Diecimila santini con una supplica a Papa Benedetto XVI: basta con l'ostensione della salma di Padre Pio

Ultimo Aggiornamento: 24/12/2008 17:30
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16/11/2008 09:49

Rischio black out a Los Angeles mentre l'incendio lambisce la città
Da: RaiNews24

Los Angeles | 15 novembre 2008
Rischio black out a Los Angeles mentre l'incendio lambisce la città
Incendi dal satellite
Incendi dal satellite

La California brucia su due fronti e le fiamme minacciano la rete elettrica di Los Angeles:
il sindaco Antonio Villaraigosa ha chiesto ai cittadini di risparmiare energia dopo che le autorità hanno disattivato le linee dell'alta tensione che portano in città corrente elettrica da centrali fuori dallo stato.

Stamattina si è aperto un nuovo focolaio nell'area di Sylmar a nord della città. Potrebbe esser necessario ricorrere ai blackout programmati, ha detto il sindaco parlando di venti 'pericolosi' ai limiti dell'intensita' di un uragano 'categoria uno'. Fa molto caldo nell'area di Los Angeles: oltre 32 gradi, con umidita' di appena il 10-15 per cento.

Oltre 10 mila persone in tutto lo stato hanno lasciato le proprie case. A Los Angeles è stata ordinata l'evacuazione delle zone di Granada Hills e Puerto Ranch: decine di abitazioni sono andate danneggiate o distrutte, più di quanto non si ricordi in anni recenti, ha detto Villaraigosa. Oltre seicento vigili del fuoco combattono le fiamme che lambiscono i margini settentrionali della metropoli californiana e minacciano un migliaio di abitazioni.
  
Il fuoco spinto dal forte vento e dal basso tasso di umidità si espandano geometricamente in due direzioni, ha detto il vice capo dei vigili del fuoco.

L'incendio è in corso da giovedì sera e ha distrutto oltre 700 ettari in una zona di colline e canyon. Oltre 5.500 abitazioni sono state evacuate tra Montecito e Santa Barbara.

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16/11/2008 10:16

INCENDI: CALIFORNIA, LOS ANGELES TEME BLACKOUT
» 2008-11-15 20:59
Da: ANSA.it

INCENDI: CALIFORNIA, LOS ANGELES TEME BLACKOUT
 NEW YORK -  La California brucia su due fronti e le fiamme minacciano la rete elettrica di Los Angeles: il sindaco Antonio Villaraigosa ha chiesto ai cittadini di risparmiare energia dopo che le autorità hanno disattivato le linee dell'alta tensione che portano in città corrente elettrica da centrali fuori dallo stato. Stamattina si è aperto un nuovo focolaio nell'area di Sylmar a nord della città. Potrebbe esser necessario ricorrere ai blackout programmati, ha detto il sindaco parlando di venti 'pericolosi'' ai limiti dell'intensità di un uragano 'categoria uno'. Fa molto caldo nell'area di Los Angeles: oltre 32 gradi, con umidità di appena il 10-15 per cento.

Oltre 10 mila persone in tutto lo stato hanno lasciato le proprie case. A Los Angeles è stata ordinata l'evacuazione delle zone di Granada Hills e Puerto Ranch: decine di abitazioni sono andate danneggiate o distrutte, più di quanto non si ricordi in anni recenti, ha detto Villaraigosa. Oltre seicento vigili del fuoco combattono le fiamme che lambiscono i margini settentrionali della metropoli californiana e minacciano un migliaio di abitazioni. I forti venti e il basso tasso di umidità fanno sì che gli incendi si espandano geometricamente in due direzioni, ha detto il vice capo dei vigili del fuoco Don Frazeur.

Parti della Interstate 5, una delle arterie di comunicazioni più importanti nord-sud sono state chiuse al traffico. Più a nord i pompieri hanno parzialmente evacuato i pazienti di un piccolo ospedale assediato dalle fiamme. Il governatore della California Arnold Schwarzenegger ha ordinato lo stato di emergenza nella contea di Santa Barbara dove da due giorni i roghi minacciano le ville dei vip della 'Riviera d'Americà. Nell'esclusiva area di Montecito, sulla costa di Santa Barbara a nord-ovest di Los Angeles, circa 150 case sono andate distrutte e tra queste quella dell'attore Christopher Lloyd, lo scienziato pazzo di 'Ritorno al futuro'. Minacciate, ma per il momento risparmiate, le ville di Oprah Winfrey, Michael Douglas e Rob Lowe. L'incendio è in corso da giovedì sera e ha distrutto oltre 700 ettari in una zona di colline e canyon. Oltre 5.500 abitazioni sono state evacuate tra Montecito e Santa Barbara.
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17/11/2008 09:13

Gli incendi devastano la California, evacuate 50mila persone
Da: RaiNews24.it

Los Angeles | 17 novembre 2008
Gli incendi devastano la California, evacuate 50mila persone
Inserire didascalia
Inserire didascalia

Gli incendi continuano a seminare paura e devastazione nella California del sud. Oltre 50 mila persone sono state evacuate. Più di mille le case distrutte.

Gli incendi si sono diffusi in almeno quattro punti diversi nei pressi di Los Angeles coprendo il cielo con una nuvola nera di fumo. Il governatore della California Arnold Schwarzenegger ha proclamato lo stato di emergenza. Ieri i venti sono lievemente calati e cio' ha consentito ai vigili del fuoco di creare in alcune zone delle barriere per fermare l'espansione delle fiamme, ma nuovi focolai minacciano altre aree abitate. Secondo gli esperti ci vorranno giorni per spegnere tutti i roghi.

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18/11/2008 16:13

Giovani: soli e impauriti, si rifugiano in tecnologia e sballo
Da: RaiNews24.it

Roma | 18 novembre 2008
Giovani: soli e impauriti, si rifugiano in tecnologia e sballo. Lo rileva il rapporto Eurispes-Telefono azzurro
Giovani ad un concerto
Giovani ad un concerto

Hanno paura di essere rapiti o violentati, passano sempre piu' tempo davanti al pc e con i telefonini, si divertono soltanto con lo sballo ma sono sempre piu' soli visto che gli adulti, che dovrebbero stare loro vicino, sono percepiti come "impreparati" ad affrontare la loro realta'.

Sono i bambini e gli adolescenti di oggi, che emergono dal nono Rapporto che Eurispes e Telefono Azzurro hanno presentato a Roma. Dalle due diverse analisi (fatte per eta' tra 7-11 anni e 12-19) emerge la generazione dei "tecnoager", alla ricerca di un equilibrio non facile visto che soltanto uno su due crede al futuro.

