembre con investimenti per 16 miliardi, di cui 12 per infrastrutture e 4 con project financing. Il piano del Governo italiano prevede anche un migliore utilizzo dei fondi comunitari con un livello di investimenti per i prossimi anni stimato in 40 miliardi di euro destinati ai settori dell'ambiente, della ricerca e dello sviluppo. Un contributo da 10 miliardi di euro verra' invece da un nuovo sistema di tariffazione autostradale collegato agli investimenti da parte delle societa' di gestione.

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16/11/2008 10:01

"Più capitale, meno debito, più trasparenza, più regole": la ricetta di Draghi contro la crisi
Da: RaiNews24.it

Washington | 15 novembre 2008
"Più capitale, meno debito, più trasparenza, più regole": la ricetta di Draghi contro la crisi
Mario Draghi
Mario Draghi

Il sistema finanziario del futuro dovrà avere più capitale, meno debito, più trasparenza, più regole. E' quanto ha affermato il governatore di Banca d'Italia, Mario Draghi, in alcuni commenti a margine con i cronisti sulle questioni delle regolamentazioni. Draghi ha fatto il punto su quanto emerso durante il summit mondiale per gestire le regole del sistema finanziario.

"Si è registrato - ha sottolineato il governatore - una chiara divisione del lavoro tra Fondo monetario internazionale e Financial Stability Forum secondo le direttive della lettera congiunta e firmata da me e da Dominique Strauss-Kahn". Quattro i punti su cui Draghi focalizza l'attenzione: una chiara divisione del lavoro tra Fsf e Fmi; la richiesta di allargamento del Fsf per ampliare la legittimità delle sue raccomandazioni; la richiesta al Fsf e al Fmi di un grande
programma di lavoro nel campo della sorveglianza per l'Fmi e della regolamentazione per l'Fsf, "parte di questo impegno - ha osservato Draghi - è gia' oggetto di lavoro da parte del Fsf".
   
Tra i temi registrati durante il summit "si è confermata la linea del rapporto del Fsf di aprile: il sistema finanziario del futuro - aggiunge il governatore della Banca d'Italia - dovrà avere più capitale, meno debiti, più trasparenza e più regole".

Il rallentamento deve ancora venire
"E' verosimile che la maggior parte del rallentamento dell'economia reale debba ancora venire". In occasione della cena di ieri sera offerta da Bush alla Casa Bianca, secondo quanto viene definito da alcuni partecipanti, Mario Draghi - inviato in qualità di presidente del Financial Stability Forum - ha spiegato che "dobbiamo continuare ancora ad agire con forza e in modo coordinato per sostenere la domanda, fornire liquidità e rifinanziare il sistema".

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16/11/2008 10:03

Iran, Siria, Hamas, Hezbollah : tutti nomi sempre presenti nei discorsi del Presidente degli Stati Uniti
Il Chiosco: RaiNews24.it
14 Novembre 2008
Iran, Siria, Hamas, Hezbollah : tutti nomi sempre presenti nei discorsi del Presidente degli Stati Uniti

Iran, Siria, Hamas, Hezbollah e altri paesi e organizzazioni che sono inseriti nella lista del terrorismo attivo o che lo sostengono: tutti nomi sempre presenti nei discorsi del Presidente degli Stati Uniti. Nomi che hanno afflitto continuamente il pensiero dell'ormai ex Padrone della casa Bianca. Ma anche lui è stato un incubo per tutti loro. All'alba di martedì 4 novembre si è conclusa
l'era Bush, nonostante rimanga in carica fino al prossimo 20 gennaio.
Ma come percepiscono questi Stati e organizzazioni, l'elezione del democratico Barack Obama alla Casa Bianca?
"Quale cambiamento, "è stato il titolo della campagna elettorale di Presidente Obama", che si aspettano da lui?.
OSPITI DELLA PUNTATA:
Sheikh Hassan Ezzedin": membro dell'ufficio politico esecutivo del Hezbollah, e capo dipartimento esteri del partito.
"Osama Hamdan": Il rappresentante di Hamas in Libano.
"Huda Mattar": Giornalista della Radio governativa siriana

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16/11/2008 10:07

Usa: Craig sara'avvocato Casa Bianca
» 2008-11-16 08:58
Usa: Craig sara'avvocato Casa Bianca
Noto avvocato di Washington difese Clinton dall'impeachment
 (ANSA) - NEW YORK, 16 OTT - Gregory Craig e' stato scelto come avvocato della Casa Bianca di Barack Obama, secondo il giornale online The Politico. Craig, 63 anni, e' un noto avvocato di Washington che difese l'allora presidente Bill Clinton nel processo di impeachment. E' stato un alto funzionario del Dipartimento di Stato all'inizio dell'amministrazione Clinton e ha consigliato la campagna
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16/11/2008 10:11

Iran: arrestate 10 spie hi- tech
» 2008-11-15 20:10
Iran: arrestate 10 spie hi- tech
Avevano attrezzature da ripresa, mappe e mezzo mln dollari
 (ANSA) - TEHERAN, 15 NOV - In Iran sono state arrestate dieci spie con attrezzature hi-tech da ripresa, mappe di aree sensibili del Paese e mezzo milione di dollari. Secondo quanto annunciato dalla Tv di Stato, si erano infiltrate nel Paese dal Pakistan. La loro nazionalita' non e' stata precisata. Le presunte spie sono state bloccate nella regione del Sistan-Beluchistan, instabile area tribale percorsa da moti autonomistici della locale minoranza balucia e dai traffici dei contrabbandieri
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