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Ultimo Aggiornamento: 24/12/2008 17:30
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18/11/2008 16:13

Giovani: soli e impauriti, si rifugiano in tecnologia e sballo
Da: RaiNews24.it

Roma | 18 novembre 2008
Giovani: soli e impauriti, si rifugiano in tecnologia e sballo. Lo rileva il rapporto Eurispes-Telefono azzurro
Giovani ad un concerto
Giovani ad un concerto

Hanno paura di essere rapiti o violentati, passano sempre piu' tempo davanti al pc e con i telefonini, si divertono soltanto con lo sballo ma sono sempre piu' soli visto che gli adulti, che dovrebbero stare loro vicino, sono percepiti come "impreparati" ad affrontare la loro realta'.

Sono i bambini e gli adolescenti di oggi, che emergono dal nono Rapporto che Eurispes e Telefono Azzurro hanno presentato a Roma. Dalle due diverse analisi (fatte per eta' tra 7-11 anni e 12-19) emerge la generazione dei "tecnoager", alla ricerca di un equilibrio non facile visto che soltanto uno su due crede al futuro.

Le paure
La prima paura dei bambini italiani (22,6%) e' di essere rapito. Il 16,3% teme di essere avvicinato da sconosciuti e il 16,2% di essere coinvolto in attentati terroristici, il 13,9% di perdersi, il 13,5% di assistere a scene violente, il 12,6% di rimanere solo in casa e di essere picchiato da coetanei. Per quanto riguarda gli adolescenti, la paura piu' frequente e' quella di essere vittima di violenze sessuali (17%), seguita dal timore di essere importunati da sconosciuti (11%) e di essere rapiti (9,7%).

Quasi la metà senza futuro
Il 56,7% dei giovani nutre abbastanza (43,6%) o molta (13,1%) speranza di trovare un lavoro sicuro ed economicamente soddisfacente (contro il 42,2% che al riguardo ha poche speranze o addirittura nessuna speranza).

Divertimento uguale sballo
Chi non beve o non si sballa e' fuori dal coro. Il 51,5% dichiara di bere alcolici qualche volta a fronte del 38,8% di coloro i quali non hanno mai bevuto. C'e', poi, chi ammette di farsi un bicchiere spesso (7,8%) o quotidianamente (1,3%). Consumare occasionalmente bevande alcoliche e' un'abitudine piu' diffusa tra le ragazze: il 55% dichiara di farlo qualche volta a fronte del 47,2% dei ragazzi.

Videogiochi violenti e bullismo in crescita
Sono IL 47,6% i maschi che confessano di aver giocato con videogiochi inadatti (47,6%). Bullismo in crescita: Oltre un quarto dei bambini afferma di essere stato ripetutamente vittima di brutti scherzi (27,8%), a cui seguono le provocazioni e le prese in giro (26,6%) e le offese immotivate (25,6%). Per quanto riguarda gli adolescenti, oltre un terzo dei ragazzi intervistati (36,9%) afferma di aver assistito ad episodi di bullismo nella propria scuola.

Cellulari, indispensabili
Il telefono cellulare arriva prima dei sei anni per un bambino su 10, ma maggior parte lo ha tra gli 8 e i 9 anni (34,9%). Se si passa agli adolescenti, i telefonini (96,2%) e i computer (93%) risultano essere strumenti indispensabili nella vita quotidiana.

Integrazione dei ragazzi stranieri
Tra alunni italiani e stranieri l'amicizia e' il legame prevalente. La maggioranza ha dichiarato di aver instaurato un rapporto di amicizia (54,8%) e di provare simpatia (12,6%) o interesse (2,5%).

Fara (Eurispes): La Rete, luogo di contraddizioni
Le caratteristiche della Rete internet "sono contraddittorie. Se da un lato e' lo spazio dello scambio, della conoscenza, dell'incontro, dall'altro rischia di essere un luogo di solitudine, di persone che sole stanno davanti al proprio pc o al display del telefonino. La si potrebbe definire una forma di 'socializzazione solitaria"'. Lo ha sottolineato Gian Maria Fara, Presidente dell'Eurispes, commentando i risultati del 9° Rapporto nazionale sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza.

"Consapevoli del fatto che i propri genitori non capiscono bene o non conoscono affatto l'utilizzo di Internet, i giovani trovano in esso uno spazio 'a prova di adulto'. Cio' fa si' che l'utilizzo delle tecnologie tracci, all'interno delle mura domestiche, una sorta di 'zona franca' il cui accesso ai genitori e' spesso precluso".

Gli adulti devono avvicinarsi alla tecnologia per dialogare coi giovani
"Se Internet e' il luogo della comunicazione globale e democratica e' pure vero che i piu' giovani trovano altre modalita' rispetto al passato di rappresentarsi, di confrontarsi, di esprimere le proprie opinioni e la propria personalita'". Si tratta di "un gruppo di pressione nella nuova agora' virtuale che segna il passaggio dalla piazza alla Rete, che si fa portatore, attraverso il confronto, delle istanze e dei cambiamenti propri di una delle eta' piu' creative, sofferte e partecipate della vita".

In conclusione, sottolinea il presidente dell'Eurispes, “E' necessario che siano gli adulti, intesi in una concezione piu' ampia come le istituzioni, la politica, il corpo sociale ad appropriarsi di nuove conoscenze e dotarsi degli strumenti piu' adatti per aprire il dialogo con le nuove generazioni".

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