Le paure
La prima paura dei bambini italiani (22,6%) e' di essere rapito. Il 16,3% teme di essere avvicinato da sconosciuti e il 16,2% di essere coinvolto in attentati terroristici, il 13,9% di perdersi, il 13,5% di assistere a scene violente, il 12,6% di rimanere solo in casa e di essere picchiato da coetanei. Per quanto riguarda gli adolescenti, la paura piu' frequente e' quella di essere vittima di violenze sessuali (17%), seguita dal timore di essere importunati da sconosciuti (11%) e di essere rapiti (9,7%).

Quasi la metà senza futuro
Il 56,7% dei giovani nutre abbastanza (43,6%) o molta (13,1%) speranza di trovare un lavoro sicuro ed economicamente soddisfacente (contro il 42,2% che al riguardo ha poche speranze o addirittura nessuna speranza).

Divertimento uguale sballo
Chi non beve o non si sballa e' fuori dal coro. Il 51,5% dichiara di bere alcolici qualche volta a fronte del 38,8% di coloro i quali non hanno mai bevuto. C'e', poi, chi ammette di farsi un bicchiere spesso (7,8%) o quotidianamente (1,3%). Consumare occasionalmente bevande alcoliche e' un'abitudine piu' diffusa tra le ragazze: il 55% dichiara di farlo qualche volta a fronte del 47,2% dei ragazzi.

Videogiochi violenti e bullismo in crescita
Sono IL 47,6% i maschi che confessano di aver giocato con videogiochi inadatti (47,6%). Bullismo in crescita: Oltre un quarto dei bambini afferma di essere stato ripetutamente vittima di brutti scherzi (27,8%), a cui seguono le provocazioni e le prese in giro (26,6%) e le offese immotivate (25,6%). Per quanto riguarda gli adolescenti, oltre un terzo dei ragazzi intervistati (36,9%) afferma di aver assistito ad episodi di bullismo nella propria scuola.

Cellulari, indispensabili
Il telefono cellulare arriva prima dei sei anni per un bambino su 10, ma maggior parte lo ha tra gli 8 e i 9 anni (34,9%). Se si passa agli adolescenti, i telefonini (96,2%) e i computer (93%) risultano essere strumenti indispensabili nella vita quotidiana.

Integrazione dei ragazzi stranieri
Tra alunni italiani e stranieri l'amicizia e' il legame prevalente. La maggioranza ha dichiarato di aver instaurato un rapporto di amicizia (54,8%) e di provare simpatia (12,6%) o interesse (2,5%).

Fara (Eurispes): La Rete, luogo di contraddizioni
Le caratteristiche della Rete internet "sono contraddittorie. Se da un lato e' lo spazio dello scambio, della conoscenza, dell'incontro, dall'altro rischia di essere un luogo di solitudine, di persone che sole stanno davanti al proprio pc o al display del telefonino. La si potrebbe definire una forma di 'socializzazione solitaria"'. Lo ha sottolineato Gian Maria Fara, Presidente dell'Eurispes, commentando i risultati del 9° Rapporto nazionale sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza.

"Consapevoli del fatto che i propri genitori non capiscono bene o non conoscono affatto l'utilizzo di Internet, i giovani trovano in esso uno spazio 'a prova di adulto'. Cio' fa si' che l'utilizzo delle tecnologie tracci, all'interno delle mura domestiche, una sorta di 'zona franca' il cui accesso ai genitori e' spesso precluso".

Gli adulti devono avvicinarsi alla tecnologia per dialogare coi giovani
"Se Internet e' il luogo della comunicazione globale e democratica e' pure vero che i piu' giovani trovano altre modalita' rispetto al passato di rappresentarsi, di confrontarsi, di esprimere le proprie opinioni e la propria personalita'". Si tratta di "un gruppo di pressione nella nuova agora' virtuale che segna il passaggio dalla piazza alla Rete, che si fa portatore, attraverso il confronto, delle istanze e dei cambiamenti propri di una delle eta' piu' creative, sofferte e partecipate della vita".

In conclusione, sottolinea il presidente dell'Eurispes, “E' necessario che siano gli adulti, intesi in una concezione piu' ampia come le istituzioni, la politica, il corpo sociale ad appropriarsi di nuove conoscenze e dotarsi degli strumenti piu' adatti per aprire il dialogo con le nuove generazioni".

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18/11/2008 17:30

le olive
Da: RaiNews24.it

Roma | 18 novembre 2008
Muore mentre raccoglie le olive. E' il terzo decesso in 20 giorni in Ciociaria
Una pianta di olivo
Una pianta di olivo

 E' morto mentre raccoglieva le olive in localita' Girape alla periferia di Monte San Giovanni Campano. A perdere la vita il sessantenne Mario Massoli. L'uomo e' caduto da un'altezza di tre metri poco dopo le 9 di questa mattina. Inutili i soccorsi da parte del personale del 118 che aveva anche attivato l'ausilio di un elicottero.

Con la morte di Massoli salgono a tre negli ultimi venti giorni gli incidenti mortali avvenuti in Ciociaria a seguito della caduta da piante d'ulivo. Cinque le persone che invece hanno riportato ferite cosi' gravi da dover essere ricoverate in strutture attrezzate della capitale.

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18/11/2008 18:25

California in fiamme
Distrutte oltre 800 abitazioni


Los Angeles, 18. Proseguono senza sosta gli incendi che stanno devastando da cinque giorni i dintorni di Los Angeles, in California. La situazione - secondo quanto riferito dai vigili del fuoco - sta progressivamente migliorando grazie all'attenuarsi dei forti venti caldi provenienti dal deserto. Sarebbero una trentina le persone rimaste ferite o intossicate; "per ora nessuna notizia di vittime", ha riferito la polizia. Gli evacuati, che progressivamente stanno tornando verso le proprie case, sono oltre 50.000.
Enormi i danni:  oltre ottocento case sono andate finora distrutte e quasi 15.000 ettari di foresta sono stati ridotti in cenere. Gli investigatori hanno fatto sapere che alcuni degli incendi potrebbero essere stati di origine dolosa. Le prime fiamme si sono sviluppate lunedì scorso nell'esclusiva zona di Santa Barbara e hanno minacciato le abitazioni di attori e celebri personaggi televisivi.
Il presidente eletto degli Stati Uniti, Barack Obama, ha chiamato il Governatore della California, Arnold Schwarzenegger, per essere aggiornato sulla situazione venutasi a creare nella parte meridionale dello Stato, dove da giorni sono in corso incendi che interessano vastissime zone di territorio. Lo ha reso noto lo staff di Obama, precisando che il presidente eletto ha chiamato da Chicago anche il sindaco di Los Angeles, Antonio Ramon Villaraigorsa. Sia a Villaraigosa, sia a Schwarzeneggr, Obama ha espresso la sua preoccupazione e ha chiesto di essere costantemente aggiornato.



(©L'Osservatore Romano - 19 novembre 2008)
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18/11/2008 18:56

Prete suicida a Roma
Da: RaiNews24.it

Roma | 18 novembre 2008
Prete suicida a Roma
Il Gemelli
Il Gemelli

Un sacerdote di 66 anni si è ucciso lanciandosi stamani da una finestra al quarto piano del policlinico Gemelli a Roma.

L'uomo di 66 anni, a quanto si è appreso, soffriva di crisi depressive ed è morto sul colpo.

Il sacerdote era ricoverato nel reparto di geriatria.


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18/11/2008 19:13

Si spara in auto e finisce in mare

Corpo recuperato in macchina caduta dagli scogli a sud di Bari

(ANSA) - BARI, 18 NOV - Il corpo di un uomo, che si sarebbe ucciso con un colpo di pistola, e' stato recuperato in un'auto caduta in mare dagli scogli a sud di Bari. A segnalare la presenza dell'auto in mare, a pochi chilometri dal centro cittadino, e' stato un cittadino che ha chiamato il numero di emergenza della polizia. Pattuglie di agenti sono sul posto, con i vigili del fuoco, ancora al lavoro (FOTO D'ARCHIVIO).

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19/11/2008 11:01

Barzelletta di Padre Pio
Padre Pio raccontava spesso una barzelletta ai frati del Convento: <<Due monaci cappuccini, appena fatti frati, vengono investiti da un camion e salgono in Cielo. Sono presentati a San Pietro, in questo modo: “San Pietro ci sono due cappuccini, freschi freschi”, e San Pietro, in dialetto romano, risponde: “e chi li ha ordinati?>>



Da: RaiNews24.it
Roma | 22 dicembre 2008
Voragine a San Pietro, ci finisce dentro un camion
Inserire didascalia
Inserire didascalia

 Un camion che trasportava materiale edile di scarto e' finito in una grossa voragine che si e' aperta improvvisamente, al passaggio del mezzo, in via della Stazione di San Pietro, nei pressi della Basilica, A Roma.

Il camion, appena uscito da un cantiere della zona, si e' inclinato su un lato, finendo con le ruote anteriori e posteriori dentro la voragine. Il camion, nel cadere, ha coinvolto una macchina che era parcheggiata, schiacciandola quasi completamente. Al momento dell'incidente, comunque, nesun pedone transitava nella piccola via che porta direttamente a San Pietro. I vigili del fuoco hanno transennato la zona.

[Modificato da zsbc08 22/12/2008 18:17]
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19/11/2008 11:27

Da: La Stampa del 17 novembre 2008

L'effetto Obama scatena i razzisti, di Maurizio Molinari

Mai tanti rischi. Nessun presidente aveva ricevuto un numero così alto di minacce e così forti protezioni.

L'impennata xenofoba. Una croce bruciata, potente simbolo usato dal Ku Klux Klan per terrorizzare i neri. Questa è stata lasciata in New Jersey nel giardino della famiglia Grewal, colpevole di aver esposto un cartello di congratulazioni ad Obama per la vittoria.

Croci bruciate, fantocci impiccati, aggressioni e ogni sorta di insulti razzisti, a volte lanciati anche da bambini: è il ritratto della galassia di intolleranza contro gli afroamericani che il “Southern Poverty Law Center” di Montgomery, in Alabama, documenta in un rapporto che enumera quanto avvenuto dall'indomani della vittoria di Barack Obama nelle elezioni americane. Si tratta di “centinaia di incidenti”, come scrive Mark Potok, il direttore dell'<<Intelligence Project>> che ha curato lo studio, avvenuti <<dalla California al Maine>> anche se concentrati in gran parte degli Stati del Sud con un'ondata di atti di razzismo, frutto della reazione dei settori più intolleranti a un risultato elettorale non gradito. Sfogliando le pagine del rapporto ci si immerge in una realtà di odio contro gli afroamericani che i maggiori mezzi di informazione in America tendono a minimizzare. A Snellville, un piccolo centro della Georgia, Denene Millner ha visto la figlia di 9 anni tornare a casa in lacrime dopo essere stata insultata da un coetaneo bianco sullo scuolabus. La stessa notte la cognata di Millner ha avuto il giardino devastato da vandali che, divelti alcuni simboli di Obama, le hanno lasciato due cartoni di pizza contenenti feci umane. <<Non posso certo dire che tutti i bianchi di Snellville siano malefici e anti-Obama, ma quanto avvenuto mi fa sorgere dei dubbi su che cosa abbia in mente chi compie tali gesti>> ha dichiarato la Millner ai ricercatori del <<Center>> di Montgomery, che hanno raccolto da Grant Griffin, donna bianca di 46 anni della Georgia, questa testimonianza: <<La nostra nazione è in rovina, l'elezione di Obama è solo il culmine di un processo in corso da decenni, l'unico vero cambiamento necessario sarebbe stato deportare tutti i membri della Chiesa di Obama>>. Sempre in Georgia, a Covington, il giorno dopo il risultato elettorale un liceale afroamericano è andato a scuola con una maglietta di Obama e il preside l'ha sospeso. La madre Eshe Riviears ha reagito rassegnata: <<Piaccia o meno, siamo nel Sud e non ci sono molte persone felici di come sono finite le elezioni>>. Di fronte a tali testimonianze William Ferris, direttore associato del Centro di studi per il Sud all'Università del North Carolina, spiega che <<la vittoria di Obama costituisce il più profondo cambiamento razziale nel Paese dai tempi della Guerra Civile, con il risultato di scuotere le fondamenta secolari della società>>. Proprio all'Università statale della North Carolina un gruppo di studenti ha ammesso di aver scritto insulti anti-Obama nel “tunnel della libertà di parola” dell'ateneo. Nel Maine, uno degli stati politicamente più liberal dell'America, nell'isola di Mount Desert sono stati trovati fantocci neri appesi agli alberi. Scritte razziste sono state trovate in molte metropoli, da Los Angeles dove l'invito-insulto <<Tornatevene in Africa>> ha coperto auto e marciapiedi, a Long Island. A New York un ragazzo nero è stato aggredito proprio durante l'Election Night da quattro bianchi che, agitando mazze da baseball, gridavano <<Obama, Obama>>. Nella fenomenologia del razzismo post-elettorale numerosi degli episodi di croci bruciate, emulando uno dei riti più conosciuti del Ku Klux Klan, com'è avvenuto a Hardwick, in New Jersey, e a Apolocan Township, Pennsylvania, nel giardino di casa di sostenitori di Obama. <<Ciò che accomuna tali azioni razziste – commenta il sociologo B.J. Gallagher, autore del libro “Un pavone nella terra dei pinguini” –  è la volontà di vendicarsi contro qualcuno che assomiglia al nemico al quale non è possibile arrivare>>. Ecco perché le protezioni di Fbi, servizi segreti e polizia attorno a Obama continuano a rafforzarsi: nessun presidente è mai stato oggetto di tante minacce.

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19/11/2008 15:58

Usa: cardinale Stafford critica Obama
» 2008-11-18 22:33
Usa: cardinale Stafford critica Obama
Per esponente Curia Romana e' 'estremista anti- vita'
 (ANSA) - NEW YORK 18 NOV - Il 4 novembre ha vinto il candidato che aveva corso su una piattaforma 'estremista anti-vita'. Cosi' il cardinale James Francis Stafford. Parlando alla Catholic University di Washington il cardinale americano, prefetto del Tribunale della Penitenzieria Apostolica della Santa Sede, ha detto che quel giorno gli Usa sono passati attraverso un 'terremoto culturale', aggiungendo che il futuro del Paese sotto la presidenza di Obama assomigliera' all' 'orto dei Getsemani' di Gesu' Cristo in agonia.
[Modificato da zsbc08 19/11/2008 16:56]
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20/11/2008 09:03

Al Qaida: Obama "negro traditore dell'Islam"
Da: RaiNews24.it

Washington | 19 novembre 2008
Al Qaida: Obama "negro traditore dell'Islam"

Barack Obama e' un "servo negro" che ha tradito le proprie radici afroamericane e islamiche per schierarsi con Israele, uno zio Tom che inganna i neri per servire i bianchi, e con lui l'America non cambia: resta un nemico "criminale" da attaccare. E' il velenoso affondo di Al Qaida contro il presidente eletto degli Stati Uniti, affidato al numero due dell'organizzazione terrorista, l'egiziano Ayman al Zawahri.

Nuovi attacchi
Le minacce agli Stati Uniti, gli insulti a Obama e le esortazioni a lanciare nuovi attacchi contro l'America, sono stati liquidati dal Dipartimento di Stato come "un'altra serie di commenti vergognosi da parte di un terrorista", mentre l' intelligence Usa non vi ha letto motivi di preoccupazione immediata. Quanto a Obama, i suoi portavoce da Chicago hanno fatto sapere di non voler commentare le parole di Zawahri. Rimasto silenzioso durante la campagna elettorale, il gruppo fondato da Osama bin Laden e protagonista dell'attacco dell'11 settembre 2001 e' tornato a farsi vivo con un video di 11 minuti diffuso da siti web islamisti, nel quale il pezzo forte e' l' audiomessaggio di Zawahri.

'House negro'
Ad accompagnare le parole del superlatitante sono immagini di Obama con in testa un copricapo ebraico (in occasione di una recente visita al Muro del Pianto a Gerusalemme), insieme a foto di Malcolm X, l'incendiario leader musulmano dei diritti dei neri degli anni Sessanta. E' proprio attingendo ai discorsi del rivoluzionario nero, che Zawahri ha accusato Obama di essere un 'house Negro', un servo negro dei padroni bianchi. "Rappresenti esattamente l' opposto - ha affermato l'egiziano, rivolto al presidente eletto - di rispettabili neri americani come Malik el-Shabazz, o Malcolm X (che Allah abbia pieta' di lui). Sei nato da un padre musulmano, ma hai scelto di entrare nei ranghi dei nemici dei musulmani, e di pregare la preghiera degli ebrei, nonostante tu rivendichi di essere un cristiano per scalare il potere nella leadership d'America".

Nel 1963, in un celebre discorso a Detroit, Malcolm X uso' l'immagine della contrapposizione tra 'house Negro' e 'zio Tom' da una parte, e 'field Negro' dall'altra: il servo nero del padrone che nelle piantagioni era al servizio dei bianchi e faceva il loro gioco, oppure il nero che soffriva nei campi ed era, ad avviso di Malcolm X, il simbolo della 'rivoluzione nera'. Zawahri ha usato la stessa immagine per accusare Obama e altri due esponenti afroamericani celebri del mondo politico, Colin Powell e Condoleezza Rice, di far parte di quelli che Malcolm X chiamava "i moderni zio Tom del 20mo secolo". Zawahri aveva gia' accennato al 'house Negro' e alle parole di Malcolm X nel maggio 2007, in un messaggio che anche all' epoca faceva menzione delle origini musulmane del padre di Obama e della fede cristiana dell'allora candidato. "Hai raggiunto la posizione di presidente - ha detto Zawahri a Obama - e ti aspetta una pesante eredita' di fallimenti e di crimini. Un fallimento in Iraq, che hai gia' ammesso, e un fallimento in Afghanistan che i tuoi comandanti hanno ammesso". Al Qaida ha esortato Obama a "imparare la lezione di Bush e di Musharraf e prima di loro il destino di sovietici e britannici" in Afghanistan. "Ti avvertiamo - afferma il messaggio - che i cani dell'Afghanistan hanno trovato deliziosa la carne dei vostri soldati, quindi mandane pure altre migliaia".

Intelligence al lavoro
L'intelligence americana si e' messa subito al lavoro sul messaggio di Zawahri, per cercare di trarne indicazioni sulla localizzazione del numero due di Al Qaida, che la Cia ritiene si nasconda, come bin Laden, in un'area tribale pachistana al confine con l'Afghanistan. Dana Perino, portavoce della Casa Bianca, ha ribadito che l'amministrazione Bush ritiene bin Laden ancora vivo e in fuga, nonostante il suo silenzio. Il messaggio di Zawahri contiene, tra l'altro, un preciso riferimento temporale: "Lunedi' scorso i vostri aerei hanno ucciso 40 musulmani afghani a una festa di nozze a Kandahar". Un episodio che risale al 3 novembre scorso.

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20/11/2008 14:14

Ogni giorno in Italia muoiono 14 persone per incidente stradale. Roma la citta' piu' pericolosa
Da: RaiNews24.it

Roma | 20 novembre 2008
Ogni giorno in Italia muoiono 14 persone per incidente stradale. Roma la citta' piu' pericolosa
 In Italia ogni giorno avvengono in media 633 incidenti stradali
In Italia ogni giorno avvengono in media 633 incidenti stradali

Italiani distratti al volante, non rispettano la segnaletica stradale e preferiscono sfidare la velocita'  guidando ubriachi. Queste tre cause, da sole, costituiscono quasi la meta' (il 45%) dei
casi di incidente stradale.

Ogni giorno muoiono 14 persone e 893 restano ferite
Ogni giorno in Italia si verificano in media 633 incidenti stradali, che provocano la morte di 14 persone e il ferimento di altre 893. Nel complesso, nell'anno 2007 sono stati rilevati 230.871 incidenti stradali, che hanno causato il decesso di 5.131 persone, mentre altre 325.850 hanno subito lesioni di diversa gravita' . Rispetto al 2006, si riscontra una diminuzione del numero degli incidenti (-3,0%) e dei feriti (-2,1%) e un calo piu' consistente del numero dei morti (-9,5%). 

 E' quanto segnala il rapporto Aci-Istat, secondo cui la prima causa di incidente sulle strade urbane e' il mancato rispetto delle regole di precedenza o i semafori "bruciati", con il 20,6% dei casi, mentre sulle strade extraurbane la principale causa si conferma la velocita' elevata (19,3%). Contrariamente a quanto si pensa, lo stato psico-fisico alterato del conducente influisce solo nel 3,1% dei casi. In particolare, sono letali l'ebbrezza da alcol (6.124 incidenti), un malore, l'ingestione di sistanze stupefacenti. In 2.612 casi si registra un colpo di sonno del conducente. Complessivamente, ben il 93,5% degli incidenti e' dovuto al comportamento
scorretto del conducente.

Colpa dell'uomo, insomma, non della macchina: appena 1.108 incidenti, un misero 0,4% del totale, sono dovuti a difetti o avarie del veicolo. A pagare il prezzo piu' alto sono i conducenti stessi con il 71% dei morti e il 69,8% dei feriti, seguiti dai passeggeri trasportati  per il 16,7% dei morti e 23,9% dei feriti e dai pedoni, che si confermano i piu' esposti  con il 6,3% dei feriti ma ben il 12,2% dei morti. 

Guidano la classifica delle vittime i giovani tra i 25 ei 29 anni , mentre a partire dai 35 anni inizia a calare il numero di conducenti che riportano conseguenze. Tra i pedoni, invece, i piu' colpiti sono gli anziani: 93 morti nel 2007 tra gli 80-84 enni, e 1.573 feriti tra i 75-79enni. Mentre
i bambini sotto i dieci anni, morti e feriti in un incidente stradale, sono stati 6.480 nel 2007, cioe' 18 al giorno. Il tutto, sottolinea l'Istat, ha enormi costi sociali: nel 2007 il "costo" degli incidenti viene valutato pari a 30.386 milioni di euro, cioe' circa il 2 per cento del Prodotto interno lordo. Valutando i costi sanitari, la mancata produzione e il risarcimento del danno morale, ogni vittima di incidenti ha un costo sociale medio di un milione 372.000 euro, mentre ogni ferito "costa" alla
societa' 26.316 euro.  

 A Roma piu' vittime, 344  nel 2007
La Capitale i conferma la citta' con il piu' alto numero di vittime per incidenti stradali, 344 nel 2007, seguita a distanza da Milano con 244 morti.  A Roma e provincia, ci sono piu' vittime,  malgrado il numero complessivo di incidenti sia minore rispetto a  Milano: 24.654 contro 25.662. Molte meno vittime a Napoli, 110, con 6.002 incidenti: meno di Torino (151 vittime), e  Brescia(131) e di Treviso (113).

In Sardegna la Provincia piu' "sicura" e' quella di Medio Campidano. Appena 69 incidenti nel 2007, con due morti. 

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20/11/2008 14:18

Australia: arriva partito del sesso
» 2008-11-20 14:04
Australia: arriva partito del sesso
Nel programma no a filtro su Internet, gia' 500 gli aderenti
 (ANSA) - SYDNEY, 20 NOV - La Eros, associazione australiana del settore prodotti per adulti, in occasione della fiera Sexpo di Melburne, lancia il Sex Party. La nuova formazione politica presentera' candidati nel Senato. La piattaforma del partito, cui hanno gia' aderito 500 dettaglianti del settore per adulti, include l'opposizione al filtro nazionale su internet che il governo australiano intende applicare su circa 10 mila siti, il sostegno ai matrimoni gay e un curriculum nazionale di educazione sessuale.
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24/11/2008 11:22

Barbone dato alle fiamme, indagati 4 giovani: "Volevamo divertirci"
Da: RaiNews24.it
Rimini | 24 novembre 2008
Barbone dato alle fiamme, indagati 4 giovani: "Volevamo divertirci"
Il barbone è tuttora ricoverato
Il barbone è tuttora ricoverato

Sviluppi nelle indagini sul tentato omicidio del barbone a Rimini, lo scorso 10 novembre. Mentre dormiva su una panchina, un clochatrd di origini tarantine, Andrea Severi di 44 anni, venne dato alle fiamme con della benzina cosparsa sul suo corpo e poi accesa.

Le indagini condotte dalla polizia hanno portato alla individuazione di 4 giovani riminesi, tutti poco meno che ventenni, che sono sotto interrogatorio da parte degli inquirenti. Sarebbero gli stessi che in passato aveva dileggiato il clochard lanciandogli anche degli oggetti: sono tutti incensurati e di buona famiglia. La loro posizione sul punto di vista giudiziario è in fase di definizione in queste ore. 

I quattro avrebbero ammesso le loro responsabilita', dichiarando di aver compiuto il gesto per divertimento. Secondo le indagini i quattro avrebbero anche scherzato tra di loro, al telefono, mentre leggevano i giornali che riportavano la notizia del gesto. Non ci sarebbero attriti particolari con il senzatetto dato alle fiamme, e per gli investigatori è quindi da escludere la matrice politica del gesto.

L'uomo si salvò grazie al pronto intervento di una ragazza che passava nelle vicinanze e
che riusciva ad allertare tempestivamente i soccorsi. Andrea Severi è ancora ricoverato al Centro grandi ustionati di Padova e le sue condizioni sono in progressivo miglioramento.

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25/11/2008 10:23

RUSSIA: SAN PIETROBURGO, BOMBA IN AUTO
ANSA: » 2008-11-25 08:35
RUSSIA: SAN PIETROBURGO, BOMBA IN AUTO UCCIDE TRE PERSONE
 MOSCA  - Un'automobile 'Lada' è esplosa a San Pietroburgo provocando la morte di tre persone, fra cui un bambino di tre anni, e il ferimento di un'altra. Lo comunicano le agenzie russe citando la polizia.

La macchina era intestata a un tassista privato. che aveva offerto un passaggio a due persone. Si pensa che l'esplosione sia dovuta a una bomba a mano posseduta da uno dei passeggeri.






Da: RaiNews24.it
San Pietroburgo | 25 novembre 2008
Esplosione a San Pietroburgo: muoiono padre madre e figlio di 3 anni
Attentato a San Pietroburgo
Attentato a San Pietroburgo

Tre persone, padre madre e un bimbo di tre anni, soo morte questa mattina nell'esplosione di una granata a San Pietroburgo nei pressi della stazione della metroplitana. I tre erano saliti a bordo di un taxi quando, secondo una prima ricostruzione fatta dagli inquirenti, si è verificato uno scoppio. Probabilmente di una bomba a mano che il padre teneva in una borsa. Il tassista privato che ha dato il passaggio alla famiglia è rimasto gravemente ferito.

Non è chiaro se si sia trattato di un fatto accidentale o meno. L'uomo e il bambino sono morti sul colpo, la donna mentre veniva portata in ospedale. La polizia ha aperto una inchiesta criminale sotto la rubrica 'omicidio', il che sembra escludere ipotesi di terrorismo.

[Modificato da zsbc08 25/11/2008 10:34]
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25/11/2008 11:23

Il restauro della «Madonna del Cardellino»

Leonardo promette il paradiso,
Raffaello ce lo dà



Dopo nove anni di restauro è tornata visibile - esposta fino all'1 marzo 2009 al Palazzo Medici Riccardi di Firenze - la Madonna del Cardellino, capolavoro realizzato da Raffaello tra il 1505 e il 1506.

di Antonio Paolucci

"In Raffaello la creazione sembra facile e, come nelle opere di Dio, in lui tutto appare come un moto della volontà" (Ingres). Raffaello è facile, dice Ingres. È facile come sono facili le nuvole, gli alberi, le montagne, come sono facili le cose uscite dalle mani di Dio. È bellissima e assolutamente vera l'osservazione di Ingres. Noi ci poniamo di fronte alla Madonna della Seggiola o alla Scuola di Atene e abbiamo l'impressione che quelle cose siano lì da sempre, che non potrebbero essere diverse da come sono e, soprattutto, che sono nate senza fatica, senza elaborazione intellettuale, senza necessità di rettifiche e di scelte, per puro atto di volontà. 
Raffaello ha "voluto" la Scuola di Atene e la Madonna della Seggiola ed ecco prendere forma davanti a noi la pura Bellezza, definitiva, immodificabile, "facile". Ha dunque ragione Ingres quando paragona la pittura di Raffaello alle opere della creazione e intende la "facilità" come supremo raggiungimento dello stile.
"Leonardo ci promette il Paradiso, Raffaello ce lo dà". Questa seconda sentenza è di Picasso ed è, come la prima, perfettamente vera. Il Paradiso, per un pittore, è perfezione ed è equilibrio. È calma ed è armonia. È gioia degli occhi. È consolazione del cuore. È appagamento dei sensi. È la consapevolezza di una conquista definitiva. È sapere che non si può aggiungere nulla né togliere nulla al risultato. Se le cose stanno così, e non c'è dubbio che stiano in questi termini, allora bisogna condividere l'opinione del grande onnivoro e metamorfico Picasso. Il Paradiso che Leonardo con la sua pittura mentale, con la sua strenua sperimentazione, ci promette, Raffaello, semplicemente, ce lo dà.
Riflessioni di questo genere mi accompagnano di fronte alla Madonna del Cardellino ora esposta al pubblico a Firenze in Palazzo Medici Riccardi, in attesa di tornare agli Uffizi, da dove è uscita nel 1999 per un restauro lungo nove anni eseguito dall'Opificio delle Pietre Dure alla Fortezza da Basso. Dirò dopo dell'intervento che è stato difficile come pochi, che ha coinvolto le tecnologie più avanzate e i mestieri e i saperi più sofisticati e che oggi si propone (nel catalogo Edifir curato da Marco Ciatti, Cecilia Frosinini, Antonio Natali, Patrizia Riitano) come un insuperato modello di metodo.
Per ora desidero solo immedesimarmi nella emozione e nello stupore di chi, varcata la soglia di Palazzo Medici Riccardi, si trova di fronte la Madonna del Cardellino. La tavola che Raffaello dipinse fra il 1505 e il 1506 quando aveva fra i 22 e i 23 anni, durante il suo soggiorno fiorentino, prima che Papa Giulio II lo chiamasse a Roma a lavorare nei Palazzi Apostolici, è relativamente piccola. Misura 107 centimetri per 77. Eppure, ora che splende nel colore ritrovato, ora che il restauro le ha restituito il melodioso equilibrio che di Raffaello è il carattere distintivo, ci sembra immensamente grande. Ti rendi conto - guardandola - che la pura Bellezza non ha confini, non può essere misurata. Ti invade e ti appaga e ti rende felice.
La Madonna del Cardellino è uno di quei capolavori che l'uso ha consumato, come la Gioconda di Leonardo, come il David di Michelangelo. Quante volte l'abbiamo vista riprodotta nei libri, nelle riviste, nelle immagini sacre appese in cima ai letti di una volta, nei santini della prima comunione!
Ora dopo la rivelazione del colore prodotta dal restauro, possiamo guardarla con occhi in certo senso nuovi. Ci affascina il dolce paesaggio italiano che trema nell'ora meridiana mentre serene nuvole d'estate attraversano il cielo infinito. Ci incanta la malinconica bellezza della Madonna che è madre affettuosa consapevole del destino del figlio ma è anche presenza eterna e immutabile come le azzurre montagne che si vedono sullo sfondo. Tenerissimo e insieme carico di sommessi presagi è il colloquio fra san Giovannino e il Bambino Gesù, quest'ultimo rappresentato in atto di accarezzare il cardellino; il piccolo uccello che il compagno di giochi tiene fra le mani e che, nelle sue rosse piume, è figura di morte e di resurrezione.
Aveva venti anni Raffaello quando dipinse questo capolavoro per il suo amico fiorentino Lorenzo Nasi che si era da poco sposato. A questo punto, si pone la domanda che ha intrigato generazioni di storici dell'arte. Come spiegare la vertiginosa accelerazione che, nel giro di pochi anni, ha trasformato un ragazzo della provincia italiana, figlio di Giovanni Santi pittore appena mediocre, nel protagonista assoluto e in certo senso proverbiale di quella meravigliosa stagione dello spirito che i manuali chiamano Rinascimento? Certe cose non si spiegano. I tempi e le ragioni del genio sono e restano un mistero. Lo storico potrà solo selezionare e interpretare i fatti e mettere in luce gli snodi salienti nella breve vita dell'artista.
Quando il giovane marchigiano dipinge la Madonna del Cardellino è già in possesso di una cultura figurativa immensa. Una cultura che era nata nell'ambiente di Urbino (tra le preziosità dei fiamminghi, il nitore formale del Laurana e di Piero della Francesca e l'umanesimo raffinato della corte ducale) che era cresciuta a contatto del suo maestro Perugino dal quale aveva appreso per non dimenticarlo mai più il segreto del ritmo che governa le forme e della Bellezza che le intenerisce. Una cultura infine che maturò nel soggiorno fiorentino del 1504-1508. Durante il quale egli si mostrò soprattutto sensibile alle opere di Leonardo e di Michelangelo, di Fra Bartolomeo e di Mariotto Albertinelli ma aperto, anche, a tutta la storia artistica toscana più o meno recente; da Luca della Robbia e dal Verrocchio fino a Donatello, al Beato Angelico, a Masaccio. Raffaello assorbe, metabolizza e trasfigura tutto. Al termine del percorso, prima della Stanza della Segnatura, c'è la Madonna del Cardellino degli Uffizi.
A questo punto occorre accennare al restauro che è stato lungo e difficile e non (o non soltanto) per ragioni di semplice pulitura. La pulitura che è stata condotta in maniera ammirevole da Patrizia Riitano per la direzione di Marco Ciatti doveva misurarsi con un problema del tutto inusuale e di straordinaria delicatezza. Come testimonia Giorgio Vasari e come sanno bene gli storici dell'arte, la Madonna di Raffaello il 12 novembre 1547 venne travolta e gravemente danneggiata dal crollo della casa Nasi, nell'Oltrarno fiorentino, a seguito dello smottamento del colle di San Giorgio.
L'intervento di restauro, con reintegrazione delle parti danneggiate o perdute, venne realizzato da un pittore di qualità che oggi si tende a identificare in Ridolfo del Ghirlandaio. Mediare la recuperata luminosità e il superbo cromatismo della pittura di Raffaello con il "tono" del restauro cinquecentesco, è stato il vero problema. Un problema che solo l'imponente quantità di indagini conoscitive prodotte nell'occasione e la straordinaria capacità progettuale e tecnica dell'Opificio delle Pietre Dure hanno permesso di risolvere brillantemente.


(©L'Osservatore Romano - 24-25 novembre 2008)
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26/11/2008 16:00

Il Vaticano rischia di essere processato per violenza sessuale negli Usa
Da: RaiNews24.it

Cincinnati | 26 novembre 2008
Il Vaticano rischia di essere processato per violenza sessuale negli Usa
Josef Ratzinger
Josef Ratzinger

Il Vaticano potrebbe trovarsi seduto sul banco degli imputati in un tribunale americano per rispondere di abusi sessuali commessi da membri del clero negli Stati Uniti.

La corte d'appello di Cincinnati ha infatti stabilito che la causa che vede coinvolta la Santa Sede per episodi di violenza sessuale avvenuti in Kentucky può continuare. Perché la Chiesa di Roma sia costretta ad andare in corte dovranno prima essere dimostrate le accuse nei confronti dei suoi sacerdoti.

E' la prima volta che una corte americana assume una decisione simile: in altri casi infatti i giudici avevano sempre respinto le richieste di danni nei confronti della Santa Sede, alla quale comunque la corte ha riconosciuto ieri le immunità internazionali spettanti ad uno Stato sovrano.

Al centro delle accuse c'è il documento redatto nel 1962 dal Vaticano nel quale si chiedeva ai membri della Chiesa di mantenere il massimo riserbo a proposito dei casi di abusi sessuali commessi dai sacerdoti e che, secondo l'accusa, renderebbe i vertici della Chiesa di Roma corresponsabili delle violenze.

"Non c'e' nessun processo contro la Santa Sede", ha puntualizzato Jeffrey Lena, uno dei legali che difende la posizione del Vaticano. Il processo è stato avviato da tre cittadini statunitensi che hanno sporto denuncia senza però specificare né il luogo né da chi abbiano subito le violenze. Uno degli episodi risalirebbe al 1928. "La corte ha riconosciuto che la protezione di uno Stato sovrano si applica anche alla Santa Sede e ha respinto ogni attacco costituzionale contro il Vaticano", ha aggiunto Lena.

La prossima mossa spetta ora all'accusa che potrebbe ricorrere alla corte di prima istanza o direttamente alla Corte Suprema degli Stati Uniti. In quest'ultimo caso però la causa richiederebbe anni prima di portare i prelati di Roma sul banco degli imputati.


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01/12/2008 16:20

Più di 200 aspiranti sacerdoti al Pontificio seminario regionale pugliese «Pio XI» di Molfetta
Più di 200 aspiranti sacerdoti al Pontificio seminario regionale pugliese «Pio XI» di Molfetta

Una straordinaria
vitalità vocazionale

 

di Luigi Russo

Cento anni per un seminario sono tanti e pochi. Pochi rispetto ai tempi in cui questa istituzione formativa è stata voluta dalla Chiesa, tanti se rapportati al territorio. Ma un secolo è sempre una tappa importante, raggiunta quest'anno dal Pontificio seminario regionale pugliese "Pio XI" di Molfetta, dal Pontificio seminario regionale "San Pio X" di Chieti e dal Pontificio seminario marchigiano "Pio XI" di Ancona. Le tre comunità sono state ricevute insieme, oggi (sabato), dal Papa. È nata così un'occasione per ragionare su una straordinaria vitalità vocazionale che, in un tempo di crisi per le vocazioni sacerdotali, si registra particolarmente in Puglia dove si contano attualmente 230 seminaristi.
"Incoraggio i vescovi di codesta regione a proseguire nella loro zelante cura dei seminaristi e nella promozione delle vocazioni sacerdotali che, con l'aiuto divino, producono frutti promettenti, come dimostra l'attuale nutrita presenza di alunni nel seminario":  sono le parole del messaggio che Papa Benedetto XVI ha inviato alle chiese di Puglia in occasione dell'apertura dell'anno centenario, tenuta a Molfetta l'11 novembre dal cardinale Zenon Grocholewski, prefetto della Congregazione per l'educazione cattolica (dei seminari e degli istituti di studi). Questa "nutrita presenza" si è decisamente notata nell'udienza che il Papa ha tenuto oggi in Vaticano, quando ha incontrato i trecento pugliesi (230 seminaristi con i loro educatori e vescovi).
"È vero - conferma don Antonio Ladisa, rettore del Seminario di Molfetta e vice direttore del Centro nazionale vocazioni (Cnv) - in Puglia non abbiamo registrato cali sensibili in questi anni dal punto di vista vocazionale come è successo in altre regioni. Segno che nelle nostre diocesi è costante l'attenzione alla pastorale vocazionale, che si intreccia decisamente con la pastorale giovanile. Le nostre parrocchie fanno molta attenzione a proporre ai giovani percorsi formativi, spirituali ma anche testimoniali, che trasmettono loro l'idea che la vita è comunque una vocazione, sia nel presbiterato o nella vita consacrata, sia nella vita matrimoniale. Poi c'è un'altra risorsa importante:  in quasi tutte le diocesi di Puglia esistono i seminari minori, che oltre a fornire un terzo dei candidati al seminario maggiore, rappresentano nel territorio un continuo richiamo e rinforzo della proposta vocazionale, e sono luogo in cui i giovani si ritrovano e fanno esperienza di crescita nella fede adulta". L'elevato numero di ingressi in seminario maggiore - quest'anno trenta, nel 2007 addirittura cinquanta - da don Ladisa è spiegato anche con la presenza di un buon tessuto religioso della società pugliese, che resiste comunque nonostante la crisi della secolarizzazione, e così la proposta di fede riesce ancora a fare breccia nel cuore dei giovani.
Ma chi sono questi giovani che entrano in seminario? "Provengono quasi esclusivamente da percorsi strettamente parrocchiali e dell'Azione cattolica, molto scarsa invece la provenienza movimentistica - spiega don Gianni Caliandro, responsabile dell'anno propedeutico -. Sono giovani come tutti gli altri, con le loro ricchezze e la voglia di fare, e con le loro fragilità. A loro proponiamo, contemporaneamente alla filosofia e alla teologia, un percorso che li porti a una maturazione che sappia coniugare una spiritualità biblica e fondata sulla Tradizione, con un'altrettanto forte attenzione e cura del sé; infine è importante l'apertura al mondo, come luogo da conoscere, evangelizzare e da portare dentro la loro vita di preghiera".
Per don Ladisa, quest'ultimo aspetto, è fondamentale:  "I seminaristi nei fine settimana vanno nelle parrocchie per aiutarle nella pastorale, e lì incontrano la gente, i giovani, con i loro problemi e le loro domande. Inoltre fanno esperienza formativa e pastorale, insieme agli educatori, nell'ospedale di Bisceglie, nel supercarcere di Trani e in diverse comunità di recupero per tossicodipendenti. Quelli del quarto, quinto e sesto anno a settembre di ogni anno partecipano a una missione popolare in una diocesi pugliese".
Nel corso di questi cento anni migliaia sono stati i giovani formati nel Seminario regionale; più di 2.200 gli alunni ordinati presbiteri e, tra le fila dei docenti e degli ex alunni, sessanta sono stati consacrati vescovi e quattro elevati alla dignità cardinalizia. "Ciascuno con il suo carisma particolare, quasi rifrangendo in tanti raggi diversi l'unica luce - afferma l'arcivescovo di Bari-Bitonto, Francesco Cacucci, presidente della Conferenza episcopale pugliese - questi sacerdoti hanno custodito e accompagnato la fede delle nostre comunità e, con l'entusiasmo del loro ministero, si sono prodigati generosamente a favore della nostra regione. Pensiamo a quanto impegno è stato da loro profuso nelle scuole, nell'educazione dei giovani, tra le corsie degli ospedali, negli ambienti di lavoro, nelle carceri. Per non parlare del quotidiano lavoro da loro vissuto nelle parrocchie, condividendo la vita della gente, accompagnandone i momenti di gioia e di fatica. Presbiteri totalmente immersi nel popolo, segni, pur nella loro fragilità umana, di un Dio che si prende cura del suo gregge!".
Fra i sacerdoti educatori ed ex alunni del Seminario di Molfetta, sono numerosi coloro di cui è in corso il processo di canonizzazione e che attualmente le comunità cristiane di Puglia venerano come servi di Dio:  il rettore monsignor Raffaello Delle Nocche (1877-1960), il docente monsignor Nicola Riezzo (1904-1998), gli ex alunni don Angelo Raffaele Dimiccoli (1887-1956), monsignor Agostino Castrillo (1904-1955), don Ambrogio Grittani (1907-1951), don Ruggero Caputo (1907-1980), don Ugo De Blasi (1918-1982), monsignor Antonio Bello (1935-1993).



(©L'Osservatore Romano - 30 novembre 2008)

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01/12/2008 16:23

VATICANO: NO A PROPOSTA UE PER DEPENALIZZARE OMOSESSUALITA'
ANSA» 2008-12-01 15:55
VATICANO: NO A PROPOSTA UE PER DEPENALIZZARE OMOSESSUALITA'
 CITTA' DEL VATICANO - Il Vaticano è contrario alla proposta che la Francia, a nome dei 25 paesi della Ue, si appresta a fare all'Onu per la depenalizzazione dell'omosessualità nel mondo. Lo ha affermato, in una intervista all'agenzia francofona I.Media, mons. Celestino Migliore, rappresentante della Santa Sede presso le Nazioni Unite a New York.

 "Tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone fa parte del nostro patrimonio umano e spiritualé, ha precisato mons. Migliore. "Il Catechismo della Chiesa cattolica - ha ricordato - dice, e non da oggi, che nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione".

 "Ma qui - ha avvertito - la questione è un'altra. Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi, si chiede agli Stati ed ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni".

"Per esempio - ha osservato mons. Migliore - gli Stati che non riconoscono l'unione tra persone dello stesso sesso come 'matrimonio' verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni".

Nei mesi scorsi, in quanto presidente di turno della Ue, la Francia aveva annunciato di voler presentare alle Nazioni Unite un'iniziativa per la "depenalizzazione universale dell'omosessualità". Ciò dovrebbe avvenire, secondo quanto anticipato dal segretario di Stato francese ai diritti umani, Rama Yade, il prossimo 10 dicembre, in occasione del 60/esimo anniversario della dichiarazione dei diritti umani.
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